Lungo il litorale occidentale della Sardegna ci sono molti percorsi da poter fare in bici: un’esperienza unica pedalando tra panorami mozzafiato e natura
Senso di libertà, andatura cadenzata e rilassante, silenzio rotto solo dal passaggio delle ruote. Un viaggio ‘dolce’ alla scoperta degli scenari di una terra antica, in parte incontaminata, a tratti aspra e selvaggia. In sella, lungo la costa occidentale e meridionale della Sardegna, da Alghero a Cagliari, oltre un terzo del periplo della Sardegna. I quasi 400 chilometri scorrono su luoghi ricchi di tradizioni ed eredità del passato, luoghi dove combinare passione per bici e natura a ‘sete’ di arricchimento culturale.
Lontano da traffico e rumori, pedalerai su strade sicure, in gran parte di viabilità secondaria, oltre a tratti di statali, piste ciclabili e ferrovie dismesse, che faranno parte della dorsale occidentale e di alcune diramazioni secondarie della Rete ciclabile della Sardegna. É un progetto che mette a sistema e renderà fruibili oltre 50 percorsi ciclabili – 2700 chilometri in tutto -, adatti a tutte le tipologie di cicloturista. Toccando due terzi dei Comuni sardi e circa 700 punti di interesse naturalistici e culturali, con attenzione alla connessione con i gate portuali, aeroportuali e ferroviari.
Panoramica occidentale, una strada da spot pubblicitari
Un lungo itinerario a tappe, da ‘vivere’ in una settimana, facendo soste per visite culturali, ristoro con cibi genuini e prelibati, ospitalità in strutture accoglienti e di qualità. In primavera e autunno ti accompagnerà un clima mite, spesso favorevole anche d’inverno con scorci ‘diversamente’ suggestivi. Il primo tratto occidentale è uno dei più apprezzati: da Alghero a Cabras (100 chilometri circa). La partenza è dalla ‘capitale’ della Riviera del Corallo, centro di snodo grazie all’aeroporto di Fertilia. I dominatori catalani hanno lasciato a Barceloneta un segno indelebile su lingua e tradizioni.
Sarai rapito da centro storico, torri e bastioni, dalle spiagge e dal parco di Porto Conte, disseminato di percorsi ciclabili. Si esce dalla città lungo le vecchie mura per imboccare la provinciale 105: una strada che riempie di sensazioni, profumi e colori, tra le più panoramiche dell’Isola, teatro di spot automobilistici. L’asfalto corre lungo costa, a strapiombo sul mare, tra curve e saliscendi. Il tracciato sinuoso si affianca sul mare turchese da vertiginose scogliere calcaree, modellate dal tempo. Ogni tanto rientra verso l’entroterra, su pendii coperti da sughere e lecci.
Sosta a Bosa, borgo medievale in Sardegna
Le curve della provinciale 105 si susseguono stimolando la curiosità per ciò che apparirà dietro la successiva. Spiagge e oasi naturali precedono l’ingresso (al chilometro 42) a Bosa uno dei borghi più belli d’Italia, attraversato dal Temo. Dalle sponde del fiume, ammirerai le case colorate che si inerpicano sul colle dominato dal castello di Serravalle e si riflettono nell’acqua. Dal porto di Bosa Marina potrai deviare, col Trenino Verde, attraverso Planargia e Marghine, verso Macomer, crocevia dell’Isola e capolinea di itinerari ciclabili interni.
Il tragitto costiero, invece, segue il lungomare per Turas e Porto Alabe, prima di imboccare la provinciale 35 per Tresnuraghes e Sennariolo, passando lungo la valle di Modolo, punteggiata da vigneti di malvasia e colorata dal giallo delle ginestre. Tappa successiva è Cuglieri, in cima a una salita. È il centro principale del Montiferru, ricco di testimonianze del passato, dalla preistoria all’età bizantina. Poi è discesa fino al mare! Il tuo sguardo sarà estasiato da s’Archittu: la natura ha scolpito un arco di roccia sopra il mare azzurro. Vento e onde hanno levigato e addolcito tutta l’aspra costa calcarea di Santa Caterina di Pittinuri. Da qui una variazione sul percorso porta a Santu Lussurgiu, per rigenerarti tra foresta di san Leonardo e sorgenti del parco di Siete Fuentes.
Sinis, la Costa Verde e i ruderi di archeologia mineraria in bici, Sardegna
Il percorso passa per Riola Sardo e sfiora San Vero Milis. Dalla statale 292 si passa alla provinciale 8: ecco Cabras, incastonata tra due stagni, habitat dei fenicotteri rosa. Con una breve digressione perlustrerai la penisola del Sinis. L’itinerario transita accanto a spiagge, da is Arutas a San Giovanni, all’antica città di Tharros e al borgo di San Salvatore. Le lagune dominano un territorio sospeso tra terra e mare, uno spaccato di Sardegna autentica e incontaminata, con radici in un passato remoto e glorioso, interpretato dai Giganti di Mont’e Prama.
