Emilia Romagna: in bike tra Goro e Comacchio

Pedalando nel cuore delle Valli di Comacchio a caccia di scenari naturali lungo un itinerario di una sola giornata. Dalla Sacca di Goro e dalla millenaria Abbazia di Pomposa ai lidi ferraresi, attraverso oasi e riserve naturali, per giungere alla cittadina dei famigerati Trepponti.

 

 
Prima tappa Goro 

Il punto di partenza è la Sacca di Goro, una delle più grandi lagune salmastre dell’Alto Adriatico, dove osservare le peculiarità ecologiche di un ecosistema in cui convivono in delicato equilibrio importanti comunità vegetali ed animali.
Ma non è tutto: si può abbandonare per un attimo la sella della bicicletta e concedersi una gita in motonave alla scoperta del Delta del Po.

 
Seconda tappa Mesola – Parco del Delta Po 

Risalendo in bici, la seconda tappa è la Riserva Naturale del Bosco della Mesola.
Il bosco è ciò che rimane di una vasta foresta termofila, uno degli ultimi e meglio conservati residui di bosco di pianura, memoria delle antiche foreste che si trovavano fino a qualche secolo fa lungo la costa adriatica.
Non è raro avvistare qui cervi e daini.

 
Terza tappa Pomposa 

L’Abbazia di Pomposa è la prossima meta: risalente al IX secolo, è un caposaldo della storia artistica del medioevo padano. Originariamente circondata dalle acque del Po e del mare oggi è scrigno di affreschi di scuola giottesca e pavimentazioni musive.
Proprio in questo luogo, inoltre, il monaco benedettino Guido d’Arezzo elaborò la moderna notazione musicale e diede il nome alle note: insomma, ci troviamo nel posto dove è stata ideata la musica per come la intendiamo tutt’oggi.

 
Quarta tappa Lido di Volano 

Proseguendo la strada verso Comacchio, è doveroso fare una sosta anche all’Oasi di Canneviè, vero paradiso per naturalisti e birdwatchers grazie ai numerosi punti d’osservazione per scoprire e ammirare le specie di volatili autoctone.

Segue la Foce del Po di Volano: qui un sentiero ciclabile si inoltra nello Scannone di Volano, una lingua di terra lunga un paio di chilometri, ricoperta da pini marittimi e lecci arbustivi, che gode di una panoramica unica sul litorale. 

Non è ancora venuto il momento di avvertire la stanchezza perché la meta è vicina, ma questo non vuol dire che non si possa fare una meritatissima sosta lungo la Strada dei Vini e dei Sapori Ferrara per assaggiare una delle ricette entrate a far parte del patrimonio culinario italiano.

Lasciando correre lo sguardo lungo l’alternarsi di campi coltivati, risaie e corsi d’acqua, valli salmastre e palazzi del periodo estense, è facile imbattersi in aziende vitivinicole ed agricole, oltre a osterie, ristoranti e botteghe che propongono le specialità enogastronomiche del territorio, preparate con ingredienti di alta qualità a km0. Cappellacci di zucca, pasticcio ferrarese, mille e più preparazioni a base di anguilla sono solo alcuni esempi: ricaricate le batterie perché a breve si risale in sella alla bici.

 
Quinta tappa Comacchio 

Questo percorso bike off-road sta per giungere a conclusione: Comacchio e le sue meraviglie si avvicinano!
Ecco allora qualche consiglio per respirare l’atmosfera di quella che viene chiamata la piccola Venezia: 

– una visita alla Manifattura dei Marinati, sito culturale ed enogastronomico, nonché centro visita del Parco del Delta del Po. Si può assistere all’intero ciclo di lavorazione di acciughe, acquadelle e anguille, icona culinaria di Comacchio.

– una camminata fino all’inconfondibile Ponte Trepponti che con le sue imponenti scalinate è diventato uno dei simboli indiscussi della città.

– una visita alla Salina di Comacchio, un’area protetta del Parco del Delta del Po particolarmente delicata. L’attività produttiva è cessata da ormai 30 anni e l’ambiente è diventato un ecosistema popolato da numerose specie di uccelli, alcune anche nidificanti e rare.

Fonte: https://www.emiliaromagnaturismo.it

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