Estate 2020: clima di incertezza per il turismo nautico in Italia, colpito dall’emergenza Covid


Secondo un’indagine sulle imprese operanti nel settore nautico in Italia, aleggia un clima di forte incertezza per l’estate alle porte, dovuto all’impatto dell’emergenza sanitaria e alla chiusura dei confini nazionali. Tra i segnali di ottimismo, gli investimenti futuri delle strutture nautiche per la ripresa della domanda turistica. 


Forte clima di incertezza per il turismo nautico in Italia. L’emergenza sanitaria da covid-19 ha messo in seria difficoltà le imprese operanti nel comparto turistico, e anche quello nautico sta risentendo degli effetti negativi che si sono ripercossi dall’inizio della pandemia. Le previsioni per l’estate alle porte non è tra le più rosee per le strutture nautiche italiane, ma dei segnali di ottimismo già si intravedono per progetti che riguardano gli investimenti in attività volte a una ripresa dell’offerta e a un maggiore flusso della clientela.

Risposte Turismo, società di ricerca e consulenza a servizio dell’industria turistica, ha condotto, attraverso la somministrazione di un questionario online, un’indagine su un campione di 76 porti distribuiti in Italia eterogenei per dimensione e localizzazione, e sull’impatto che l’emergenza sanitaria ha avuto su tali strutture e sulle operazioni e investimenti messi in atto per una ripresa futura dell’offerta.

L’impatto covid ha interessato sia le strutture nautiche di piccole dimensioni che quelle di più grandi dimensioni, e le previsioni per entrambe per l’estate 2020 non sono particolarmente positive. Nel dettaglio, dall’indagine emerge che il 32,9% delle strutture oggetto del campione prevede per la stagione estiva una ripresa della domanda turistica rispetto al 2019, il 28,9% invece non prevede particolari cambiamenti e infine il 27,6% prevede conseguenze negative, con un crollo della domanda dovuto alla limitazione degli spostamenti, alla diminuzione del potere di acquisto e al clima di incertezza nel compiere determinate scelte.

Per le strutture nautiche di piccole dimensioni (capacità inferiore ai 400 posti) risulta una maggiore preoccupazione rispetto a quelle di grandi dimensioni. Per queste ultime infatti si preannuncia un clima, seppur lieve, maggiore di ottimismo per la capacità di investire in promozioni e stimolare la domanda turistica.

La mancata riapertura totale della destinazione turistica risulta gravare invece per il 13,4% alle strutture di grandi dimensioni, mentre pesa per il 3,1% per le strutture di piccole dimensioni.

Una luce in fondo al tunnel si intravede però per quanto riguarda gli investimenti in progetto dalle strutture oggetto del campione di indagine. Il 76,3% delle strutture si sta concentrando nell’acquisto di nuovi prodotti adibiti alla realizzazione delle misure imposte nei decreti, mente il 25% del campione oggetto dell’indagine condotta da Risposte Turismo investirà in attività destinate a incrementare l’offerta turistica e a stimolare nuova domanda della clientela.

Non mancano le richieste al Governo, come la definitiva riapertura dei confini internazionali che permetta un aumento della domanda e un maggiore flusso della clientela, la sospensione del canone e lo stanziamento e agevolazioni per il turismo nautico, che possano favorire anche gli investimenti.

 

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