Centuripe: da luglio l’arte del Novecento in dialogo con le pitture rupestri

centuripe via wikimedia commons

A luglio l’inaugurazione della mostra a Centuripe. Un’occasione per scoprire una tradizione artistica spesso trascurata e per venire a contatto, in via eccezionale, con il sito rupestre di Riparo Cassataro.

A Centuripe, cittadina a metà strada tra Enna e Catania, domenica 3 luglio 2021 sarà inaugurato, con la presenza dell’Assessore regionale dei beni culturali e dell’identità Siciliana Alberto Samonà, il primo centro espositivo con la mostra SEGNI. Da Cézanne a Picasso, da Kandinskij a Miró, i maestri del ‘900 europeo dialogano con le incisioni rupestri di Centuripe, a cura di Simona Bartolena, che illustra la straordinaria produzione grafica dei più importanti artisti del Novecento europeo.

Centuripe, città dalla pianta a forma di stella, è arroccata su un sistema montuoso che si affaccia di fronte alla mole dell’Etna. Il progetto del nuovo centro espositivo ha l’ambizione di diventare fulcro della nuova politica culturale del paese.

Lo spazio è nel chiostro di un ex convento agostiniano, costruito nel Cinquecento, che nel corso dei secoli ha cambiato destinazione ed è stato anche, fino al 2000, sede dell’Antiquarium comunale.

 

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Gli obiettivi della mostra: arte e territorio

«Sono molto orgoglioso – sostiene il Sindaco Salvatore La Spina – non solo per aver dotato il paese di un centro espositivo comunale ma anche per aver inaugurato lo spazio con una mostra che permette da un lato di poter ammirare le opere grafiche dei più importanti artisti moderni ma anche di valorizzare il nostro territorio [].  Mi auguro che questo sia solo l’inizio di una vera rinascita».

L’idea di questa esposizione nasce infatti non solo per inserire Centuripe nel circuito dei grandi centri espositivi siciliani, ma anche con l’idea di valorizzare il patrimonio culturale ereditato.

La mostra ha come obiettivo quello di mettere in relazione i maestri del ‘900 con le importanti testimonianze storiche ed antropologiche del territorio. In particolare il sito archeologico Riparo Cassataro, fino ad ora sconosciuto, verrà mostrato per la prima volta al mondo. il Riparo custodisce le uniche testimonianze in Sicilia sud-orientale di pitture rupestri risalenti al periodo preistorico, fonte di ispirazione per molti artisti presenti alla mostra.

I contenuti: a cavallo fra Ottocento e Novecento

Le 82 opere esposte, tutte originali (alcune molto rare, quando non uniche), propongono un percorso nell’opera dei Peintres-graveures (pittori-incisori) dalla fine dall’Ottocento al secondo dopoguerra, con l’intenzione di sottolineare il ruolo delle tecniche di stampa nell’evoluzione dei linguaggi, degli stili e delle modalità espressive dei movimenti avanguardistici europei del secolo scorso e dei loro esponenti.

È una sorta di riassunto della storia dell’arte del primo Novecento europeo che inizia simbolicamente alla fine dell’Ottocento. A inaugurarlo è l’opera di personaggi chiave per gli sviluppi dell’arte nei decenni successivi, su tutti Paul Cézanne e Toulouse-Lautrec.

Da Picasso a Matisse, quindi, e da Pechstein a Dix, da Kandinskij a Klee, da Miró a Giacometti, da Hartung a Dubuffet, da Vedova a Fontana. Una panoramica esaustiva della scena artistica europea di questo periodo storico, che testimonia, attraverso i fogli di alcuni autori del tempo, l’importanza della stampa d’arte come mezzo espressivo autonomo.

 

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I Peintres-graveures

Gli artisti selezionati per la mostra non considerano la stampa come un semplice mezzo di riproduzione e diffusione di un’immagine ma come un’opera d’arte tout-court. Esiste una definizione, coniata da Ambroise Vollard, che ben identifica gli artisti del XX secolo che hanno prodotto stampe di invenzione e non di riproduzione: Peintres-graveures.

