Spelacchio è morto. Roma senza albero di Natale

Roma. Spelacchio non ce l’ha fatta ad arrivare al Natale: l’albero di Piazza Venezia, è stato dichiarato morto lunedì sera dal comune della città.

E’ secco. Sin dal suo debutto nella centralissima piazza romana, avvenuto alla vigilia dell’Immacolata concezione, l’albero non ha raccolto molti consensi tra i romani: “è brutto e spoglio”. Anzi “spelacchiato”.

La sua condizione fisica, già precaria, è stata poi messa a dura prova dalle piogge dei giorni scorsi e dalle folate di vento.

Probabilmente era già partito morto. “L’abete rosso” – spiega Ilario Cavada, esperto della Magnifica Comunità della Valle di Fiemme che ha fornito alla Capitale l’albero di Natale – “è partito da noi già morto, nel senso che come prassi gli sono state tagliate le radici essendo impossibile altrimenti il trasporto”.

Tuttavia, prosegue Cavada, “l’albero è in grado di restare rigoglioso per un mese e mezzo o due, come sempre avvenuto, garantendo lo scopo estetico per cui è stato messo in Piazza Venezia”. Ma così non è stato e per le prossime settimane si preannuncia un rimpallo di accuse tra Comune e Valle di Fiemme.

Dal paese di Spelacchio hanno già precisato che “quando è partito dalle nostre valli” – spiega ancora Cavada – “era in ottime condizioni, come dimostrato dalle foto. Qui è stato legato correttamente, una manovra necessaria per farlo entrare in un autoarticolato. Escludo che sia seccato così in fretta per colpa del freddo, o, come detto da qualcuno, perché avvelenato perché non ci sono evidenti sintomi per avvalorare questa ipotesi”, spiega Cavada.

“Quello che è successo è che sia stata eseguita non correttamente l’operazione di slegatura della pianta una volta arrivata a Roma, procedura, questa, di estrema delicatezza perché c’è il rischio di rottura dei rami. Ecco, a mio giudizio, e senza accusare nessuno, la causa di quel che è successo va ricercata in questa fase”.

La Raggi comunque vuole vederci chiaro. Secondo quanto riferisce “Il Messaggero”, la Sindaca ha deciso di chiedere una “rilevazione tecnica urgente” al Servizio Giardini.

“Una sorta di indagine interna che dovrebbe ricostruire la catena di errori che ha trasformato il fusto verdeggiante ben piantato nella Valle di Fiemme nell’abete scheletrico e mesto che sbuca davanti alle scalinate del Vittoriano”.

La prima ipotesi è che lungo il viaggio Spelacchio sia stato coperto solo parzialmente, lasciando la chioma senza protezione. Per questo il grosso degli aghi sarebbe venuto giù. Se così fosse il Campidoglio potrebbe “chiedere di applicare una penale alla ditta che si è occupata del trasporto e del montaggio al prezzo di 48 mila euro (tre volte tanto rispetto al passato).

 

Fonte: Agi

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