Presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile si è tenuto ieri pomeriggio un nuovo incontro del tavolo tecnico che sta seguendo le operazioni di rientro in atmosfera della navicella spaziale cinese Tiangog-1.
Alla riunione, oltre all’Asi (Agenzia Spaziale Italiana), hanno partecipato il Consigliere militare della Presidenza del Consiglio, i Ministeri dell’ Interno, della Difesa e degli Esteri, Enac, Enav, Ispra e la Commissione Speciale di Protezione civile.
Sulla base degli ultimi dati forniti dall’Agenzia Spaziale Italiana, al momento, la previsione di rientro della navicella spaziale cinese sulla Terra è stimata per il 1 aprile alle ore 2:50 UTC (ora italiana 4:50), con una finestra di incertezza di circa 20 ore. Non è ancora possibile escludere, all’interno di questo arco temporale, la remota possibilità che uno o più frammenti del satellite possano cadere sul nostro territorio. Le finestre di interesse per l’Italia, che al momento coinvolgono le regioni che si trovano a sud del 44° parallelo nord, potranno essere confermate e definite nelle 36 ore precedenti il rientro. Attualmente, la possibilità che uno o più frammenti della stazione spaziale Tiangong-1 possano cadere sul territorio italiano (terre emerse) corrisponde a una probabilità stimabile intorno allo 0,02%.
Le previsioni sono soggette a continui aggiornamenti dovuti all’incertezza del comportamento della stazione spaziale durante la caduta.
La Protezione Civile ha fornito alcune indicazioni utili alla popolazione in base alle informazioni disponibili:
- è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti. Si consiglia, comunque, di stare lontani dalle finestre e porte vetrate;
• i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, così determinando anche pericolo per le persone: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;
• all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono, per gli edifici in muratura, sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi), per gli edifici in cemento armato, in vicinanza delle colonne e, comunque, in vicinanza delle pareti;
• è poco probabile che i frammenti più piccoli siano visibili da terra prima dell’impatto;
• alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero sopravvivere all’impatto e contenere idrazina. Si consiglia, in linea generale, che chiunque avvistasse un frammento, senza toccarlo e mantenendosi a un distanza di almeno 20 metri, dovrà segnalarlo immediatamente alle autorità competenti.
Per restare aggiornati:
www.protezionecivile.gov.it
www.satview.org
www.virtualtelescope.eu/webtv
Fonte: Protezione Civile
Potrebbe interessarti:
NAVICELLA SPAZIALE CINESE IN CADUTA LIBERA, POSSIBILI FRAMMENTI ANCHE SULL’ITALIA |
Riproduzione riservata.