Weekend: itinerario in tre tappe tra tartufo e formaggi


Itinerario per un weekend tra le colline riminesi per conoscere il tartufo, i formaggi e il miele delle colline riminesi


In viaggio tra Valconca e Valmarecchia per scoprire le specialità delle colline riminesi. Ecco un itinerario in tre tappe per un weekend in Emilia alla scoperta del tartufo o dei formaggi locali.

Itinerario per un weekend tra le colline riminesi:

Prima tappa dell’itinerario: alla ricerca del tartufo

A fine estate e verso l’inizio dell’ autunno, lungo i sentieri delle colline riminesi è facile incontrare i “cercatori d’oro”. Viaggiano in gruppo o in solitaria, spesso accompagnati dai loro segugi. Stiamo naturalmente parlando del tartufo, spesso definito oro nero, oppure oro bianco a seconda della varietà, che troviamo sui banchi delle fiere preposte, come la ben nota di Sant’Agata Feltria.

Tutte le domeniche di ottobre, a Sant’Agata puoi immergerti nei profumi e nei sapori dell’autunno, gustare le numerose tipicità della Fiera Nazionale del Tartufo Bianco pregiato, unire a questa l’esperienza dei vini e vivere dal vivo il momento della ricerca dell’oro insieme ai segugi addestrati.

Prima di lasciare Sant’Agata Feltria consigliamo una visita  al teatro Mariani, a Rocca Fregoso fino a scoprire il percorso delle fontane.

Seconda tappa del weekend: il formaggio di fossa

@Riviera Rimini

Dopo 20 minuti di auto arrivate a Talamello, la seconda tappa.

La sua Fiera dedicata al formaggio di fossa si svolge a novembre. Tonino Guerra aveva definito il formaggio di fossa “l’ambra di Talamello”, per via del colore che assumono le arenarie al momento della riapertura delle fosse. Durante la fiera questo piccolo borgo ospita bancarelle, conferenze e spettacoli. Gli stand gastronomici e i ristoranti offrono menù a base di formaggio di fossa e prodotti locali.

Questo borgo è anche uno scrigno d’arte, non perdete quindi l’occasione per vedere il Crocefisso di Scuola giottesca (Giovanni da Rimini, 1300). La ‘Cella’, adiacente al cimitero, affrescata, nel 1437 da Antonio Alberti da Ferrara e il Museo-pinacoteca Gualtieri “Lo splendore del reale”, costituito dai 42 dipinti che il pittore italo-francesce di origini talamellesi Fernando Gualtieri ha donato al Comune.

Imonte Pincio, invece, ricoperto da pineta e castagneti centenari è la meta ideale per escursioni e attività all’aria aperta, tra cui deltaplano e parapendio. I numerosi sentieri che si inerpicano per le pendici del monte, offrono scorci panoramici di grande suggestione.

Terza tappa dell’itinerario: il miele

Spostandoci verso la valle del Conca arriviamo a Mondaino che dedica al noto tubero un’iniziativa autunnale dal titolo Fossa, tartufo e Venere, la terza domenica di novembre.

Mondaino è inoltre nota anche per i formaggi ed il miele, veri e propri tesori gastronomici.

Le fosse del “mulino della Porta di Sotto” rinchiudono nel profondo scrigno arenaceo preziose forme di pecorino che il riposo trasforma con caratteristiche uniche.

Il miele, unito al formaggio di fossa, nasce nel rispetto della biodiversità, nelle varianti di cui la natura offre il fiore: acacia, rosmarino, tiglio, melata e millefiori.

Anche per i cercatori di funghi queste terre sono un vero paradiso, ricco e prezioso. Tutte le varietà sono presenti, dai comuni porcini agli ovuli, ai chiodini, alle mazze di tamburo, alle manine, anche le più rare, come quelle primaverili, basti pensare al famoso fungo prugnolo, a cui è dedicata la quasi trentennale sagra di fine maggio a Miratoio di Pennabilli.

E accanto a funghi e tartufi, questa è anche la terra che offre asparagi selvatici, stridoli, raperonzoli, borraggine, malva, rosole e mille sane erbe di campo.

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Fonte: Riviera Rimini

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