Sanpietrini, la mappa su cui inciampa la memoria

Ottone lucente, memoria storica e il ricordo vola via a chi non c’è più, deportato in lager nazista solo perchè “diverso”.

È il luccichio delle Stolpersteine, i Sanpietrini che saltano allo sguardo, anche quello del passante più distratto e lo interrogano sul perchè della ferocia nazista dell’Olocausto.
Nome, cognome, età, data di deportazione e se nota, data di morte, incise su dei sanpietrini comuni ma con la superficie rivestita di ottone. Sono posti davanti i palazzi della Capitale dove vissero persone che un giorno come tanti furono strappati alla quotidianità e la maggior parte di loro non fece mai ritorno in quelle abitazioni.

L’inciampo non è fisico, ma visivo. Passando per quartieri del centro di Roma, da Prati a San Giovanni, dalla zona del ghetto tra Via Gallia, via Po, Via Cava Aurelia, fino a Viale Giulio Cesare, sono oltre 200 i Sanpietrini apposti in memoria di chi fu deportato razziale o politico durante il secondo conflitto mondiale.

Ad installare le Stolpersteine nella città di Roma, è stato, l’artista tedesco Gunter Demnig e le ultime sono state installate in via della Reginella l’11 gennaio 2016. 
Invitato per la prima volta in Italia nel 2010, Gunter Demnig ha permesso anche al nostro Paese di dare vita ad una mappa tangibile della memoria.

Un po’di storia
I primi Stolpersteine furono installati a Colonia nel 1995. Da quel momento in poi, la straordinaria mappa della memoria europea si è estesa sino a includere oltre 50.000 pietre. L’artista ha scelto di dedicare il suo lavoro alla ricerca e alla testimonianza dell’esistenza di cittadini scomparsi a seguito delle persecuzioni naziste.

Per maggiori informazioni visitare il sito www.memoriedinciampo.com, curato da Giovanni D’Ambrosio e Paolo La Farina, che documentano la mappa dei luoghi dove sono stati installati i sampietrini con fotografie, film e testimonianze.

A Roma Memorie d’inciampo ha il patrocinio del Municipio Roma I Centro, Municipio II, Municipio VII e Municipio XIII, e il sostegno dell’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania, ed è promosso da: ANED (Associazione Nazionale ex Deportati); ANEI (Associazione Nazionale ex Internati); Federazione delle Amicizie Ebraico Cristiane di Italia; Fondazione CDEC (Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea), IRSIFAR (Istituto Romano per la Storia d’Italia dal Fascismo alla Resistenza); Museo Storico della Liberazione; in collaborazione con le Biblioteche di Roma ed è organizzato dall’Associazione Arte in memoria.

Fonte: Ansa

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