Sofonisba Anguissola e Lavinia Fontana, le due pittrici che sdoganarono gli stereotipi sociali


Al Museo del Prado di Madrid la mostra che celebra le due pittrici prime a sdoganare lo stereotipo della pratica artistica legato alle donne. Aperta fino al 2 febbraio 2020.


Il museo del Prado di Madrid celebra, in occasione del suo Bicentenario (1819-2019), la mostra “Sofonisba Anguissola e Lavinia Fontana. Una storia di due donne pittrici”, iniziata il 22 ottobre 2019 e aperta fino al 2 febbraio 2020, dedicata all’esposizione delle opere di due donne che hanno fatto la storia della pittura. Sofonisba Anguissola e Lavinia Fontana, provenienti da due generi di famiglie diversi, furono un esempio per la figura femminile dell’epoca. Formatesi rispettivamente a Cremona e Bologna, due centri caratterizzati da contesti artistici, culturali e sociali particolari, superarono lo stereotipo sociale della donna legato alla pittura. Lo scopo di questa esposizione per il Museo del Prado è lo studio del percorso artistico e della personalità delle due pioniere, che riuscirono per prime a smantellare ogni forma di pregiudizio che metteva in discussione l’abilità femminile in campo artistico e che grazie a questo ottennero la fama e il riconoscimento nella cultura contemporanea. La mostra espone i più importanti lavori delle pittrici in un catalogo di 60 opere, con una sezione finale comprendente elogi di esponenti del genere letterario dal XVI secolo in poi che testimoniano il successo da queste ottenuto. Autori infatti come il venezuelano Pedro Pablo de Ribera e Anthony Van Dyck da Palermo elogiano in alcune opere Sofonisba Anguissola e Lavinia Fontana, con ricordi dei loro commoventi incontri avvenuto negli anni. 

 

Sofonisba Anguissola

Sofonisba Anguissola, Autoritratto al cavalletto

Nata in una nobile famiglia di Cremona, Sofonisba Anguissola (1535-1625) ottenne la formazione artistica promossa dal padre, ricevendo lezioni dai pittori Bernardino Campi e Bernardino Gatti, che la influenzarono profondamente. Sofonisba si concentrò prevalentemente nel disegno, esercitandosi a ritrarre il proprio volto e quello dei famigliari, rivelando fin da subito le proprie abilità.

Sofonisba Anguissola, Ritratto di famiglia

La sua formazione è molto evidente nei suoi ritratti, che rispecchiano gli ideali femminili di quel periodo: discrezione, prudenza e modestia. A seguito del successo artistico, approdò presso la corte spagnola di Filippo II in qualità di dama di corte della regina Isabel de Valois, dove venne incaricata a ritrarre i membri della famiglia reale. Nessun ritratto realizzato presso la corte è da lei firmato: Sofonisba infatti si trovava non in qualità di pittrice presso la corte ma in qualità di dama di corte, ed ogni ritratto da lei realizzato veniva retribuito dalla famiglia reale con preziosi abiti e gioielli. La corte spagnola fu un’occasione di studio e innovazione per la pittrice di Cremona, che si ispirò al metodo artistico di Alonso Sanchéz Coello, il “ritrattista del re”, che al meglio esprimeva nelle sue opere le virtù della dinastia asburgica: severità e serenità. L’attenzione per il dettaglio, l’uso della luce avvolgente per ammorbidire le figure e la percezione psicologica dei personaggi sono alcuni criteri che Sofonisba introdusse nei suoi ritratti su insegnamento di Alonso Sanchéz Coello. I ritratti di Sofonisba Anguissola, prima e dopo l’esperienza spagnola, sono caratterizzati spesso dalla presenza di soggetti come avvocati, medici, umanisti e artisti seduti davanti ad una scrivania impegnati a svolgere attività e ai quali l’artista volle attribuire auctoritas data dal loro prestigio sociale e civile.

 

Lavinia Fontana 

Nata a Bologna, Lavinia Fontana (1552- 1614) seguì le orme del padre pittore, Prospero Fontana, che contribuì alla formazione artistica della figlia. Prima artista donna ad essere riconosciuta come professionista, svolse la sua attività a Bologna, per poi approdare a Firenze ed infine a Roma, chiamata a servire come pittrice presso la corte papale di Clemente VIII. Soffermatasi nella ritrattistica, è stata la prima artista a produrre raffigurazioni mitologiche, che le permettevano di concentrandosi sull’invenzione e in particolar modo nella rappresentazione del nudo, vietato all’epoca alle donne in campo artistico. Le sue opere raccontano la mitologia e includono dettagli che, con la rappresentazione di veli, gioielli ed abiti, accentuano la sensualità dei corpi. Lo studio della mitologia combinata con la sensualità dei corpi dei soggetti raffigurati rappresentano un’innovazione e una svolta per la pittura femminile, ancorata fino ad allora a stereotipi che ponevano limiti alla loro attività.

Lavinia Fontana, Marte e Venere

Molti dei suoi ritratti rappresentano donne in momenti di vita quotidiana, e testimoniano la dedizione dell’artista per il dettaglio e l’opulenza degli abbigliamenti: abiti raffinati con pizzo, ricchezza dei gioielli e dei tessuti e spesso la presenza di un cagnolino. Non mancano rappresentazioni di scene quotidiane famigliari, come ne Il ritratto di famiglia della Pinacoteca di Brera. Anche la pittura religiosa ha segnato il percorso professionale artistico di Lavinia Fontana. Lo spirito della Controriforma di quel periodo aveva influenzato fortemente il concetto artistico della pittrice bolognese che produsse un corpo di opere religiose devozionali su piccola scala, come in Noli me tangere, che rappresenta l’incontro tra Maria e Gesù durante la domenica di Pasqua in un momento quotidiano: Gesù viene rappresentato come giardiniere, con grembiule orticolo, cappello di paglia e zappa da terra.

Lavinia Fontana, Noli me tangere

 

Il Bicentenario del Museo del Prado 

Il Museo del Prado di Madrid è nato il 19 novembre 1819 come Museo reale di pittura e scultura, e celebra quest’anno il suo Bicentenario percorrendo quello che è stato il suo percorso storico fino ad oggi, con una riflessione verso le sfide future che vuole perseguire, cercando di incentivare e tutelare lo studio e la ricerca dell’arte e della pittura.

 

Informazioni utili:

Il Museo del Prado di Madrid è aperto dal lunedì al sabato dalle ore 10 alle 20, la domenica e i giorni festivi dalle 10 alle 19. Apertura dalle 10 alle 14 nei giorni 24 dicembre, 31 dicembre e 6 gennaio. Giorni di chiusura 1 gennaio, 25 dicembre e 1 maggio. Accesso libero dal lunedì al sabato dalle 18 alle 20 e dalle 17 alle 19 di domenica e giorni festivi. Per ulteriori informazioni e prenotazioni visita il sito museodelprado.es

 

 

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