A Bari, la mostra ‘L’icona russa’ con raffigurazioni anche di San Nicola


Bari. Sbarca nel capoluogo pugliese la mostra ‘L’icona russa: Preghiera e Misericordia’, che raccoglie le testimonianze del rapporto tra il popolo russo e Dio, ma anche esempi di modelli da seguire nel vivere quotidiano.


37 icone del 17/mo e 18/mo secolo, provenienti da musei moscoviti, sono ora ospitate nel Castello Svevo di Bari fino al 30 giugno prossimo.

Non a caso è stata scelta Bari per l’esposizione:  qui sono custodite le sacre reliquie di San Nicola che ne è anche il Santo Patrono. Motivo per cui, è stato sottolineato, Bari è l’unica città in cui la mostra, che è stata prima a Roma e Palmanova (Udine), è arricchita con una preziosa icona raffigurante ‘San Nicola di Myra’, risalente al 14/mo secolo.

La curatrice dell’esposizione, Liliya Esveeva, ha sottolineato che nella spiritualità dei russi “a volte la venerazione di San Nicola sostituiva Gesù, ed era quindi prediletta dagli iconografi: la figura di San Nicola – ha aggiunto – era molto vicina al popolo, fungendo anche da modello”.

Le 37 icone provengono da collezioni di due musei, quello Centrale di cultura e arte russa antica Andrej Rublev, e il musei provato dell’Icona russa.

In mostra c’è anche un’opera di Vladimir Tatlin, ‘Composizione con superirci trasparenti’ (1916), e una scultura contemporanea, ‘Madre di Dio Grande Panagia’ di Dmitrij Gutov (2012): entrambe appartengono a collezioni private.

Il tema della preghiera e della misericordia, dunque, non resta confinato all’ambito delle opere d’arte medioevali ma trova prosecuzione nell’epoca dell’avanguardia russa e nell’arte russa contemporanea.

“E’ grande” – ha dichiarato il mecenate e fondatore del museo dell’Icona russa, Michail Abramov – l’interesse dell’Italia per l’iconografia russa, e l’accoglienza è sempre calorosissima”.

Ai visitatori saranno presentate icone mariane (la Madre di Dio Odigitria di Suja, la Madre di Dio Odigitria di Tichvin, e la Madre di Dio della Passione’); un ciclo cristologico (la Trasfigurazione, l’Entrata del Signore a Gerusalemme, la Resurrezione di Cristo); e anche l’Arcangelo Michele, San Nicola Taumaturgo (di Zarajsk), Il Miracolo di san Giorgio e il drago, i Martiri Quirico e Giulitta, la Grande Martire Parasceve.

E infine raffigurazioni di santi monaci russi. Il periodo storico scelto, è stato sottolineato, è quello in cui Russia ed Europa vissero un intenso avvicinamento culturale.

 

Fonte: Ansa

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