Marche, i 5 borghi più belli da vedere in viaggio


Quali borghi visitare nelle Marche? Ecco i 5 Borghi più Belli d’Italia da vedere in viaggio nelle Marche: Torre di Palma, Gradara, Grottammare, Frontino e Treia


 

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I 5 castelli e torri più belli da vedere nelle Marche

 

Adagiati tra tondeggianti geometrie collinari, o su ripidi versanti di montagna, i Borghi più Belli d’Italia presenti nelle Marche sono perle di storia, dove piazze, chiesette, vicoli e antiche botteghe, raccontano un passato che non è passato. Camminare tra le mura di questi piccoli centri, che si distinguono per lo spiccato interesse storico-artistico, induce una continua meraviglia. Dentro ogni volto, una tradizione da raccontare, dietro ogni angolo, una scoperta.

  • Borghi più Belli d’Italia: Torre di Palme, Marche

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Il suggestivo centro di Torre di Palme è un fantastico balcone panoramico sulla cima di un colle dal quale ammirare la costa e il mare Adriatico. Il borgo appartiene alla cerchia dei castelli fermani suddivisi, a seconda della loro collocazione, in marini, di mezzo e montani. Quelli marini sorgono sulla sommità dei colli e in genere presentano un impianto urbano ellissoidale (con asse est-ovest) circondato da mura che si aprono con porte “da Sole” o “da Bora”.

L’abitato sorse nel Medioevo come protezione fortificata dell’antico scalo marittimo della città romana di Palma allo scopo di difenderlo dalle frequenti incursioni dei pirati. La zona costiera tra i fiumi Tesino e Chienti, denominata nelle antiche carte geografiche come “Agro Palmense”, aveva il suo porto nell’antica Palma in Agro Piceno, citata da Plinio il Vecchio per la produzione del pregiato vino Palmense

Cosa vedere

La visita del paese può avere inizio dalla Chiesetta di San Giovanni risalente al Mille, in conci di pietra e archetti pensili, al cui interno si trovano affreschi del secolo XV. Seguono il Palazzo Priorale con un arco a tutto sesto murato nella facciata. E un campaniletto a vela e la gotica Chiesa di Sant’Agostino (già degli Eremitani) con annesso convento, dal tipico cotto rosso, la cui facciata a capanna è nobilitata da un bel portale gotico e da un rosone. Da non perdere, al suo interno, una tavola di Vincenzo Pagani (1578) e un imponente polittico di Vittore Crivelli trafugato nel 1972 e recuperato poco dopo (ad eccezione di tre scomparti della predella). Nobilitato dalla cornice originale in legno intagliato e caratterizzato dagli splendenti colori smaltati, resi ancora più intensi dall’oro dello sfondo.

Proseguendo lungo il corso si raggiunge la Chiesa di Santa Maria a Mare, costruita nel XII secolo e in seguito modificata, in conci di pietra e cotto, il cui campanile è decorato con archetti intrecciati e bacini maiolicati. Interessante l’interno a tre navate con presbiterio sopraelevato e affreschi bizantineggianti del XIV secolo. Sulla sinistra della chiesa, in un giardinetto, si trova una vera da pozzo, adibita un tempo a Battistero. Di fronte alla chiesa sorge il romanico Oratorio di San Rocco del XII secolo, il cui portale cinquecentesco presenta lo stemma di Torre di Palme.

  • Borghi più Belli d’Italia: Gradara, Marche

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Gradara è conosciuta soprattutto per la sua bella Rocca e per le vicissitudini strettamente legate al suo castello, soggetto nei secoli al dominio delle famiglie Malatesta, Sforza e Della Rovere. Memorabile palcoscenico della storia d’amore di Paolo Malatesta e Francesca da Rimini, resa immortale dai versi del Canto V dell’Inferno di Dante. Gradara è Capitale del Medioevo, dell’Amore e Anima di Francesca.

Gradara merita i prestigiosi riconoscimenti di Paese Bandiera Arancione e di Borgo più Bello d’Italia. Possiede due cinte murarie: la più esterna, scandita da torrioni e torricini quadrati merlati, fornisce un forte impatto scenografico al visitatore ed è tutt’oggi percorribile. La cinta muraria intermedia, quella che separa il borgo dalla Rocca, si raggiunge attraversando la Porta dell’Orologio e percorrendo via Umberto I. Sulla quale si affacciano basse palazzine con botteghe e luoghi di convivio. L’impianto originario della Rocca risale al XII secolo e furono apportati ampliamenti e modifiche sotto il dominio dei Malatesta e degli Sforza, fino a proseguire nei secoli XVIII e XIX.

