Carnevale sulle Dolomiti, maschere e tradizione

Inusuale e caratteristico, tra maschere in legno con grandi baffi, campanacci e scopa in saggina e ancorate tradizioni paesane: è il Carnevale sulle Dolomiti. Una festa molto sentita da queste parti, tra carri, spettacoli, balli, maschere in legno, figure allegoriche con vecchi costumi, a volte colorati, a volte mostruosi, che si aggirano per le strade dei meravigliosi paesi montani, donando alla fredda atmosfera invernale di questi posti, ancora più fascino.

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C’è la Zinghénesta, la ragazza più bella del paese e simbolo femminile del carnevale dolomitico. A Canale d’Agordo, nel Bellunese, è una tradizione che si tramanda da generazioni, tra sfilate di maschere lignee e vari personaggi, la festa in piazza con balli e folklore, dove la Zinghénesta danza in compagnia degli ammiratori e di altre figure tradizionali, ci si da appuntamento l’ultima domenica di carnevale, il 7 febbraio.

E poi, a Fornesighe, c’è la Gnaga, la vecchia rugosa, che si aggira per il paese, arrancando e portando sulle spalle un ragazzotto spavaldo, con al seguito un corteo di maschere tradizionali: i musicisti, gli sposi, l’ampezana. Tutto mentre, lungo le vie illuminate del piccolo paesino, arroccato su un costone, gli artigiani intagliano le maschere in legno, per il concorso dei volti lignei, e fuori dalla vecchia latteria, turisti e paesani si mescolano, passeggiando e scaldandosi con ottimo vin brulè e si godono il meraviglioso panorama su Tamer, San Sebastaino e Spiz di Mezzodì. Anche il fine settimana della Gnaga coincide con la morte del Carnevale, il 6 e 7 febbraio.

Non mancano poi i Rollàte, l’emblema del Carnevale di Sappada (Plodar Vosenòcht), omoni burberi, ricoperti di folte pellicce d’orso e pantaloni a righe da galeotto, che sfilano lungo le vie del centro cittadino, per tutto il periodo di carnevale, dal 24 gennaio al 7 febbraio.

Il carnevale sulle Dolomiti è molto sentito, e spesso è momento culturale, durante il quale ammirare vere e proprie opere d’arte e d’artigianato, capolavori intagliati a mano, che accompagnano le maschere nei lunghi e chiassosi cortei carnevaleschi. Persino le piste da sci, in questo periodo, sono frequentate da persone truccate, che scendono a valle con fiaccola in mano, a Sesto o San Candido per esempio. Capita anche di incontrare la principessa Sissi e Francesco D’Asburgo, nella caratteristica rievocazione di Madonna di Campiglio.

Chi sceglie le Dolomiti, da fine gennaio a inizio febbraio, si prepari dunque, perché le figure allegoriche della Gnaga, del Matazin, della Zinghénesta, dei Rollate saranno pronti a spaventare bambini e inondare le piazze dei freddi paesini di montagna, con parate, frastuoni carnevaleschi, musica e brindisi a suon di vin Brulè.

 

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