Si tratta, infatti, di artisti che usano le tecniche di stampa con la medesima mentalità con cui usano il pennello, la tavolozza, i colori a olio. Proseguire la ricerca oltre alla pittura è un tema molto sentito dagli artisti che hanno frequentato le tecniche a stampa. Per Picasso, Rouault, Miró, Morandi o il gruppo degli artisti di Die Brücke, per citare solo i casi più noti, la realizzazione di opere a stampa costituisce un momento importante di sperimentazione creativa.

«In Italia, purtroppo, la stampa d’artista è ancora poco considerata dal grande pubblico – sottolinea la curatrice Simona Bartolena – vittima di pregiudizi senza fondamento []. La mostra è quindi un viaggio nella storia dell’arte del Novecento attraverso i suoi protagonisti. Ma è anche un’occasione per scoprire le tecniche e i processi di stampa e le loro peculiarità».

 

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Il Riparo Cassataro

Per Centuripe, SEGNI acquisisce, inoltre, un significato speciale, offrendo un ulteriore spunto di riflessione. I massimi protagonisti delle Avanguardie storiche di inizio Novecento si sono ispirati all’arte africana e primitiva. Diedero così vita al fenomeno del cosiddetto Primitivismo.

Le pitture rupestri preistoriche del Riparo Cassataro, eccezionale sito scoperto nel 1976, creano un inedito confronto con alcune delle opere esposte, su tutte il celebre Toro di Picasso. La relazione strettissima tra la ricerca di un nuovo codice estetico e i linguaggi primigeni di civiltà diverse e distanti nello spazio e nel tempo emerge con chiarezza, suggerendo nuovi percorsi di lettura e motivi di approfondimento.

All’interno del Riparo Cassataro, anfratto roccioso costituito dall’accatastamento di enormi blocchi di arenaria, si individuano due serie di pitture. Una è più evidente in ocra rossa e l’altra più sbiadita di colorazione nera. Quest’ultima, più visibile in foto all’infrarosso, rappresenta un bue con lunghe corna e una figura antropomorfa che abbraccia un tamburello ed è ritenuta la più antica, databile al Neolitico sia per lo stile sia per i ritrovamenti ceramici nei pressi della rocca.

Le pitture del Riparo

La scena in ocra rossa sembrerebbe appartenere a un periodo più tardo, con buona probabilità all’età del bronzo. Si individuano una serie di figure antropomorfe, da sinistra verso destra, con un grado di semplificazione e astrazione crescente. Le figure prima provviste di arti vengono poi semplicemente raffigurate come dei quadrati smussati muniti di testa all’interno.

La curiosa forma sembra dovuta ad una stilizzazione di persone oranti o in festa con le braccia alzate. Le figure antropomorfe si distribuiscono infatti attorno ad un grande disegno centrale che ne costituisce il fulcro.

Potrebbe rappresentare una grande costruzione, forse una capanna/sacello oppure una figura importante come una divinità o una persona di rilievo della comunità.

Il disegno ha alcuni tratti in comune con le figure stilizzate antropomorfe ma presenta una maggiore ricchezza e complessità dovuta anche ad una struttura a reticolo che potrebbe rappresentare le maglie di una veste.

Nel riparo si distingue poi una parte del basamento dove è evidente una numerosa serie di coppelle scavate di probabile utilizzo cultuale. Il Riparo Cassataro, custodito all’interno di una proprietà privata, sarà eccezionalmente visibile per la prima volta durante l’intera durata della mostra, previa prenotazione.

 

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Patrocini della mostra

La mostra è patrocinata dall’Assessorato regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana, dall’Assessorato regionale turismo Regione Sicilia e dal Comune di Centuripe. Nasce da un progetto di Enrico Sesana, è prodotta da Vidi Cultural srl. Realizzata grazie al contributo ed al patrocinio dell’Ars (Assemblea Regionale Siciliana), è sponsorizzata da LuxEsco e di Barbera International. Verzì Caffè e del Consorzio Utenza Acqua Aragona, Crimi per l’edilizia hanno infine supportato il progetto.

Fonte: Comune di Centuripe.

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