Turismo 2021: le previsioni mostrano dati ancora in calo

Turismo 2021, Osservatorio Confturismo-Confcommercio e SWG

Dall’Osservatorio Confturismo-Confcommercio e SWG risulta che nel 2021 si faranno ancora meno vacanze che nel 2020. 


Rassegnazione e realismo sono le due componenti che bloccano i progetti di vacanza degli italiani. Secondo un’indagine eseguita dall’Osservatorio Confturismo-Confcommercio e SWG tra il 18 e il 22 febbraio 2021, quasi 9 intervistati su 10 prevedevano un peggioramento della situazione epidemiologica per Pasqua o comunque il permanere di limitazioni agli spostamenti. Il 43% di coloro che avrebbero voluto fare una seppur breve vacanza, ha infatti dichiarato che non si sarebbe comunque mosso dalla propria regione. Al massimo avrebbe preferito quelle confinanti, pernottando 1 o 2 giorni, prevalentemente in case di proprietà, in affitto o di amici e parenti. 

Nonostante gli italiani nutrano buone aspettative per l’insediamento del nuovo governo Draghi – 6 su 10 pensano che saprà rilanciare l’economia e gestire efficacemente l’emergenza sanitaria – non sembrano ancora pronti a prenotare le proprie vacanze. In effetti, l’indice di fiducia si assesta ormai da 3 mesi su valori molto bassi raggiungendo quota 50 su 100, 10 punti in meno rispetto a febbraio 2020. Il turismo nel 2021 è quindi ancora in calo e il 37% degli intervistati dichiara che farà meno vacanze dello scorso anno. La data più probabile per la prossima partenza è a giugno per un primo weekend, a luglio per uno short break di 2-3 giorni e ad agosto per una vacanza di almeno 7 giorni. 

 

Turismo 2021, Osservatorio Confturismo-Confcommercio e SWG.

Turismo 2021, le previsioni dell’Osservatorio Confturismo-Confcommercio. L’indagine è stata eseguita da SWG fra il 18 e il 22 febbraio 2021 con metodologia CAWI su un campione di 1.000 persone rappresentativo della popolazione residente in Italia dai 18 ai 74 anni, segmentato per sesso, classe di età, zona e ampiezza del Comune di residenza misurata in numero di abitanti.

L’Italia resta comunque la meta preferita dalla maggior parte degli italiani. L’83% degli intervistati punta su mete tipicamente balneari come la Sicilia, la Puglia e l’Emilia-Romagna, ma sempre con diffidenza: solo 2 intervistati su 5 sono disposti a prenotare in anticipo almeno la struttura in cui alloggiare in ferie. È il segno di una ripresa lenta. Come dichiara Luca Patanè, Presidente di Confturismo-Confcommercio, «dopo oltre un anno di fermo macchina, la ripartenza del turismo – che si allontana di mese in mese – dovrà essere sostenuta e accompagnata a lungo con misure specifiche su credito, fiscalità, lavoro, e con una programmazione adeguata». Considerando la creazione del nuovo Ministero del turismo come un segnale positivo, egli si mostra disposto a collaborare con il Ministro per il rilancio del settore, auspicando una trasversalità agli altri segmenti dell’economia. 

 

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Fonte: Ufficio Stampa Confcommercio 

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