Lago di Garda: i siti archeologici da vedere


Un tuffo nella storia e nella cultura del Lago di Garda, tra siti archeologici di antichissimo interesse, dall’Arena di Verona alle Grotte di Catullo. 


Per chi ama l’arte e la storia, il Lago di Garda offre un affascinante tuffo nel passato: paesi medievali raccolti fra mura e torri, castelli scaligeri e veneziani richiamano alla mente memorabili battaglie e grandi condottieri. Le ville sontuose, frequentate da sovrani e teatro di importanti eventi storici, testimoniano ricchezza e potenza in tempi di pace: a Gargnano il grandioso “Palazzo Bettoni”, progettato alla fine del XVII secolo, è una delle ville più belle del lago e il “Vittoriale degli Italiani”, la Cittadella monumentale che Gabriele d’Annunzio allestì e abitò negli anni ’30 a Gardone Riviera, costituisce uno straordinario ed insuperato insieme di edifici, vie, piazze, teatri, giardini, parchi e corsi d’acqua. Da non perdere una visita a Sirmione ai resti della Villa Romana nota come “Grotte di Catullo”, il poeta latino morto nel 54 a.C., che rappresenta l’esempio più grandioso di edificio privato di carattere signorile di tutta l’Italia settentrionale.

Anfiteatro Arena – Verona

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Lanfiteatro di Verona è uno dei più grandi monumenti risalenti all’epoca romana e indubbiamente quello meglio conservato. È più noto con il nome di “Arena”, che in latino significa sabbia, la quale veniva usata per coprire l’area dove si svolgevano i giochi e gli spettacoli. È uno dei più grandi e più prestigiosi monumenti archeologici d’Europa, il terzo anfiteatro più grande del continente dopo il Colosseo a Roma e l’Anfiteatro Campano, vicino a Napoli. Sebbene sia noto che l’Arena fu edificata durante il I secolo d.C.- negli ultimi anni del regno dell’imperatore Augusto – storici e architetti non sono ancora concordi nel definire la data precisa della sua costruzione. In origine era situata fuori dalle mura romane della città. È sopravvissuta all’azione del tempo, anche se la forza della struttura è stata severamente provata da alcuni terremoti.

Fornaci Romane – Lonato del Garda

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Le Fornaci Romane di Lonato del Garda, a sud dell’attuale centro abitato lungo la strada per Castiglione delle Stiviere, testimoniano la presenza di un vasto complesso artigianale per la produzione di laterizi attivo nel I-II sec. d.C. La denominazione del luogo, detto oggi “Fornace dei Gorghi”, conferma la radicata vocazione artigianale dell’area che, ancora nel XIV secolo, garantiva la produzione di laterizi e calce con più moderne fornaci. L’Antiquarium racconta le tecniche produttive dei laterizi in età romana e la storia di questo singolare sito archeologico del basso Garda.

Incisioni rupestri – Garda

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Le prime rocce incise furono scoperte nella zona di Punta San Vigilio, sul Monte Luppia, nel 1964, ma ben presto si ebbe modo di capire che tutta la zona era interessata da questo fenomeno. Ad oggi sono state catalogate più di 250 rocce e almeno 3.000 figure , anche nei territori di San Zeno, Costermano e Malcesine. Le incisioni più antiche risalgono all’età del Bronzo e si tratta di messaggi lasciati da cacciatori o pastori, che hanno immortalato nella roccia scene di battaglie, cavalieri, navi, simboli religiosi o antichi giochi…. Il Museo del Castello Scaligero di Torri del Benaco, nella sala dedicata alle Incisioni Rupestri, conserva importanti esempi di quest’arte.

Monte di San Martino – Riva del Garda

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Su una delle propaggini del monte San Martino, al di sopra dell’abitato di Campi, si trova l’area archeologica di San Martino (850 m). Il ritrovamento più importante è costituito dai resti di un grande edificio, ritenuto dagli studiosi un santuario dove si adoravano divinità femminili, sorto sui resti di un precedente luogo di culto.
Nonostante l’arco di vita del luogo si collochi tra il II e il IV secolo d.C., la frequentazione religiosa del monte, dopo il periodo romano, proseguì anche durante il Medioevo. I reperti rinvenuti nel sito si trovano al Castello del Buonconsiglio di Trento mentre alcune copie sono visibili presso il punto informativo turistico di Pranzo.

