Turismo Enogastronomico: gli Italiani sempre più turisti per… Vino!


Con Vinitaly alle porte, viene naturale chiedersi come risponderanno quest’anno gli italiani.  A pensarci Roberta Garibaldi, esperta di turismo enogastronomico e docente universitaria.


Il vino si conferma un importante fattore di attrazione turistica.
Non più solo gli “enoturisti”: anche il pubblico generalista desidera visite sempre più diversificate e innovative per vivere un’esperienza a 360 gradi.

Secondo il Rapporto sul turismo enogastronomico di Roberta Garibaldi, il turismo vinicolo è passato dal 41% al 56%, dal 2017 ad oggi. L’autrice, che restituisce un quadro dettagliato del settore, delineandone le principali tendenze dal punto rivista della domanda e dell’offerta, afferma:
il desiderio di scoprire e fare esperienze enogastronomiche è divenuto, negli anni, un elemento trasversale che interessa non solo una cerchia ristretta di appassionati, ma un pubblico vasto, diversificato, che vede la maggior parte dei visitatori interessati a un’opportunità di arricchimento culturale. Cambia il profilo di chi giunge in cantina, e cresce parimenti anche il desiderio di nuove proposte e servizi che possano arricchire la visita di questi luoghi affascinanti e immersi nella natura. Il recente Decreto enoturismo varato a pochi giorni dall’avvio della 53esima edizione di Vinitaly, la manifestazione più importante del settore, è un segnale forte per tutto il comparto che consentirà di soddisfare in maniera sempre più organizzata il rapporto fra domanda e offerta.”

Ma chi sono gli enoturisti italiani, e soprattutto, cosa cercano?

Per il 46% degli enoturisti, la visita in cantina rappresenta la tappa più importante di questi viaggi: tra questi, il 28% dichiara di aver intrapreso un viaggio con pernottamento spinto dal desiderio di partecipare a un’esperienza a tema vino, mentre il 26% di visitare almeno due o tre cantine durante il viaggio, dedicandosi poi al resto.

Prendendo questi dati, e unendoli, si può notare come la maggior parte dei turisti del vino ama percorsi misti che coniughino esperienze enogastronomiche e non, rientrando quindi in un profilo enogastroculturale, animato dal forte desiderio di entrare in contatto con l’identità, le tradizioni e la cultura del luogo che sta visitando.

Le tipologie di strutture più amate da questi turisti sono le aziende vitivinicole situate in dimore storiche, realtà gradite al 77%; a seguire le cantine a conduzione familiare 68%, di prestigio 60% e di design 59%.

Afferma Roberta Garibaldi che “le dimore storiche con aziende agricole sono un asset di forte interesse sia per gli italiani sia per gli stranieri, che potrebbe essere maggiormente valorizzato in tutto il nostro Paese. È molto interessante notare che la vista ad aziende a conduzione famigliare supera l’interesse verso le aziende di prestigio, segnale della crescente richiesta di voler vivere atmosfere autentiche e locali.

Nonostante l’alto interesse, oltre il 60% degli italiani intervistati ritiene che le visite guidate in cantina abbiano unimpostazione troppo simile tra loro. Complessivamente, la degustazione dei vini e l’acquisto degli stessi al giusto prezzo sono le esperienze più ricercate, ma dai dati si evince un forte desiderio di una offerta più ricca.
Cene nei vigneti, degustazioni al tramonto, vendemmia turistica e assaggio dei piatti tipici dell’azienda turistica sono solo alcuni di questi.

La situazione attuale dell’offerta vede una mancanza di dati e informazioni precise sul numero delle aziende vitivinicole aperte al pubblico e sulla tipologia di servizi offerti. La statistica ufficiale non fornisce dati completi. Per colmare parzialmente questa lacuna è stata condotta un’indagine su 735 aziende vitivinicole costantemente presenti in tutte le edizioni de la «Guida Oro I vini di Veronelli» pubblicate dal 2008 al 2018, grazie alla collaborazione con il Seminario Permanente Luigi Veronelli.

Il numero di aziende che ha dichiarato essere aperta al pubblico per visite o degustazioni nel fine settimana e/o disporre di una struttura ricettiva è pari al 67% del totale; rispetto al 2008 si registra un incremento del +19%.
A livello geografico, la maggior parte si concentra nelle regioni dell’Italia centro-settentrionale, con Piemonte, Toscana e Veneto che registrano i valori più elevati – rispettivamente 23%, 23% e 10% del totale. Dai dati del Rapporto emerge come gli enoturisti ritengano auspicabili miglioramenti nell’apertura delle cantine alle visite; infatti, il 61% dichiara di ritenerle ancora poco facilmente fruibili senza prenotazione anticipata.

 

Fonte: Ornella Gamacchio
Relazioni Esterne di Roberta Garibaldi
Cell 3339493621
www.robertagaribaldi.it

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