50 anni dalla morte di Martin Luther King

Free at last

Erano le 18.01 dal 4 aprile del 1968 quando un unico proiettile sparato da una Remington 760 colpì una delle figure più celebri del Novecento, il reverendo Martin Luther King, uccidendolo.

Martin Luther King nacque nello stato della Georgia, ad Atalanta, il 15 gennaio del 1929 da padre pastore battista e madre insegnante. Crebbe nella zona residenziale della cittadina statunitense e a soli 15 anni riuscì a entrare al Morehouse College, l’istituzione universitaria più importante per la formazione degli afro-americani.

La casa d’infanzia ad Atlanta

Successivamente si iscrisse al Crozer Theological Seminary in Pennsylvania laureandosi in teologia e poi alla Boston University conseguendo un dottorato in teologia sistematica. A Boston conobbe Coretta Scott, donna che sposò nel 1953 e con la quale si trasferì a Montgomery, in Alabama.

Nel mentre, la situazione per gli afro-americani diventava sempre più insostenibile dal momento che venivano loro negati i diritti civili basilari. Ed è proprio nella città di King che esplose la protesta: dopo l’arresto di Rosa Parks,  rea di non aver ceduto il suo posto a un “bianco”, la comunità afro-americana, guidata tra gli altri da King, organizzò il boicottaggio i mezzi pubblici. 

Rosa Parks e Martin Luther King

King e gli altri responsabili del Movimento fondarono così la Southern Christian Leadership Conference da lui presieduta: un’organizzazione dedicata alla conquista dell’uguaglianza e dei diritti civili attraverso forme di protesta non violente ispirate al messaggio di Gesù Cristo e al metodo di Gandhi.

Si trasferì poi ad Atlanta, dove nel 1960 divenne co-pastore della Ebenezer Baptist Church, pulpito su cui avevano predicato il papà e il nonno.

Dopo vari arresti, tra cui quello a Birmingham (importante perché durante la prigionia scrisse un testo rilevante per la storia del Movimento), organizzò nel 1963 la “marcia per il lavoro e la libertà” a Washington dove tenne il discorso passato alla storia come “I have a dream”.

Grazie a questa mobilitazione l’anno successivo venne approvato il Civil Rights Act, legge che poneva fine alla segregazione tra bianchi e neri negli Stati Uniti e sempre nello stesso anno King ottenne il premio Nobel per la pace.

Nel 1965 fu a capo della marcia che da Selma giunge Montgomery, marcia che portò all’approvazione del Voting Rights Act che garantisce il diritto di voto a tutti i cittadini afroamericani.

Fino alla sua morte, avvenuta sulla terrazza del Lorraine Motel a Memphis nel Tennessee, Martin Luther King continuò a lottare non solo contro il razzismo, ma anche contro la povertà e il militarismo. La morte di King scatenò immediatamente disordini e proteste negli Stati Uniti. I funerali si svolsero il 9 aprile ad Atlanta, sua città natale alla Ebenezer Baptist Church e al Morehouse College.

© AP Images

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