5 cose di Bernini da vedere a Roma

Chiese, palazzi, fontane, sculture e dipinti. Percorrendo le strade del centro di Roma, è quasi impossibile non inciampare davanti a un capolavoro di Gian Lorenzo Bernini, uno dei più grandi architetti e scultori del Seicento italiano.

La città eterna fu per lui musa ispiratrice, tanto da renderla regina del barocco. Nell’immensa eredità che Bernini lascia ai posteri, ecco un piccolo tour sulle sue orme.

Le cinque cose di Bernini da vedere a Roma:

 

La Fontana dei Quattro Fiumi a Piazza Navona 

Fontana dei quattro fiumi

Fontana dei quattro fiumi

L’imponente scultura in marmo che impera al centro di Piazza Navona. Spettacolare metafora della grazia divina che si riversa su tutti i continenti, con una vasca ellittica alimentata da otto veli d’acqua su cui si impone un blocco di marmo, quattro statue maschili che personificano i quattro fiumi più lunghi del mondo: il Danubio, il Nilo, il Gange, il Rio della Plata, realizzate da suoi allievi. Il tutto sormontato da un obelisco egizio. La Fontana è situata proprio di fronte alla magnifica chiesa di Sant’Agnese in Agone, progettata del più grande rivale del Bernini: il Borromini.

Curiosità – Chiedete a un romano perché la statua del Rio de la Plata alzi il braccio e vi risponderà che lo fa per il timore del crollo della facciata della chiesa. Oppure perché il Nilo si copra il volto in direzione dell’opera borromiana e sarà pronto a dirvi che lo fa per non guardare Sant’Sgnese. È questa la leggenda (e solo di leggenda si tratta) che vive su queste magnifiche opere seicentesche e che racconta quanta rivalità ci fosse tra i due grandi esponenti del barocco.

 

Chiesa di Sant’Andrea al Quirinale

Chiesa di Sant'Andrea al Quirinale

Chiesa di Sant’Andrea al Quirinale

Bernini stesso la considerò la sua migliore opera, qui si recava spesso per trovare sollievo dalle sue fatiche. Capolavoro di architettura barocca commissionatogli, nel 1658, dal cardinale Camillo Pamphilj e costruita per il noviziato dei Gesuiti. Una delle tre chiese progettate dal genio dell’architettura barocca e di gran lunga la più importante.

La si può ammirare percorrendo il Rione Monti, sulla sinistra di via del Quirinale, di fronte alla manica lunga del Palazzo del Quirinale. Di forma ellittica, adornata di marmi rari, stucchi e dorature. Sulla cappella absidale è dipinta la scena dell’apoteosi di Sant’Andrea, con la sua statua sul frontone concavo, che sembra ascendere innalzandosi al cielo, verso la meravigliosa cupola della chiesa.

 

L’Estasi di Santa Teresa d’Avila – nella chiesa di Santa Maria della Vittoria 

Estasi Santa Teresa d'Avila

Estasi Santa Teresa d’Avila

Tra le opere più scenografiche realizzate dal Bernini e uno dei suoi capolavori scultorei per eccellenza. La si può ammirare nella Cappella Cornaro, situata nella Chiesa barocca di Santa Maria della Vittoria, a Roma in via XX settembre.

Scultura in marmo e bronzo dorato che raffigura, con grande enfasi teatrale, l’unione mistica di Santa Teresa con Gesù, attraverso l’estasi. Un angelo la trafigge con un oggetto pungente e la luce mistica che la Santa vede diviene visibile a chiunque entri nella Chiesa. Questo grazie all’insuperabile maestria del Bernini nell’uso della luce. Assolutamente da non perdere.

 

Gli angeli di Bernini in Sant’Andrea delle Fratte

I due Angeli nella Chiesa di Sant'Andrea delle Fratte

I due Angeli nella Chiesa di Sant’Andrea delle Fratte

LAngelo con la corona di spine e LAngelo col cartiglio. Fanno parte dei dieci angeli che furono commissionati a Bernini da papa Clemente IX, per decorare ponte Sant’Angelo, davanti al castello e gli unici due che furono realizzati da lui.

Considerate dal pontefice sculture troppo belle e di pregio per essere lasciate alle intemperie e ai pericoli dell’esterno, fece posizionare sul ponte due copie identiche e ordinò che le sculture originali fossero messe al sicuro in un luogo chiuso. Dopo essere rimaste a lungo nella casa del Bernini, furono trasferite, negli anni trenta del Settecento, nella Chiesa di Sant’Andrea delle Fratte, nota anche come il Santuario della Madonna del Miracolo (via Capo delle Case, non lontano da Piazza di Spagna e dalla casa dello scultore).

Curiosità – chiamata in questo modo perché si venera l’effige della Madonna apparsa già nel 1830 a Parigi, e poi riapparsa proprio in questa chiesa. All’ebreo Alfonso Ratisbonne, aspirante banchiere romano che, dopo l’apparizione, rompe il fidanzamento e diventa prete. “Ebreo, mi sono alzato cristiano”, queste le sue parole dopo essersi inginocchiato dinnanzi al miracolo avvenuto.

 

Colonnato di Piazza San Pietro e Baldacchino nella Basilica

Piazza San Pietro dall'alto

Piazza San Pietro dall’alto

Lo scenografico colonnato ovale che simboleggia l’abbraccio della chiesa ai suoi fedeli è opera del grande Bernini. Il maestro lo concepì in funzione del fedele, che percorrendo via della Conciliazione, arrivato davanti alla Basilica, rimaneva stupito di fronte all’abbraccio del colonnato. Effetto che si è perso quando, in epoca fascista, venne realizzato il rettilineo di via della Conciliazione e furono rasi al suolo gli edifici che coprivano la vista della Basilica. Per undici anni Bernini lavorò al progetto della Piazza di San Pietro. Da un iniziale forma di trapezio che l’architetto voleva dare alla piazza, si è giunti alla pianta ovale con il celebre colonnato, che vediamo oggi.

Bernini si occupò anche del Baldacchino di San Pietro, tra il 1624 e il 1633, la monumentale opera barocca che doveva segnare il luogo del sepolcro di San Pietro.

 

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