Bagno Vignoni, Castiglione d’Orcia e Radicofani: tre antichi borghi della Val d’Orcia tutti da scoprire
Una tappa impegnativa di 33,02 km, quella che ha inizio da San Quirico d’Orcia e che si percorre in circa 7 ore, con salite e discese che attraversano le colline della Val d’Orcia.
Attraversando campagne sconfinate si raggiunge Bagno Vignoni, piccolo borgo fortificato, famoso per la vasca monumentale di acqua termale. Con una piccola deviazione si raggiunge Castione d’Orcia, il cui centro storico merita certamente una visita.
Un lungo tratto di salite e discese immerso nelle valli dei fiumi Orcia e Paglia conduce all’antico ospedale Le Briccole. Qui ha inizio una salita impegnativa verso Radicofani (punto tappa), a 790 metri di altitudine.
-
Bagno Vignoni
Bagno Vignoni, antico borgo immerso nel Parco Artistico Naturale della Val d’Orcia, è uno dei luoghi più famosi della Toscana. Le acque termali che sgorgano in questo luogo erano utilizzate fin dall’epoca romana per scopi medici, si pensi che nella vasca cinquecentesca che si trova nel centro del paese si bagnarono Santa Caterina da Siena e Lorenzo il Magnifico.
-
Castiglione d’Orcia
Nel cuore della Val d’Orcia, immersa tra le colline argillose alle pendici del Monte Amiata, si trova il comune di Castiglione d’Orcia. Nella zona montana si sono sviluppati i paesi di Vivo d’Orcia e Campiglia d’Orcia, mentre ad una quota inferiore, si trova Bagni San Filippo, famoso per le sue acque termali. Nella zona più collinare sorgon Rocca d’Orcia e Castiglione d’Orcia.
-
Radicofani
Radicofani, posta su un colle a quasi 900 metri sul mare, è stata per secoli una delle piazzeforti più importanti d’Italia. Dalla Rocca si può ammirare il panorama, e, scendendo nel borgo, si può ammirare la chiesa romanica di San Pietro, danneggiata dalla guerra e restaurata nel 1946. Nella parte alta del borgo sorge il Palazzo Pretorio, di fronte al quale si osserva l’Ospizio che per secoli ha accolto i pellegrini che percorrevano la Via Francigena.
Toscana: i borghi storici di Suvereto e Sassetta |
Fonte: Terre di Siena
Riproduzione riservata.