“Medioevo svelato”, la mostra archeologica di Bologna

Bologna. “Medioevo svelato”  è il nome dell’importante mostra archeologica sul medioevo emiliano-romagnolo che allarga all’intera Emilia-Romagna il raggio di azione del progetto “2200 anni lungo la Via Emilia”.

Un matrimonio recente ma un fidanzamento lunghissimo e non sempre pacifico. Da una parte l’Emilia, tributo alla strada romana costruita nel 187 a.C. dal console Marco Emilio Lepido; dall’altra la Romagna, dove Ravenna assurge al rango di ultima capitale dell’Impero Romano d’Occidente (402-476 d.C.).

La regione fornisce uno spazio di ricerca privilegiato per analizzare la delicata fase che traghetta il mondo antico verso l’età moderna, con tutto il suo portato di innovazione e conservazione.

Una transizione che si riverbera in ogni aspetto della vita politica, economica, sociale e culturale, rappresentando un momento decisivo nella costruzione di nuovi assetti di potere e nuove identità. Da global a local, dalla globalizzazione dei romani ai particolarismi del medioevo.

L’esposizione narra di un viaggio nel tempo di quasi un Millennio che racconta le trasformazioni delle città e del territorio e l’affermarsi dei nuovi ceti dirigenti goti, bizantini e longobardi, nel lungo periodo che va dal IV-V secolo agli inizi del Trecento.

La mostra, articolata in sei sezioni, offre un quadro delle vicende che percorrono il  territorio regionale dalla Tarda Antichità (IV-V secolo) al pieno Medioevo (inizi del Trecento).

  • Trasformazione delle città,
  • Fine delle ville,
  • Nuove genti, nuove culture, nuovi paesaggi,
  • Città ed empori nell’alto Medioevo
  • Villaggi, castelli, chiese e monasteri: la riorganizzazione del tessuto insediativo,
  • Dopo il Mille: la rinascita delle città.

Ma la parola spetta agli oggetti: dal missorium d’argento cesenate (piatto di uso simbolico-celebrativo) che testimonia la vita agiata di un possidente terriero nella tardantichità alle fibule di età Gota rinvenute a Imola, dagli strepitosi reperti longobardi recuperati nella necropoli di Ponte del Rio di Spilamberto al servizio liturgico in argento di età bizantina (piattello più sette cucchiai) proveniente da Classe, dai bicchieri in legno rinvenuti a Parma al bacino (piatto) in maiolica recuperato dalla facciata della chiesa di S. Giacomo Maggiore, ogni reperto racconta con nuove chiavi di lettura questo lungo e complesso percorso storico.

 

Credits: Promossa dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le Province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara in collaborazione con l’Istituzione Bologna Musei, Musei Civici d’Arte Antica, e con il contributo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, la mostra è curata da Sauro Gelichi (Università Ca’ Foscari Venezia) e da Luigi Malnati (Soprintendenza Bologna).

Informazioni utili:

“Medioevo svelato. Storie dell’Emilia-Romagna attraverso l’archeologia”

Museo Civico Medievale, via Manzoni 4, 40121 Bologna

Dal 17 febbraio al 17 giugno 2018

Orari: mar-ven 9.00- 18.30, sab, dom e festivi 10.00-18.30, (chiuso lunedì) Ingresso: intero  5 euro | ridotto 3 euro

Tel. +39 051 2193916 / 2193930 / e-mail: museiarteantica@comune.bologna.it

Fonte: Ufficio Stampa Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio di Bologna – Carla Conti

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