In Veneto per ammirare i siti Unesco


Ammirando i siti Unesco del Veneto, dalla magnificenza delle Dolomiti al fascino di Venezia fino ai siti palafittologi, per apprezzare la Regione in tutto il suo splendore. 


Un fantastico viaggio attraverso il Veneto, alla scoperta delle città d’arte e dello straordinario patrimonio storico-artistico, culturale e naturale della nostra regione. Questo patrimonio di assoluta eccellenza è custode dei preziosi segni lasciati dai nostri predecessori, che ci permette di trasmettere alle generazioni future quei “valori universali” su cui si fonda la nostra identità culturale.

L’Unesco – l’organismo che ha tra i suoi principali obiettivi quello di identificare, proteggere e tutelare i tesori culturali e naturali di tutto il mondo – ha iscritto nove luoghi del Veneto nella Lista del Patrimonio Mondiale.

Dolomiti Unesco

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Le loro cime, spettacolarmente verticali e pallide, presentano una varietà di forme scultoree che è straordinaria nel contesto mondiale. Queste montagne possiedono inoltre un complesso di valori di importanza internazionale per le scienze della Terra”. 

Così si legge in un passaggio della dichiarazione di Siviglia del 2009 in cui le Dolomiti sono state iscritte nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

La provincia di Belluno è quella che può vantare la maggioranza delle Dolomiti in generale e dei sistemi UNESCO, essendo interessata da ben cinque dei nove sistemi:

1. Pelmo e Croda da Lago 
2. Marmolada 
3. Pale di San Martino, Pale di San Lucano, Dolomiti Bellunesi e Vette Feltrine 
4. Dolomiti Settentrionali 
5. Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave 

Un patrimonio naturale di eccezionale bellezza e valore riconosciuto da tutto il mondo. Così come il fenomeno spettacolare e unico che va sotto il nome di “enrosadira”, per il quale alla luce calda del tramonto le vette dolomitiche si accendono di tonalità che vanno dal rosa al rosso intenso. 

Orto botanico di Padova

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LOrto botanico di Padova è stato fondato nel 1545 ed è l’orto botanico universitario più antico al mondo. Si trova nel cuore della città, non lontano da Prato della Valle, tra la Basilica di Sant’Antonio e la Basilica di Santa Giustina.

Nato per lo studio delle piante medicinali, l’Orto ha avuto un ruolo preminente nella comprensione delle relazioni tra la natura e la cultura e nel corso dei secoli si è arricchito continuamente di piante provenienti da varie parti del mondo e oggi raccoglie circa 3.500 specie diverse.

La sua iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità risale al 1997 con la seguente motivazione: “L’Orto Botanico di Padova è all’origine di tutti gli orti botanici del mondo e rappresenta la culla della scienza, degli scambi scientifici e della comprensione delle relazioni tra la natura e la cultura. Ha largamente contribuito al progresso di numerose discipline scientifiche moderne, in particolare la botanica, la medicina, la chimica, l’ecologia e la farmacia”.

Nel 2014 all’Orto antico si è aggiunto il Giardino della biodiversità: cinque grandi serre dedicate ad altrettanti ambienti climatici e 1.300 specie che raccontano la straordinaria vegetazione terrestre.

In Veneto tra le Alte Vie delle Dolomiti

Venezia e la sua laguna

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Città unica al mondo e che non ha certo bisogno di presentazioni, “Venezia e la sua Laguna” è stata riconosciuta Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO nel 1987per “l’unicità e la singolarità del suo patrimonio storico, archeologico, urbano, architettonico, artistico e di tradizioni culturali eccezionale, integrato in un contesto ambientale, naturale e paesaggistico altrettanto straordinario”.

Il Sito può essere considerato come un “paesaggio culturale”che illustra l’opera combinata dell’uomo e della natura nel corso del tempo sotto l’influenza di vincoli fisici e di opportunità ambientali, sociali, economiche e culturali.  In questo palcoscenico straordinario la storia e l’arte si riflettono nelle acque tranquille della laguna, l’ampio bacino costiero di più di 70mila ettari collocato tra le foci del fiume Brenta e del fiume Sile. Laguna che è un eccezionale esempio di habitat semilacustre ma che purtroppo è diventato estremamente vulnerabile a causa dei cambiamenti climatici.
Perciò il Sito Unesco tutela anche i territori di otto comuni che vi si affacciano: Campagna Lupia, Cavallino Treporti, Chioggia, Codevigo, Jesolo, Mira, Musile di Piave, Quarto d’Altino. 

I siti palafittologi

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Da giugno 2012 una nuova perla si è aggiunta alla preziosa collana dei beni tutelati dall’Unesco nel Veneto: tre dei centoundici Siti Palafitticoli dell’Arco Alpino, entrati a far parte della Lista per il Patrimonio Mondiale, ricadono nel nostro territorio regionale.

Promossa dalla Svizzera, che da sola ospita cinquantasei aree archeologiche, la candidatura ha interessato in tutto sei Stati: oltre all’Italia, l’Austria, la Francia, la Germania e la Slovenia, con luoghi di ritrovamento selezionati fra oltre mille siti europei conosciuti, databili tra il 5000 e il 500 a.C.

La localizzazione in terreni saturi d’acqua ha permesso la conservazione in ambiente anaerobico di legname, resti di cibo, utensili e manufatti anche in materiali organici altrimenti deteriorabili, ciò che rende questi siti contesti di straordinario interesse scientifico per lo studio delle più antiche società contadine d’Europa, attraverso 4000 anni di storia dell’umanità.

Grazie alla sofisticata strumentazione disponibile alle odierne tecniche di indagine si è potuto seguire con estrema precisione l’evoluzione dei mutamenti climatici, dell’ambiente e del processo di civilizzazione, a partire dal Neolitico fino all’Età del Ferro.
Di questi siti archeologici, diciannove si trovano in territorio italiano, dislocati in cinque regioni: Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Piemonte; è peraltro in Italia, sul Lago di Varese, che sono state scoperte le strutture palafitticole più antiche, risalenti all’inizio del Neolitico.

Due sono le località interessate in provincia di Verona: una a Peschiera del Garda, tra Belvedere e Frassino, e una a Tombola, presso Cerea; in provincia di Padova è stato individuato un importante sito nel Laghetto della Costa ad Arquà Petrarca, ai piedi dei Colli Euganei.

Fonte: Sito Ufficiale del Turismo Veneto
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