5 cose insolite da fare a Roma

parco acquedotti, roma

Fare colazione in latteria

Latteria Roma

Latteria a Campo de’ Fiori

Vicolo del Gallo quieto e silenzioso. A ridosso Campo de’ Fiori. Lontano dal caos di uno dei mercati più turistici di Roma, l’atmosfera è genuina e tipicamente romana. Qui, nel cuore del rione si trova uno dei negozietti più caratteristici, aperto da ormai un secolo, con una porta a vetri di legno dipinto. È una delle ultime latterie superstiti in città, che ancora sopravvive al caos moderno, al take away e alle colazioni al volo. Tavoli traballanti di sessant’anni fa, sedie in legno. La latteria offre la tipica colazione del passato con ciotola grande di cappuccino. Durata non meno di un’oretta.

 

Andare a caccia di rovine romane dietro Largo di Torre Argentina

Largo Argentina, scavi

Scavi di Largo Argentina

Nei pressi degli scavi dell’Area Sacra di Largo Argentina è affascinante girovagare e perdersi per ammirare un frammento, tra i più suggestivi della città. Un susseguirsi di resti in una zona che, nell’antichità, era il cuore di Campo Marzio, sede di templi dedicati alle divinità romane. Oggi l’aspetto è cambiato, ma molto resta. L’Area sacra (il luogo in cui Giulio Cesare fu ucciso nel 44 a.c.), con i suoi resti dei templi. L’antico Campo Marzio che ancora esiste fra gli edifici moderni e sotto di essi. E poi il Teatro di Pompeo, l’ultimo edificio originale del monastero di Santa Chiara.

Passeggiare nel Parco degli Acquedotti

parco acquedotti, roma

Parco degli Acquedotti Roma

Un’area verde urbana di Roma, all’interno del municipio VII, parte del Parco regionale suburbano dell’Appia Antica, fra l’Appia nuova e la tuscolana. Esteso per circa 240 ettari, in questo parco si ammirano gli spettri di 7 acquedotti romani e papali (sotterranei ed elevati) dell’antica Roma. Rappresenta il residuo di un tratto di Agro Romano che originariamente si estendeva senza interruzioni fino ai Colli Albani. In passato l’area era nota come Roma vecchia al nome dell’omonimo casale. Resti davanti ai quali si comprende la grande perizia costruttiva dei romani, per i quali l’acqua era regina e fonte di vita, salute e progresso. E ad essa si dedicavano ingegneri, architetti, politici e cittadini.

Perdersi nel quartiere Coppedè

Coppedè, Roma

Quartiere Coppedè

Il ‘quartiere Burla’, sulla linea direttrice di via Nomentana. Progetto urbanistico dell’architetto fiorentino Gino Coppedè. Un complesso 18 palazzi e 27 edifici, nel quartiere Trieste, disposti attorno al nucleo centrale di Piazza Mincio. Si possono ammirare ardite decorazioni, edifici disposti con grande gusto teatrale. L’arco posto all’ingresso del quartiere, trionfale e inquitante insieme, i mascheroni distribuiti sulle cornici di porte e finestre. Quasi un sogno onirico, distribuiti in pochi metri quadrati, in un girotondo intorno a un perno, e delimitato dai confini della Fontana delle Rane.

Andare sotto terra

Roma sotterranea

S. Nicola in carcere – Roma sotterranea

La Roma sotterranea si estende per chilometri e chilometri, come una città parallela. Andare sottoterra significa iniziare un viaggio alla scoperta di altrettante meraviglie romane. Ville ninfee, intere basiliche o semplici strutture civili, sono sprofondate nel sottosuolo. La Domus Area e la Basilica di San Clemente, ad esempio. E poi, addentrandosi sul colle del Celio, puntando fino al Clivio di Scauro, si apre l’ingresso alle Case Romane, un’insula tardo-imperiale aperta al pubblico e visitabile anche in notturna. Anche nei vicoli di Trastevere si può scoprire la bellezza sepolta. L’Excubitorium, la caserma dei vigili del fuoco in via delle VII corte, oramai sepolta da sei metri di terra. E poi l’area archeologica che si mescola con gli ambienti della cripta di Santa Cecilia, a Trastevere.

Fonte: “101 cose da fare a Roma almeno una volta nella vita“, di Ilaria Beltramme. Editore Newton  Compton

Print Friendly, PDF & Email

copyright Riproduzione riservata.