Roma, al via una collaborazione Mibac – Roma Capitale per adozione di un sistema tagliacode


Roma. Il Ministero per i beni e le attività culturali e Roma Capitale annunciano l’avvio di una collaborazione finalizzata all’adozione, nei musei e nei siti archeologici del centro di Roma, di sistemi di gestione degli ingressi che consentano di ridurre notevolmente le code, prendendo spunto dal sistema sviluppato dall’Università dell’Aquila e dalla Galleria degli Uffizi di Firenze, che ha già dato ottimi risultati nelle prime sperimentazioni.


A dare l’annuncio sono stati il Sottosegretario ai beni culturali con delega alla digitalizzazione, Gianluca Vacca, e il vicesindaco di Roma con delega alla crescita culturale, Luca Bergamo, in occasione del primo appuntamento dell’iniziativa “Dig.it MiBAC – Il digitale al servizio della cultura”, una tre giorni di incontri organizzata dal Ministero per i beni e le attività culturali nel contesto della Settimana dell’Amministrazione Aperta in programma dall’11 al 17 marzo.  Sono intervenuti anche il direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze, Eike Schmidt, e il professor Henry Muccini dell’Università degli Studi dell’Aquila, che ha sviluppato l’algoritmo alla base del sistema “ammazzacode”.

Abbiamo voluto organizzare questi incontri – spiega il Sottosegretario Vacca – per avviare un dibattito pubblico, aperto al contributo di tutti, che renda centrale il tema dell’innovazione e del digitale nell’azione del Ministero. L’avvio di questa collaborazione ne è una dimostrazione. Vogliamo portare il sistema che ha ben funzionato agli Uffizi all’interno di più musei e siti archeologici di Roma, cominciando dal centro, per migliorare l’esperienza museale e culturale dei visitatori. In dirittura di arrivo la sottoscrizione del protocollo con Roma Capitale per l’istituzione di un tavolo tecnico di lavoro che valuti l’adozione del sistema in più realtà museali romane.”.

Il problema delle lunghe code – ha spiegato Schmidt – determinava una bassissima qualità dell’offerta per i visitatori, con la gente esausta ancor prima di entrare. Per trovare una soluzione, con l’Università dell’Aquila abbiamo seguito un doppio approccio, non solo informatico ma anche sociologico. Adoperando questo algoritmo, entrano più persone e la fruizione democratica del sito viene allargata”.

 “Due sono stati i princìpi fondamentali a cui ci siamo ispirati nello sviluppare il sistema – ha spiegato il prof. Muccini – e cioè fruibilità del patrimonio culturale e sostenibilità del turismo. I risultati dicono che agli Uffizi siamo passati da 64 minuti di tempo d’attesa medio nella prima domenica gratuita di settembre 2018, con attesa massima di 147 minuti, ai 18 minuti di tempo medio d’attesa nella prima domenica gratuita di ottobre 2018, la prima in cui è stato adottato il sistema, con tempo massimo d’attesa di 30 minuti. Il tutto con un aumento complessivo del numero di visitatori. Nella settimana dei musei, il tempo medio di attesa agli Uffizi è stato di soli 7 minuti. Il modello ha funzionato bene a Firenze e sono convinto che sia totalmente riproducibile a Roma e altrove”.

Fonte: Mibac

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