Trentino: i distillati da provare a Natale


Le bevande che accendono l’inverno. Ecco i distillati delle feste da assaggiare a Natale.


L’inverno in Trentino è una stagione speciale che accende i sensi e distilla la voglia di vivere. Il paesaggio illuminato si trasforma in presepe. La neve magnifica le montagne. Il cielo si colora di un azzurro così intenso e splendente che il freddo smette di fare paura e catapulta fuori di casa. Anche quando il buio infiamma le stelle e allora si accendono i fuochi per le vivande che celebrano le feste.

Perché in Trentino anche le feste durano più a lungo. I mercatini profumano di cose buone, i luoghi di ristoro avvicinano gli animi e costruiscono nuove compagnie.

La grappa trentina non ha più bisogno di presentazioni, benché continui a rinnovarsi nel tempo con la ricerca di nuovi infusi per ricette sempre più sofisticate. E che dire degli amari di erbe di montagna! Ma il repertorio di ciò che il Trentino ha da offrirti, nelle giornate di festa, è davvero ricco. Ti invitiamo a conoscere ciò che troverai durante il tuo soggiorno tra i monti e i borghi del Trentino in inverno. Distillati da gustare caldi, ma anche una chicca che si fa apprezzare all’origine.

Vin brulé, una ricetta di montagna

È l’indiscussa e intramontabile bevanda del Natale delle montagne del Trentino. Chi non lo ha mai bevuto tra una casetta e l’altra dei mercatini, alzi la mano! Manco a dirlo, già gli antichi romani, Ippocrate nello specifico, ebbero l’idea di speziare il vino con la cannella per donare al nettare degli dèi proprietà disinfettanti. Ancora oggi questo vino bruciato è considerato un rimedio efficace contro i raffreddamenti di stagione.

Per preparare un ottimo brulé ti servirà del vino buono, profumato e corposo, rosso come un Pinot nero o bianco come un Müller-Thurgau, stecche di cannella, chiodi di garofano, noce moscata, anice stellato, scorza di arancia e/o limone, zucchero o miele qb. Puoi personalizzare la ricetta con l’aggiunta di cardamomo, mela essiccata o bacche di ginepro, ad esempio. Ti basterà unire gli ingredienti e metterli sul fuoco fino a quando lo zucchero o il miele si saranno sciolti, prima che il vino raggiunga il punto di ebollizione.

Per i bambini puoi preparare un brulé analcolico sostituendo il vino con un buon succo di mela trentino.

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Parampampoli, una ricetta trentina

Un sapiente mix esplosivo di caffè, miele, vino, distillato d’uva e altri aromi segreti, nato per caso alla fine degli anni ’50 tra le mani del capostipite della famiglia Purin, Giordano. Famiglia che ancora gestisce il leggendario rifugio Crucolo in Valsugana e che di questa bevanda ne ha fatto la sua bandiera, con tanto di nome e marchio depositato.

Si narra che una sera Giordano stesse preparando due bevande calde in due pentoloni di rame separati per i suoi ospiti: caffè, vino e zucchero da una parte e caffè, miele e grappa dall’altra. Per gioco alcuni ospiti gli chiesero di mischiarli e il risultato fu una grande fiammata e un botto che li portò a gridare “Parampam!”. Da qui il nome della bevanda che viene servita alla fiamma. Cioè, viene riscaldata sul fuoco e poi, prima di essere versata nelle apposite tazze, le si dà fuoco sulla superficie con un fiammifero. L’effetto è assicurato e il sapore una vera sorpresa!

Rumtopf, la ricetta dell’Avvento

L’origine è tedesca, ma da generazioni è entrato nel dna delle famiglie trentine, valsuganotte in particolare. Letteralmente significa pentola di rum. Nella sostanza è un dessert da bere, e poi da mangiare, di rum ad altissima gradazione, non meno di 40° ma il necessario direbbe 50/55°, frutta e zucchero.

È il risultato di una cura che comincia in primavera e impegna la famiglia che se ne occupa fino all’autunno. Un lavoro incessante che, a cadenza mensile, colleziona insieme i migliori frutti di ogni stagione nel momento in cui maturano secondo natura.

Immancabile è il topf, un vaso di ceramica smaltata che normalmente ha una capienza di 4/5 lt. Il vaso ha un coperchio che ogni mese viene aperto per essere riempito un po’ di più. Con cosa? Frutta di stagione lasciata macerare per un’ora abbondante in una quantità di zucchero pari al 50% del suo peso. Poi, ogni volta, la frutta macerata viene immessa nel vaso e riempita di rum di modo che il liquore la sovrasti di almeno un dito.

Il primo giorno dell’Avvento il Rumtopf può essere assaggiato sperando che duri per tutto il periodo delle feste. Potete gustarlo in qualche sagra di paese o cercarlo da qualche produttore, come Tullio Valcanover di Ca’ dei Baghi. Da non perdere!

Fonte: Sito Ufficiale del Turismo Trentino

 

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