Cosa vedere

Attorno al castello si può percorrere la Passeggiata degli Innamorati o i sentieri del Bosco di Paolo e Francesca che cingono la collina. Da qui si può ammirare il paesaggio rurale del pesarese, dove si mescolano campi coltivati e la vegetazione tipica della macchia mediterranea grazie ad uno spettacolare scorcio sul mare.

Nel favoloso contesto del Borgo medievale oltre alla Rocca e ai Camminamenti di Ronda, si possono visitare altri luoghi della cultura come il Museo Storico e la sua grotta, Palazzo Rubini Vesin nuovo spazio espositivo per eventi mostre e matrimoni, il Teatro Comunale, il Teatro dell’Aria parco ornitologico e centro di falconeria, infine il percorso di street art  “Oltre le Mura”.

Borghi nelle Marche da visitare sul mare e in collina
  • Borghi più Belli d’Italia: Grottammare, Marche

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Grottammare, la perla dell’Adriatico, è una località turistica della Riviera delle Palme celebrata da più di tre secoli per la bellezza del paesaggio, per le suggestive atmosfere di pace e di serenità, per le ricche memorie storiche e culturali che preserva e custodisce gelosamente come uno scrigno. L’ospitalità, la cura minuziosa del suo patrimonio architettonico ed un modello di crescita che ha conciliato armoniosamente il progresso urbano e il rispetto coscienzioso della natura e del mare, hanno consentito a Grottammare di ricevere importanti riconoscimenti, tra i quali spiccano la Bandiera Blu d’Europa, le Tre vele nella Guida Blu di Legambiente edita dal Touring Club Italiano e il diploma di Borghi più Belli d’Italia per il Vecchio Incasato, sulla parte collinare.

Cosa vedere

Come altri insediamenti di origine medievale, la marina di Grottammare è dominata dal Vecchio Incasato aggrappato alla collina che negli ultimi anni è stato oggetto di un meticoloso restauro. Tra i vicoli lastricati e antiche mura calcinate dal sole sorgono preziosi monumenti come la Chiesa di S. Agostino e la Chiesa di S. Lucia quest’ultima costruita sulla casa che diede i natali al papa Sisto V
IPiazza Peretti, il cuore segreto del borgo che si apre su uno splendido loggiato panoramico, è possibile ammirare, inoltre, il Teatro dell’Arancio e la Chiesa di San Giovanni Battista, sede del Museo Sistino.
Dal 2004, il Torrione della Battaglia, una fortificazione che risale al XVI secolo, è sede di un museo che conserva una prestigiosa collezione di opere dello sculture grottammarese Pericle Fazzini, autore della celebre Resurrezione nella Sala Nervi in Vaticano. Dal 2013, infine, nel nuovo Museo Il Tarpato dedicato a Giacomo Pomili detto “Il Tarpato” il visitatore può conoscere l’ampia ispirazione dell’artista. Attraverso cinque stanze tematiche, dedicate alle opere d’esordio, alle leggende dipinte, alle tele religiose, ai quadri raffiguranti sensuali figure femminili e paesaggi.

Per offrire a cittadini e turisti occasioni di intrattenimento e di crescita, Grottammare è animata in ogni momento dell’anno da un’intensa vita culturale. Nei mesi estivi è possibile passeggiare lungo Corso Mazzinil’arteria principale della città, tra mercatini, artisti di strada e cantastorie oppure ascoltare musica in Piazza Fazzini o ancora divertirsi con il grande Cabaret al Parco delle Rimembranze. Chi ama, invece, le atmosfere più romantiche e la quiete, può riscoprire la musica classica e la poesia nell’affascinante scenario del borgo medievale. E poi il cinema, l’arte, il teatro e tante altre opportunità di divertimento che non si limitano al periodo estivo ma proseguono nei mesi invernali. Il tutto alternato a momenti di ricerca culturale, di confronto e di dibattito sulla letteratura, sulla politica, sulla filosofia, sulla storia dell’arte, sulla musica d’autore e su tante altre discipline.

