In Sardegna tra i luoghi raccontati da Grazia Deledda

Grazia Deledda, casa natale di Nuoro

Un itinerario che ripercorre i luoghi di Nuoro dove Grazia Deledda, vincitrice del premio Nobel, ambientò i suoi romanzi.


Una passeggiata suggestiva e rilassante nei luoghi di Nuoro in cui Grazia Deledda ambientò i suoi romanzi. Dai quartieri storici di Santu Predu e Seuna, passando dalla chiesetta della Solitudine, ai piedi del monte Ortobene, per un omaggio alle spoglie della scrittrice. Dalla sua casa natale, descritta in Cosima, divenuta museo deleddiano, al santuario di Nostra Signora delle Grazie.

L’itinerario proposto è fruibile da tutti e, con una lunghezza di 2,5 km, ha un tempo di percorrenza di circa mezz’ora. 

 

mont'e prama giganti via wikimedia commons Mont’e Prama: nasce la Fondazione per i Giganti della Sardegna

Quartiere Santu Predu

L’itinerario parte dal quartiere di Santu Predu, dove si trova la casa natale di Grazia Deledda, ricostruita grazie alle descrizioni presenti nel suo romanzo Cosima e museo dal 1983. All’interno ci sono arredi e oggetti di vita quotidiana della scrittrice, comprese le prime edizioni di alcune opere. A pochi passi dalla casa-museo si trova la piazzetta Salvatore Satta, con le sculture in granito e trachite dell’artista Pinuccio Sciola in onore del poeta. Mentre sulle facciate delle abitazioni del centro storico sono molte le targhe con citazioni scelte tra i romanzi deleddiani. 

Monte Ortobene

Sulla strada che porta alle pendici del monte Ortobene, in viale Ciusa, si trova la Chiesa della Solitudine, che dal 1959 accoglie le spoglie di Grazia Deledda. La chiesa, di origini seicentesche, fu ricostruita verso gli anni Cinquanta del XX secolo. Il portale, opera in bronzo dell’artista Eugenio Tavolara, raffigura la Madonna della Solitudine, circondata da immagini di valore simbolico.

L’ Ortobene è […] tutto ciò che vi è di grande e di piccolo, di dolce e duro e aspro e doloroso in noi. 

Le sue pendici sono punteggiate da fonti, tra cui quella di Milianu. Salendo, in località Cuccuru Nigheddu, si erge poi la chiesetta seicentesca di Nostra Signora e, più avanti, un santuario dedicato a Nostra Signora di Valverde, la cui festa è descritta in Canne al vento. Sulla punta più alta del monte – da cui si può ammirare il paesaggio dal Gennargentu al golfo di Orosei – spicca la statua in bronzo del Cristo Redentore. 

Quartiene di Séuna

Il quartiere di Séuna ha rappresentato il primo nucleo intorno al quale si è sviluppata Nuoro. Percorrendo il corso Garibaldi si raggiunge il nuovo santuario di Nostra Signora delle Grazie. Proseguendo si arriva alla chiesetta seicentesca della Madonna delle Grazie, con campanile a vela, rosone in granito rosa e portale. Mentre in via Manzoni si può osservare un altro luogo di culto storico: la chiesetta della Madonna del Carmelo, ricostruita nel 1822, al cui interno sono custodite tele di alto valore. Da non perdere poi il convento dei Padri minori osservanti, del XVI secolo che, dopo varie ristrutturazioni, nel XIX secolo diventò sede delle scuole frequentate da Grazia Deledda.

Cosima adesso ha sette anni e va anche lei a scuola […]. Il convento ha due ingressi,  uno per i maschi, l’altro per le femmine […] con le finestre munite di inferriata, dalle quali però si vede il verde degli orti e si sente il fruscio dei pioppi e delle canne della valle sottostante. 

 

Sardegna Piatti tipici della Sardegna: le ricette che raccontano l’isola

 

Fonte: Sardegna Turismo 

Print Friendly, PDF & Email

copyright Riproduzione riservata.