Protesta dei taxi, le ragioni e le conclusioni dopo l’incontro con il Mit

Una protesta durata quasi una settimana quella dello stop dei taxi, che ha arrecato enormi disagi a cittadini e turisti.

Si può ben dire che gli scioperanti – in sei giorni di sospensione dei servizi  non hanno perso di vista il loro obiettivo.

Al sesto giorno di protesta, Martedì 21 febbraio, si è tenuto l’incontro tra il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio e le delegazioni delle sigle di rappresentanza dei tassisti, che ha portato al raggiungimento di un accordo.

A questo punto è necessario un passo indietro, per capire che cosa abbia scatenato la protesta che ha bloccato il paese: la questione riguarda un emendamento al decreto Milleproroghe, che prevede la sospensione – per un altro anno – dell’efficacia di una serie di misure che regolamentano il servizio di Ncc e Uber.

Come spiegato dalla senatrice Pd Linda Lanzillotta in un’intervista a Repubblica: “L’emendamento da me proposto sospende le norme restrittive sul noleggio con conducente fino al 31 dicembre 2017, in attesa che venga varato finalmente il piano del trasporto atteso dal 2009“.

Ma non è solo lo slittamento della regolamentazione il problema: la violenza della protesta è stata causata anche dalla sospensione di una serie di disposizioni, che – a detta dei tassisti, che si appellano alla legge quadro del 1992 – sono necessarie per definire la situazione e mettere ordine tra le offerte alternative a quella della categoria.

Vediamole:

  • Obbligo di ritorno nella rimessa: i noleggiatori con conducente, dopo aver accompagnato il cliente, devono tornare nella rimessa.
  • Prenotazione: deve avvenire obbligatoriamente presso la rimessa, il che comporta un divieto di stazionamento sul suolo pubblico.
  • Rimessa: la sede del vettore e la rimessa, devono ubicarsi esclusivamente nel territorio del comune che ha rilasciato l’autorizzazione, che deve mettere comunque a disposizione una sede, una rimessa o un pontile di attracco.
  • Posteggio: le auto a noleggio con conducente non possono sostare in posteggio di stazionamento su suolo pubblico, nei comuni dove sia esercitato il servizio di taxi.
  • La corsa: l’inizio e il termine di ogni servizio devono avvenire nel garage situato nel comune che ha rilasciato l’autorizzazione, mentre il prelevamento del cliente e l’arrivo a destinazione dell’utente possono avere luogo anche nel territorio di altri comuni.
  • Foglio di servizio: i conducenti sono obbligati a compilare e conservare un foglio di servizio, completo di una serie di dati relativi alla società titolare della licenza.
  • Sanzioni: in caso di violazione del regolamento, sono  previste una serie di sanzioni, tra cui rientra anche un’eventuale sospensione o cancello della licenza.

Torniamo ora all’accordo raggiunto con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Tutte le sigle convocate al tavolo, hanno firmato il verbale di incontro che sottoporranno ai propri iscritti:

E’ stato confermato che la legge 21/92 resta vigente con le modifiche introdotte dall’articolo 29 – c 1 quater, nonostante la sospensione di efficacia del decreto Milleproroghe.

Su questa base, le parti convengono che sarà avviato immediatamente un tavolo di lavoro per la stesura di due schemi:

  • schema di decreto interministeriale di cui all’articolo 2 DL 40/2010 per misure “tese ad impedire pratiche di esercizio abusivo del servizio taxi e del servizio noleggio con conducente o, comunque, non rispondenti ai principi ordinamentali che regolano la materia”
  • schema di decreto legislativo delegato di riordino della legge quadro 21/92 ripartendo dal testo proposto dal governo.

Tali decreti dovranno includere tutti i temi già concordati con le categorie a suo tempo, tra cui:

  • miglioramento del sistema di programmazione e organizzazione su base territoriale,
  • regolazione e salvaguardia del servizio pubblico,
  • necessità di migliorare i servizi ai cittadini,
  • evoluzione tecnologica del settore,
  • lotta all’abusivismo,
  • migliore incontro tra domanda e offerta.

L’impegno prevede l’inizio dei lavori per domani, e la presentazione dei testi entro un mese.

Le parti condividono l’appello del governo a concludere la protesta immediatamente e a riprendere la regolarità del servizio.

Info: mit.gov.it

 

 

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