Lago di Garda: passeggiate nel verde da non perdere


Il ritmo lento della natura sul lago di Garda, scopri le migliori passeggiate ed escursioni per scoprire le bellezze naturali del Garda.


L‘autunno è arrivato e non c’è niente di più bello che farsi cullare dai colori e dai suoni della natura. E sul Lago di Garda i paesaggi naturali sono incantevoli, l’ideale per chi vuole mettere in pausa la vita stressante delle città e riprendersi un po’ dai ritmi frenetici post-estivi. Ecco allora le migliori passeggiate ed escursioni per scoprire le bellezze naturali della zona del Lago di Garda in autunno. 

Arboreto di Arco – Arco

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UN PARCO CHE PROFUMA DI STORIA E MEDITERRANEITÀ

L’Arboreto di Arco è un lembo del parco arciducale creato dall’Arciduca Alberto d’Asburgo, cugino dell’imperatore Francesco Giuseppe, nei pressi della villa arciducale nel 1872, quando Arco era diventata residenza invernale della corte imperiale austriaca. L’Arboreto, la cui vegetazione originaria di diversi continenti ha potuto svilupparsi grazie al mite clima di Arco, conserva ancora alcune specie messe a dimora dall’Arciduca, come i maestosi lecci e i grandi esemplari di conifere, tra cui il cipresso di Lawson e l’enorme sequoia.

Biotopo Marocche – Dro

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LA SENSAZIONE DI ENTRARE IN UN PAESAGGIO LUNARE

Un paesaggio particolare, un imponente ammasso di materiale roccioso sciolto, con blocchi anche di dimensioni gigantesche. Le Marocche sono formate da frane di crollo, precipitate dal Monte Brento e dal Monte Casale (versante destro della valle) e da frane di scivolamento dal versante sinistro. Le cause di innesco di queste frane sono legate al fenomeno delle glaciazioni quaternarie. Il termine dialettale trentino, marocca, deriva dal termine paleoeuropeo mar che significava appunto sasso, pietra.

L’area delle Marocche di Dro è tutelata da parecchi anni come biotopo ed è dotata di un sentiero di visita con punti di sosta in cui si possono apprezzare le particolarità geomorfologiche e naturalistiche dell’oasi naturale.

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Biotopo protetto – Monte Brione – Riva del Garda

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OASI CHE SOVRASTA IL LAGO DI GARDA

Il Monte Brione sorge isolato nel mezzo della piana alluvionale del Sarca, proprio a ridosso del grande Lago di Garda, e separa i due centri abitati di Riva del Garda e Torbole.

Più che un vero “monte”, è un rilievo di natura calcarea-marnosa delle dimensioni di una collina, ma le strapiombanti pareti rocciose del suo versante orientale gli conferiscono l’aspra fisionomia tipica della montagna; per la sua forma è stato paragonato ad un enorme spicchio d’arancia poggiato su di un piano. Dalla pianura si eleva di circa 310 metri, e tocca l’altezza massima di 376 m s.l.m.. Benché tutto il rilievo sia pregiatissimo sotto l’aspetto naturalistico e perciò degno di protezione, solo la parte sommitale è sottoposta al vincolo di tutela, e questo per una complessa sommatoria di fattori, non ultimi quelli di carattere sociale.

L’interesse naturalistico del Monte Brione è costituito in prevalenza dalla sua flora, che annovera un numero incredibilmente alto di specie (potrebbero essere anche 500, secondo alcuni botanici), e per di più tutte compresenti in un territorio relativamente piccolo. Il segreto di tanta ricchezza di specie sta nella posizione occupata dal Monte Brione, al limite settentrionale dell’areale gardesano, dove il grande bacino lacustre fa sentire la sua presenza inducendo un clima di tipo submediterraneo che si incunea all’interno dell’arco prealpino meridionale.

Campione del Garda – Tremosine sul Garda

Migliaia di vele colorate che in ogni stagione solcano le onde di Campione, la frazione a lago. I venti che soffiano intensamente dall`alba al tramonto, come il famoso “Peler” del mattino e l`”Ora” del pomeriggio, ne fanno il paradiso del surf a vela – kitesurf – vela – windsurf. Scuole, istruttori e il locale circolo velico propongono corsi per bambini e adulti. Inoltre si offre la possibilità di godere il sole e l`acqua delle spiagge a lago. Campione occupa il piccolo conoide formato dal torrente omonimo, ai piedi della montagna strapiombante. Qui, per iniziativa di Giacomo Feltrinelli, sorse nel 1896 un cotonificio, con le case per gli operai, la scuola, il teatro, la chiesa, gli orti: un vero e proprio villaggio industriale, di cui restano ancora in evidenza le strutture principali. Con la chiusura della fabbrica, avvenuta nel 1981, la gente di Campione ha dovuto inventarsi una nuova economia: l`ha trovata nel turismo, grazie al vento che qui soffia costante. Così si sono sviluppati il windsurf e la vela, che attirano in ogni stagione moltissimi appassionati.

Borghetto – Valeggio sul Mincio

Foto By Claudio Pimazzoni

L’atmosfera medioevale del borgo è sottolineata dai merli ghibellini, dal campanile della Chiesetta, dalle ruote degli antichi mulini che si riflettono nell’acqua e dalle rocche del Ponte Visconteo. Il Ponte, lungo e largo circa 25 è il teatro della “Festa del nodo d’amore”, festa nella quale si festeggia il “tortellino” di Valeggio, alla presenza di più di 4000 ospiti!

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