Esploso il fenomeno Giappone per turisti e neosposi italiani

Si è guadagnato un exploit senza precedenti, con 19,7 milioni di visitatori nel 2015, il 50 per cento in più rispetto all’anno precedente e più del doppio rispetto al 2012. Ha battito il record assoluto di arrivi dal 1964, anno in cui il suo Ente del turismo ha iniziato a raccogliere dati statistici. E punta ancora più in alto, inaugurando dal 2017 un ufficio di rappresentanza in Italia. È il Giappone.

Destinazione entrata nel cuore dei viaggiatori del belpaese, tanto da registrare un boom di preferenze per i neo sposi in luna di miele e, ovviamente, per i Japan lovers, cresciuti a pane e manga. Generazioni tricolore tra i 30 e 40 anni, affascinate della cultura del Sol levante e decisi ad approfondirla. Gli honeymooner spesso chiedono ai tour operator pacchetti abbinati a paesi come Thailandia, Polinesia e Seychelles.

Risultati eccezionali quelli del turismo italiano in Giappone, se si pensa che solo nel 2002 la componente arrivi dall’Italia era ferma a quota 35 mila unità, e che oggi supera le 100 mila. Proprio così, l’Italia è diventato il quarto mercato in Europa, dopo Gran Bretagna, Francia e Germania. Ed è quello più in crescita tra gli europei, da qui la decisione di avere anche in Italia in ufficio di rappresentanza.
Date per assodate le classiche destinazioni nipponiche, l’ente del turismo lavora oggi per attirare viaggiatori verso mete ancora poco conosciute. Dalla ‘piccola Kyoto’ Kanazawa alla marittima isola di Okinawa. E poi Hokkaido, dove a farla da padrona è la natura più incontaminata, e Sapporo.

Arrivati a questo punto anche il primo ministro Shinzo Abe ha dovuto rivedere al rialzo gli obiettivi per il 2020, anno in cui Tokyo ospiterà i Giochi Olimpici. Le previsioni di due anni fa puntavano a 20 milioni di turisti. Di questo passo però, visto il record del 2015 Abe è arrivato a parlare addirittura di 30 milioni di arrivi.

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