  • Borghi più Belli d’Italia: Frontino, Marche

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Frontino è per popolazione il più piccolo Comune della Provincia di Pesaro e Urbino e dell’Unione Montana del Montefeltro. Vanta i prestigiosi riconoscimenti di Borgo più bello d’Italia e Paese Bandiera Arancione.

Il suo territorio rientra nell’appennino tosco-romagnolo e nella regione storica del Montefeltro, fa parte del Parco Naturale del sasso Simone e Simoncello e nella località Pian dei Prati è visitabile, nei mesi estivi, un Parco Faunistico. Ricco di scorci panoramici, è dominato dal monte Carpegna. Mentre ai suoi piedi si estende la valle del fiume Mutino, le cui pietre lastricano le sue strade interne. Tali pietre sono state utilizzate per erigere bellissime torri, le mura castellane e le fontane di Franco Assetto. Grande artista torinese precursore della pop art ed ispiratore del movimento artistico “Baroque Ensembliste”, che lasciò gran parte delle sue opere al Comune di Frontino. A lui è intitolato il museo visitabile nel centro storico.

Cosa vedere

Fiore all’occhiello della località è il duecentesco convento di Montefiorentino che secondo la tradizione fu fondato da San Francesco (1213) durante il suo passaggio nel Montefeltro. Dalla sua chiesa proveniva il Polittico di Alvise Vivarini oggi esposto alla Galleria Nazionale di Urbino. Il convento include un piccolo chiostro e conserva la rinascimentale cappella dei conti Oliva. Costruita nel 1484, un vero e proprio capolavoro d’arte rinascimentale attribuito a Francesco De Simone Ferrucci da Fiesole. Dove si trovano anche la splendida pala d’altare di Giovanni Santi, padre di Raffaello, e un affresco attribuito a Evangelista da Piandimeleto. Il monastero di San Girolamo è un altro luogo molto suggestivo, circondato da querce secolari, recentemente restaurato ed oggi adibito a residenza d’epoca. È costituto da chiesa, convento e una dipendenza di servizio.

Imulino ad acqua trecentesco, detto di Ponte Vecchio, che riforniva di farina e pane il castello, è dotato di torre di guardia e difesa, ed ospita attualmente il Museo del Pane.  Il piatto tipico del borgo è il bustreng, un dolce a base di uova e latte. 

  • Borghi più Belli d’Italia: Treia, Marche

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Treia (Borgo più bello d’Italia) è un comune situato a nord della valle del fiume Potenza. L’etimologia del nome deriva da quello della dea Trea-Jana, divinità di origine grecosicula, che qui era venerata.

Cosa vedere

Fondata dai Romani, Treia fu dapprima colonia, poi municipio. La scenografica piazza della Repubblica è incorniciata su tre lati dalla palazzina dell’Accademia Georgica. Opera del Valadier, dal Palazzo Comunale (XVI XVII sec.) che ospita la Pinacoteca Comunale e dalla chiesa di San Filippo. La Cattedrale (XVIII sec.), uno dei maggiori edifici religiosi della regione, è dedicata alla SS. Annunziata e custodisce diverse opere d’arte, tra cui una pala di Giacomo da Recanati.

Oltre alla cattedrale e all’interessante Teatro Comunale, da non perdere sono la Chiesa di San Michele, la piccola Chiesa barocca di Santa Chiara, la Chiesa di San Francesco e la Chiesa di Santa Maria del Suffragio. L’estremo baluardo del paese verso sud è la Torre Onglavina. Parte dell’antico sistema fortificato, dal quale si gode un panorama che spazia dal mare ai monti Sibillini.

Ilocalità San Lorenzo, fuori dal centro abitato, sorge il Santuario del Santissimo Crocefisso dove, sul basamento del campanile e all’entrata del convento, sono inglobati reperti della Trea romanatra cui un mosaico con Ibis. Qui sorgeva l’antica pieve, edificata sui resti del tempio di Iside. Il santuario conserva un pregevole crocefisso quattrocentesco che la tradizione vuole scolpito da un angelo e che, secondo alcuni, rivela l’arte del grande Donatello.

Cosa mangiare

La specialità di Treia è il “calcione”. Un dolce tipicamente pasquale con il ripieno al formaggio e ad esso è dedicata una sagra che ha luogo nel mese di maggio. Tra fine luglio e inizio agosto imperdibile è la rievocazione storica “Disfida del Bracciale”.

Fonte: LetsMarche

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