Turismo: aziende a rischio nel comparto alloggio-ristorazione

Turismo, ristorante, Covid

In ottobre le sofferenze del comparto alloggio-ristorazione hanno ripreso ad aumentare. I dati di Competere.eu.


Lo dichiara il coordinatore dell’Osservatorio Next Generation di Competere.eu, Giuseppe Arleo, nel presentare l’analisi sulle sofferenze bancarie per il settore turistico. 

«Le aziende del turismo sono a rischio. L’aumento dei contagi dovuto alla nuova variante Omicron e le misure di contenimento necessarie per fermarla, rischiano di mettere in ginocchio il turismo, un comparto che ancora risente – più di altri – delle ricadute economiche legate alla pandemia. Le sofferenze nel comparto alloggio-ristorazione in ottobre hanno ripreso ad aumentare: è un segnale da non sottovalutare».

La diffusione della variante Omicron e il conseguente aumento dei contagi rischiano di riportare le lancette del tempo allo scorso anno, quando la terza ondata, iniziata ad ottobre, ha costretto al rafforzamento delle misure di contenimento del Covid e alla chiusura di alcune aree e attività con un impatto negativo sull’andamento dell’economia. Oggi si corre lo stesso rischio, che può essere fatale per molte imprese che non si sono ancora risollevate dall’impatto della crisi pandemica. Per i settori più colpiti, dal 2020 si è infatti verificato un crollo della redditività.

«Nel 2020 – spiega ancora Arleo – i prestiti al settore degli alloggi e della ristorazione sono aumentati di 6 miliardi di euro (lo stock di prestiti era 27 miliardi di euro nel 2019) a fronte di flussi di cassa negativi per oltre 10 miliardi. Ad ottobre 2021 lo stock complessivo di debiti al comparto alloggio-ristorazione ammonta a poco più di 37 miliardi di euro. Di conseguenza, la situazione patrimoniale per alcuni comparti è notevolmente peggiorata, con rischi per la capacità di investimento e per la solvibilità nel medio termine. Gli anni di cash flow necessari a ripagare il debito sono più che raddoppiati […]: per il comparto alloggio e ristorazione è stato stimato un aumento a 5,9 anni».

«Nuove misure restrittive rischiano ora di far risalire le sofferenze in un comparto già duramente colpito. Per questo è opportuno agire con oculatezza, garantendo la continuità dell’attività economica salvaguardando la salute dei cittadini» conclude Arleo.

 

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Fonte: Competere.eu

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