Napoli, nei luoghi de ‘L’amica geniale’ di Elena Ferrante

Golfo di Napoli

 

“Napoli : passione e morte in un gioiello sottovalutato in Italia”. Con queste parole, Stanley Steward, del giornale britannico Telegraph, incorona il capoluogo partenopeo a ‘città più bella d’Italia’. Non c’è più alcun dubbio, il mondo ama Napoli, forse più di quanto non la ami l’Italia.

Un mistero legato attorno alla figura di una scrittrice, Elena Ferrante, protetta da pseudonimo, oramai un caso non solo italiano, ma internazionale. E lettori e giornali di tutto il mondo sono affascinati da quell’aurea enigmatica, che ruota attorno al personaggio letterario Ferrante e a quella parte di Italia del sud, che grazie al fascino dei libri, è stata riscoperta.

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Il successo mondiale del romanzo “L’amica geniale” e la quadrilogia di Elena Ferrante (“Storia della bambina perduta”, “Storia del nuovo cognome”, “Storia di chi fugge e di chi resta”) hanno inciso a tal punto sull’immaginario collettivo, da restituire un’immagine di Napoli profondamente cambiata e rivalutata, a livello planetario.
Periferia est di Napoli, nel quartiere di Gianturco, in quel Rione Luzzatti in cui le protagoniste del romanzo della Ferrante sono nate e cresciute. Popoloso, chiassoso, in espansione: ‹‹Dagli artigiani del rione ai negozi del Rettifilo››. Qui si intreccia il racconto dei personaggi. Dalla periferia ‘scrostata’ fino a Piazza dei Martiri, dove sorgeva il negozio di scarpe della spigliata Lila, per giungere poi ai panorami mozzafiato regalati dal Vulcano: «Il golfo scintillava, ricoperto dall’incombente Vesuvio. E il rione non c’era più». Un rione oggi, quasi disabitato, che grazie ai racconti della Ferrante, ha ripreso vita, ricominciando a parlare agli abitanti del mondo, divenendo quasi personaggio letterario in sé, stimolando la curiosità di lettori e turisti internazionali.

Al punto da farne nascere un vero e proprio tour letterario:Napoli con gli occhi de l’Amica Geniale” , unica bussola, il best seller dell’anonima autrice. Dal Rione Luzzatti al Rettifilo, passando attraverso il tunnel scrostato di via Gianturco e, ancora, Piazza Garibaldi, Piazza Municipio fino a Port’Alba. E, ancora, dai vicoli più oscuri fino alle luci di Chiaia, il Decumano e il Petraio. Un percorso studiato attraverso i ricordi dei personaggi dei quattro romanzi e filtrato dalla penna di Titti Marrone, studiosa dell’opera della scrittrice, dedicato ai viaggiatori, desiderosi di cogliere gli scorci più autentici della città, in un’esperienza ben lontana dal turismo convenzionale. Così il tour accompagna alla scoperta degli angoli più suggestivi e segreti di Napoli. Un percorso prenotabile al Romeo Hotel a partire dal prossimo aprile.

“Davanti a noi, oltre lo stradone si allungava una via tutte buche che costeggiava gli stagni… A destra si distendeva il filo di una campagna senza alberi sotto un ciel enorme. A sinistra c’era un tunnel a tre bocche, ma se ci si arrampicava su fino ai binari della ferrovia, nelle belle giornate si vedeva, al di là di certe case basse e muri di tufo e una fitta vegetazione, una montagna celeste con una vetta più bassa e una più alta, che si chiama Vesuvio”, è il passaggio che guida alla scoperta dell’odierno sottopasso scrostato del Gianturco attraversato dalle ragazzine nelle prime pagine del libro.

Un’esperienza vissuta anche dalla giornalista del New York Times, Ann Mah, partita qualche tempo fa, alla scoperta di Napoli, nei luoghi narrati dalla scrittrice italiana. Quelli che raccontano la vita e l’amicizia dei personaggi, Elena Greco e Raffaella Cerullo (Lenù e Lila), in quel difficile quartiere, tra degrado e violenza, col desiderio delle due amiche di varcare il confine e spingersi fino alla presenza invisibile blu del mare. La passeggiata della giornalista si sposta poi nel cuore del centro storico di Napoli, Spaccanapoli, per giungere alla vista del Golfo.

Un viaggio che illumina Napoli di una luce particolare, dai mille colori e dalle tante sfaccettature. Capace di sottolineare quanto complicato e meraviglioso sia, al tempo stesso, questo spicchio di mondo partenopeo.

 

Fonti: ‘L’amica Geniale’, New York Times, The Telegraph

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