Partendo dalla piazza si prosegue lungo la strada asfaltata che da Campi conduce a malga Grassi. Ben segnato sulla destra il sentiero che porta alla zona archeologica. La via del ritorno attraverso il bosco prende avvio sulla destra in prossimità dell’imbocco della zona archeologica.

Museo delle Palafitte del Lago di Ledro – Ledro

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Il Museo delle Palafitte del Lago di Ledro divenuto patrimonio dell’Unesco si trova sulle splendide rive meridionali del lago omonimo, nel paese di Molina di Ledro, non lontano dal Lago di Garda. Esso fa parte della sezione tematica del Museo delle Scienze. All’interno sono esposti una selezione di reperti provenienti dall’adiacente zona archeologica, risalenti a 4000 anni fa oggetti di vita quotidiana dell’antico popolo durante l’Età del Bronzo che viveva in questo villaggio palafitticolo. Attraverso laboratori didattici di archeologia imitativa per le scuole e un programma di animazione estiva, il museo delle palafitte sta riscontrando negli ultimi anni un grande successo e le scolaresche arrivano da tutta Italia per studiare in modo divertente l’età del bronzo.

Museo e Parco Archeologico – Manerba del Garda (Brescia)

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Il Centro Visitatori del Parco Archeologico Naturalistico della Rocca di Manerba del Garda ospita nella sua attuale sede espositiva anche il Museo Civico Archeologico della Valtenesi. L’edificio sorge in posizione “strategica” lungo la salita che conduce alla sommità della Rocca. È caratterizzato da un’ampia vetrata che, oltre a essere sorgente di grande luminosità per gli interni, enfatizza lo stretto collegamento del complesso con il paesaggio circostante. All’interno il percorso espositivo si sviluppa su due livelli e intende valorizzare contestualmente le realtà archeologiche e gli aspetti paesaggistici e naturalistici del territorio di Manerba, sottolineando come il Parco della Rocca sia di fatto il vero “Museo”, mentre il Centro Visitatori ne costituisca l’ingresso e il luogo di approfondimento di potenzialità e tematiche.

Villa Romana – Desenzano del Garda

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La villa di Desenzano era disposta ai piedi di un declivio collinare e la spiaggia era a pochi metri da essa. Chi oggi vuole avere una visione d’insieme della villa, deve con la fantasia far emergere dal complesso dei ruderi le strutture degli ampi e distinti blocchi di edifici risalenti all’inizio del IV sec. d.C, e non tener conto, in questo suo primo approccio, di tutti quegli elementi che risalgono a dimore di periodi antecedenti, i cui resti, disposti su livelli inferiori, qua e là si intravedono. All’ingresso della villa è sistemato un piccolo museo che in tre sale espone materiali provenienti dagli scavi: fra questi vi sono resti di statue e di ritratti molto interessanti oltre a un frantoio per la spremitura di uva o di olive.

Villa romana Grotte di Catullo – Sirmione

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I resti della villa romana nota da secoli con il nome di “Grotte di Catullo” costituiscono l’esempio più grandioso di edificio privato di carattere signorile di tutta l’Italia settentrionale. Il nome deriva dalla tradizione risalente al XV-XVI secolo che ha erroneamente identificato questo complesso (chiamato “grotte” per la presenza di ambienti sotterranei simili a cavità naturali) con la villa del poeta veronese L.Valerio Catullo, morto nel 54 a.C. In realtà si tratta di un grande edificio residenziale, databile fra la fine del I secolo a.C. e l’inizio del I secolo d.C., appartenuto a un ricco e potente personaggio oggi ignoto.
La villa, situata in una splendida posizione panoramica, all’estremità della penisola di Sirmione, entro un vasto oliveto, è costruita su tre diversi livelli per superare l’inclinazione naturale della roccia.

Ha pianta rettangolare, con due avancorpi sui lati brevi: copre una superficie di circa 20.000 metri quadrati. Il piano più alto, corrispondente agli ambienti di abitazione del proprietario, è purtroppo quello maggiormente danneggiato (la villa è stata per secoli una cava di materiali), mentre sono meglio conservate parti del piano intermedio e a nord le grandiose costruzioni del piano inferiore. Indagini recenti hanno dimostrato la presenza di un precedente edificio al di sotto dei resti attualmente visibili. Dopo il crollo e l’abbandono dell’edificio (III secolo d.C.) l’area venne in parte interessata da una vasta necropoli, con numerose tombe a inumazione.

Fonte: Sito Ufficiale del Turismo Lago di Garda
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