I paesaggi mutano di continuo: la costa è a tratti bassa e sabbiosa (o quarzosa), a tratti presenta falesie. Da Cabras, attraverso la marina di Torregrande, raggiungerai Oristano, da cui partono vari percorsi ciclabili interni. Si prosegue verso Terralba, passando per Arborea e per la pista ciclabile di Marrubiu. Ti ritroverai di nuovo tra mare e lagune, nel borgo di Marceddì. Da qui, lasciato l’Oristanese, ti attende il tratto più impegnativo: oltre 120 chilometri, attraverso la Costa Verde, sino a Sant’Antioco, nel Sulcis, con incursioni tra i siti minerari dismessi di Arbus e Guspini. Un percorso da suddividere in tappe. Pistis e Torre dei Corsari sono le prime bellezze costiere arburesi, seguono la Marina e le ‘perle’ Piscinas e Scivu. A Piscinas ti addentrerai all’interno, in tracciati indelebilmente segnati dall’attività estrattiva: i ruderi di archeologia mineraria fanno da cornice alla costa: dal borgo ‘fantasma’ di Ingurtosu alle miniere di Montevecchio.
Alla scoperta dell’estremo sud-ovest dell’Isola sarda
Lasciata alle spalle la Costa Verde, iniziano i tratti di Fluminimaggiore e di Buggerru. Lungo statale 126 e provinciale 83 ti attendono scorci spettacolari, gli stessi del Cammino minerario di santa Barbara. Uno su tutti, Cala Domestica. Poi entrerai nel territorio di Iglesias: a Masua la strada sale sino a mostrarti panorami unici: da Canal Grande di Nebida al faraglione Pan di Zucchero, di fronte a Porto Flavia.
Dopo le fatiche, proseguirai nel litorale di Gonnesa e giungerai agevolmente prima a Portoscuso, poi all’istmo che collega l’isola di Sant’Antioco. La storia plurimillenaria della maggiore isola sulcitana è espressa da domus de Janas, nuraghi, tombe di Giganti, tophet fenicio, necropoli punica e resti romani. Sulla costa frastagliata spiccano spiagge e calette inimitabili. Due i centri abitati, Sant’Antioco e Calasetta: dal suo porto potrai imbarcarti per visitare l’isola di san Pietro e il borgo di Carloforte, enclave ligure in Sardegna. Dopo il tour nell’arcipelago, puoi addentrarti nel cuore del Sulcis, passando da San Giovanni Suergiu, sino a Carbonia, lungo una confortevole pista ciclabile.
Oppure proseguire nel percorso costiero, verso l’estremità sud-occidentale. La direzione, tra provinciale 73 e statale 195, è Tratalias, poi Giba, infine, dopo quasi 40 chilometri, Sant’Anna Arresi, dove è d’obbligo deviare lungo la pista ciclabile per le dune di Porto Pino e Is Arenas Biancas.
L’ultima parte dell’itinerario in bici
Sant’Anna e Teulada sono separate da 13 chilometri da lasciare senza fiato. Passando dalla statale 195 alla provinciale 71, l’itinerario si riaffaccia sul mare. Incontrerai spiagge da sogno come Porto Tramatzu e Tuerredda, e scogliere frastagliate, come Capo Malfatano. Attraverso scenari da spot pubblicitari, si arriva a Chia, nel territorio di Domus de Maria, e alle sue inimitabili spiagge, tra cui spicca su Giudeu. Dopodiché ti immetterai di nuovo sulla 195: un ‘comodo’ tratto a due corsie conduce a Pula, fiancheggiando il litorale di Santa Margherita. Immancabile una gita al parco archeologico di Nora, città fondata dai fenici, poi punica, infine capoluogo della provincia romana.
L’ultimo tratto, sino a Cagliari, ripercorrendo a ritroso i 35 chilometri del Cammino di sant’Efisio, dalla chiesa del martire a Nora, attraverso i territori di Villa San Pietro, Sarroch e Capoterra, passando accanto alla foresta is Cannonneris-Pixinamanna e allo stagno di Cagliari. L’alternativa interna si sviluppa lungo l’antico asse ferroviario Calasetta-Giba-Siliqua, tra gallerie e viadotti, attraverso la foresta Campanasissa e lambendo il Monte Arcosu. Da Siliqua, celebre per il castello di Acquafredda, la strada ciclabile procede parallela alla ferrovia sino ad Assemini.
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Fonte: Sardegna Turismo
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