Gli Dei di Mitoraj rivivono a Pompei

Ho la nostalgia di qualcosa di molto bello, di molto semplice, una sorta di paradiso perduto; ho bisogno di una certa bellezza, questa mi fa vivere. (Igor Mitoraj)

Dal 15 maggio scorso i meravigliosi Scavi archeologici di Pompei hanno ripreso vita con una mostra che li ha incoronati crocevia di scambi tra storia e modernità: Mitoraj a Pompei si annuncia già come una tra le più importanti mostre del 2016 e fino al prossimo 8 gennaio 2017 abbaglierà chiunque acceda all’area con una distesa di sculture tra i resti della civiltà pompeiana.

Era il sogno di una vita, quello dell’artista franco-polacco Igor Mitoraj, portare le sue monumentali opere tra le rovine della città sepolta e ora, a due anni di distanza dalla sua morte improvvisa, avvenuta il 6 ottobre 2014, è stato realizzato. Così, dopo i Mercati di Traiano che hanno ospitato i suoi capolavori scultorei nel 2004 e la Valle dei Templi di Agrigento nel 2011, oggi il genio di Mitoraj arriva finalmente a Pompei.

E lo fa grazie alla Fondazione Terzo Pilastro Italia e Mediterraneo, che ha speso 300 mila euro per portare 30 sculture monumentali in bronzo dell’artista, tra cui Luci di Nara, l’ultima inedita realizzata e mai esposta, nella solennità storica degli Scavi. Una Pompei oggi abitata da Dèi ed eroi della mitologia classica che popolano strade e piazze, riemergendo dalle rovine del tempio di Venere così come dal Foro o da Via dell’Abbondanza. E poi dalle Terme Stabiane fino al Quadriportico dei Teatri. Personaggi dell’iconologia classica pronti a convivere con gli edifici e le architetture dell’antica Pompei, la cui vita fu interrotta bruscamente per volere del grande Vulcano nel 79 dc.

Al Santuario di Venere vive Dedalo, padre di Icaro, il mitico artefice e inventore che costruì il famoso labirinto del Minotauro a Cnosso. Al Foro si incontrano invece Ikaro Blu, adagiato in terra, caduto dal cielo con le sue ali di cera, scioltesi per essersi avvicinato troppo al sole. E poi il Centauro, Tindaro e la bellissima scultura Memorie.

Il Centurione vive invece alle Terme Stabiane insieme ai Pompeiani e a Ikaria. In via dell’Abbondanza si incontra Eros Alato con Mano. E poi Icaro Alato, che ritorna al Foro Triangolare, dove sono esposti anche Corazza e Testa Addormentata. Per vedere Teseo Screpolato si deve raggiungere il Quadriportico dei Teatri e per la scultura Hermanos, simbolo di fratellanza, Viale delle Ginestre.

“Simboli muti e iconici, le opere di Mitoraj ci ricordano, nella loro immanenza, il valore profondo della classicità nella cultura contemporanea”, dichiara Massimo Osanna, direttore generale della Soprintendenza di Pompei.

Nelle statue ferite e ‘perdenti’ del maestro uno stretto connubio che fa dialogare l’antichità con il linguaggio artistico contemporaneo di un artista profondamente legato al classicismo archeologico e la tempo stesso alla contemporaneità.

Questo è stato Mitoraj. Il genio della scultura, nato in Sassonia nel ’44 da madre polacca e padre francese. Anche se in Polonia, a Cracovia, visse solo fino ad un certo periodo della sua vita, quando il suo mentore artistico Kantor gli consiglia di trasferirsi a Parigi per iscriversi all’École Nationale des Beaux-Arts. Nella capitale francese inizia la sua dedizione totale alla scultura. E il successo che riscuote è tale che il ministro della Cultura negli anni ’70 gli mette a disposizione un intero studio a Montmartre. Una carriera artistica internazionale in ascesa lo attende di lì in poi con mostre personali e inviti ad esporre nei più importanti musei. Mitoraj lascia la sua impronta nelle più importanti città del mondo: da New York a Parigi, da Cracovia a Londra, da Losanna a Varsavia. E felice di accoglierlo è anche l’Italia.

A Pietrasanta acquista un grande Atelier, riceve una laurea honoris causa e gli viene dedicata nel 2015 una Mostra. Ma le sue tracce si trovano anche agli Uffizi e ai Giardini di Boboli a Firenze, in piazza del Carmine e al Teatro alla Scala di Milano. Anche Roma parla di lui con Piazza Monte Grappa e la sua statua della Dea Roma realizzata nel 2003 e con la Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri per cui ha realizzato nel 2006 le porte monumentali. E poi una laurea honoris causa in archeologia dell’Università del Salento, la grande esposizione nella Valle dei Templi di Agrigento che apre il sito alla contemporaneità, un’altra esposizione nel 2012 a Ravello e un’altra ancora, nel 2014 nella Piazza del Duomo di Pisa. E con la sua morte, avvenuta nell’ottobre 2014, il successo di Mitoraj non si ferma, anzi, è forte più che mai. A dimostrarlo la realizzazione postuma del suo sogno più grande: portare i suoi colossi bronzei nello scenario eterno di Pompei.

La Mostra nasce da un’idea dell’artista Igor Mitoraj e di Emmanuele F.M. Emanuele, presidente della Fondazione Terzo Pilastro, progetto coltivato proprio nella valle dei Templi di Agrigento. Organizzata dalla Sopraintendenza di Pompei, dalla Galleria d’arte Contini di Venezia e Cortina d’Ampezzo e dall’Atelier Mitoraj di Pietrasanta.

 

Info utili
Mitoraj a Pompei
Luogo: Scavi Archeologici di Pompei
Date: 15 maggio 2016 – 8 gennaio 2017
Prezzo: la mostra è compresa nel biglietto d’ingresso agli Scavi di Pompei: dal 16 aprile al 2 novembre euro 13 biglietto intero – euro 7,50 biglietto ridotto
Info: +39 081 8575 347

 

Fonti: Soprintendenza Pompei, Galleria d’arte Contini

 

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