Violenti scontri fra manifestanti ed esercito israeliano a Gaza e in Cisgiordania ieri nel giorno in cui si è inaugurata l’ambasciata americana a Gerusalemme e si sono celebrati i 70 anni della nascita dello stato d’Israele.
Con la morte oggi di uno dei manifestanti palestinesi feriti ieri è salito a 60 il bilancio complessivo degli uccisi nel corso degli scontri con l’esercito israeliano sul confine tra Gaza e lo Stato ebraico.
Lo riferisce la Wafa. In questo numero è compresa anche la bebè di otto mesi morta, secondo il ministero della sanità della Striscia, per l’inalazione dei gas lacrimogeni sparati dall’esercito e che si trovava sotto una tenda con i genitori, allestita dagli organizzatori della manifestazione, non distante dai reticolati della barriera difensiva.
I palestinesi della Cisgiordania e di Gerusalemme est osservano uno sciopero generale in seguito alla uccisione da parte dell’esercito israeliano dei dimostranti palestinesi ieri al confine di Gaza.
La protesta (che include tre giornate di lutto) è diretta anche contro il trasferimento a Gerusalemme dell’ambasciata Usa. Chiusi negozi e scuole.
In giornata avranno luogo manifestazioni commemorative della Nakba: la ‘catastrofe’ della costituzione di Israele, avvenuta 70 anni fa.
Fonte: Ansa
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