A Firenze risplende l’Umanesimo, con la mostra di Giovanni dal Ponte

 

Tra le collezioni custodite dalla Galleria dell’Accademia di Firenze, si scorge un pittore umanista, forse poco noto al grande pubblico. E forse per questo ancor più meritevole di uscire allo scoperto. Perché grande è stato il suo impatto sulla scena artistica quattrocentesca fiorentina. È Giovanni di Marco, detto dal Ponte. Alcuni dei suoi capolavori sono stati oggi restaurati ed esposti nella prima monografica a lui dedicata, proprio nella cornice di via Ricasoli: ‘Giovanni dal Ponte. Protagonista dell’Umanesimo tardogotico fiorentino’, fino al prossimo 12 marzo.

Una mostra che muove dalla magistrale bellezza de ‘L’Incoronazione della Vergine’, per l’occasione restaurata e riportata all’originale splendore, con il verde cangiante del tappeto su cui posano i personaggi sacri, per approdare ad altre cinquanta opere dell’artista in esposizione, molte delle quali prestate dai più grandi musei internazionali.

Un allestimento di grande impatto scenografico, voluto da Cecilie Hollberg, direttrice della Galleria, e progettato da Piero Guicciardini, con la rievocazione delle architetture dalla Firenze del tempo, con luci su fondi oro a creare suggestioni e un balzo nel passato, sulle tracce del percorso artistico del pittore.

Umanista, formatosi in una bottega di tradizione trecentesca, attivo nella cornice artistica della Firenze di primo Quattrocento, forte impatto su di lui hanno avuto grandi maestri operanti nel capoluogo toscano, da Gherardo Starnina a Lorenzo Monaco. E poi Lorenzo Ghiberti, Masaccio, Masolino e Beato Angelico.

Fermento e vivacità convivevano in quel preciso momento storico, in quel particolare ambiente artistico. E Starnina è il primo a lasciare traccia sul lavoro di dal Ponte. Rientrato da Valencia, dove lavora diverso tempo alla corte di Giovanni I di Castiglia, l’artista porta con sé un piglio esuberante e profano nella pittura tardogotica, tale da influenzare tutti gli artisti impegnati nella Firenze del periodo. Dal Ponte è tra quelli e partendo da lì costruisce il suo stile di pittura.

Un esordio in pompa magna nel 1410 con il Trittico del Museo di San Donnino a Campi Bisenzio, dove l’influsso di Starnina è altamente percepibile. Gli anni passano e Giovanni si mostra attento nell’interpretare la cultura rinascimentale fiorente, guardando a Masaccio, come si nota nel polittico con al centro ‘La Madonna con bambino in trono e ai lati i santi Giovanni Battista, Pietro, Paolo e Francesco d’Assisi e nella predella raffigurante la Liberazione di San Pietro dal Carcere.

Il 1427 vede poi il pittore tardogotico specializzarsi nei cassoni dipinti, vero e proprio must nella Firenze del tempo, come il fronte del cassone del Museo Civico ‘Amedeo Lia di La Spezia, ammirabile in questa cornice fiorentina.

Direttamente dalla Chiesa di Santa Badia di Firenze poi, approda alla mostra e diviene parte della collezione della Galleria dell’Accademia, un altro capolavoro di dal Ponte, ‘La Madonna col bambino in trono’, recuperata e restaurata, splendido esempio di come il pittore riprenda la maniera Masolina di dipingere.

Percorrendo l’esposizione in Galleria, si giunge poi al gruppo di opere più personali e caratterizzanti di dal Ponte, quelle inneggianti allo stile ampio e solenne, di tradizione trecentesca, dai tratti rinascimentali oramai totalmente affermati:

•   Il Trittico ‘L’Annunciazione e i quattro santi’ della badia di Rosano
•   La Pala della chiesa di San Salvatore al Monte di Firenze, raffigurante la Madonna col Bambino, sei santi e una donatrice

E poi gli affreschi. Perché dal Ponte ha saputo impegnarsi magistralmente anche in questa attività:

•    con gli affreschi per la Cappella di San Pietro nella chiesa di Santa Trinità a Firenze, andati in buona parte perduti,
•    tra il settembre 1434 e l’ottobre dell’anno seguente, le Storie di san Bartolomeo nella Cappella Scali della stessa chiesa.

Mai prima d’ora una monografica è stata dedicata a dal Ponte. E quella di oggi alla Galleria dell’Accademia, curata da Angelo Tartuferi e Lorenzo Sbaraglio, ha voluto colmare questo ‘vuoto’ artistico, puntando su un approfondimento critico del lavoro del pittore, presentandolo al grande pubblico così com’è, con il suo linguaggio fortemente individuale ed estroso, aggiornato sui grandi maestri coevi e profondamente inserito nel brulicante panorama fiorentino dell’epoca.

 

Credits: Ufficio stampa Opera Laboratori Fiorentini – Civita

 

Info utili:
Giovanni dal Ponte (1385 – 1437/38)
Protagonista dell’umanesimo tardo gotico fiorentino

SEDE ESPOSITIVA
Galleria dell’Accademia di Firenze

PERIODO DELLA MOSTRA
22 novembre 2016 – 12 marzo 2017

SITO WEB
www.giovannidalponte.it

ORARIO
Martedì – domenica ore 8.15 – 18.50; la biglietteria chiude alle 18.05
Chiuso il lunedì , 25 dicembre, 1° gennaio

PREZZO BIGLIETTO
Intero € 12.50; Ridotto: € 6.25

SERVIZIO VISITE GUIDATE
Info e prenotazioni: Firenze Musei 055.290383
e-mail firenzemusei@operalaboratori.com

 

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