Con l’Unesco sulle tracce della Sicilia arabo-normanna a Palermo, Monreale e Cefalù

 

L’Italia senza la Sicilia, non lascia nello spirito immagine alcuna. È in Sicilia che si trova la chiave di tutto – J.W. Goethe

Gli straordinari lasciti della cultura arabo-normanna in Sicilia da un anno sono diventati Patrimonio dell’Umanità Unesco. Nella World Heritage List sono finiti importanti siti storici e culturali, diventati parte di un itinerario ad hoc: “Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale”, diventato il 51esimo sito Unesco italiano, confermando il primato dell’Italia come nazione con il maggio numero di siti patrimonio dell’umanità. Con la Sicilia a fare da regina tra le regioni italiane.

Un prestigioso riconoscimento in cui rientrano i monumenti più belli e ricchi di storia, simbolo della convivenza tra culture e civiltà diametralmente opposte: da quella araba, legata all’Islam, a quella normanna fondata sul cattolicesimo. Testimonianza della convivenza di genti di diversa provenienza – musulmani, bizantini, latini, ebrei, lombardi e francesi – che ha dato vita a una combinazione di straordinarie architetture e tecniche artistiche attinte dalla tradizione bizantina, dall’islam e dal mondo occidentale ed estese a tutto il bacino mediteranno.
Convivenza che dato vita a uno stile unico e originale, capace di miracoli architettonici e culturali.

Palazzo dei Normanni e la Cappella Palatina, la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti, la Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, il Palazzo della Zisa, la Chiesa di San Cataldo, il Ponte dell’Ammiraglio, la Cattedrale di Palermo, la Cattedrale di Monreale e Chiostro, la Cattedrale di Cefalù e Chiostro. Eccoli i monumenti inseriti nella lista Unesco.

Non c’è tour culturale della Sicilia arabo-normanna che possa prescindere da questi tesori. Parola di Unesco.

Palazzo dei Normanni e Cappella Palatina:

Cappella Palatina

Cappella Palatina

Conosciuto anche come Palazzo Reale, è la più antica dimora reale d’Europa, sorta sui resti di insediamenti punici e ospitava un tempo i sovrani di Sicilia. Il suo stile è arabo-normanno-bizantino. Il primo nucleo, il Qasr, Palazzo o Castello, risale al periodo della dominazione araba (IX secolo) e fu poi trasformato dai Normanni in un complesso che fosse in grado di esprimere tutta la potenza della monarchia. Così furono erette le 4 torri collegate da portici e giardini. A Ruggero II si deve la costruzione del vero grande tesoro che impera maestoso al primo piano del palazzo: la Cappella Palatina, basilica a tre navate dedicata ai santi Pietro e Paolo, adornata con splendidi mosaici bizantini e un soffitto ligneo in stile arabo e consacrata nel 1140 come chiesa della famiglia reale. Le colonne delle navate sono delimitate in granito e marmo cipollino, la struttura in archi ad ogiva è sorretta da capitelli; la cupola, il transetto e le absidi sono decorate con mosaici bizantini che rappresentano il Cristo Pantocratore benedicente, gli evangelisti e diverse scene bibliche. Sono tra i più importanti e visitati in tutta la Sicilia, se non addirittura in Italia. Il soffitto della navata centrale e le travature delle altre navate sono in legno con intagli e dipinti in stile arabo. Oltre la Cappella Palatina, monumento tra i più importanti e meglio conservati del Mediterraneo medievale, il complesso comprende la torre Pisana e gli appartamenti della Gioaria, testimonianze intatte dell’architettura medievale di matrice islamica. Nella Gioaria si trovano la Sala dei Venti e la cosiddetta “Sala di Ruggero”, caratterizzata quest’ultima da un raro rivestimento musivo risalente al tempo di Guglielmo I (1154-1166).

Info su ingresso, orari e biglietti su www.federicosecondo.org

Chiesa di San Giovanni degli Eremiti:

S. Giovanni degli Eremiti

S. Giovanni degli Eremiti

Uno degli edifici ecclesiastici e singolari simbolo della città, grande simbolo di convivenza tra cultura araba e cristiana. È situato vicino Palazzo dei Normanni dove un tempo scorrevano le acque del fiume Kemonia (oggi interrato). Un complesso monumentale che comprende la chiesa e il chiostro benedettino facenti parte del Monastero fondato dal primo re di Sicilia, Ruggero II, nel 1132, dedicato a S. Giovanni Evangelista e S. Ermete, e la Sala Araba con la sua pianta rettangolare che fa pensare a un preesistente moschea di epoca islamica. Si nota subito l’alternanza di architetture a forma cubica e conica, con le piccole cupolette intonacate in rosso che rivestano la chiesa. Simboli che rappresentano una costruzione cristiana realizzata da maestranze islamiche, frutto di una mediazione tra culture artistiche diverse, quella orientale e quella cristiana, che permise l’evolversi di un’arte e di un’architettura davvero unica che le è valsa la nomina a patrimonio dell’umanità.

Maggiori info su: http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/database/page_musei/pagina_musei.asp?ID=48&IdSito=58

Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio:

S. Maria dell'Ammiraglio

S. Maria dell’Ammiraglio

La sua edificazione (1143-1185), si deve al grande Ammiraglio del Regno Giorgio d’Antiochia, come ringraziamento per l’aiuto e la protezione concessagli dalla Santissima Vergine. Anche se la chiesa è più conosciuta come ‘la Martorana’ per la presenza di un monastero benedettino femminile fondato nel 1193 da Goffredo e Aloisa de Marturano. L’originaria costruzione normanna, riconoscibile dai disegni delle arcate, le finestrelle ogivali e la cupola, contrasta con la facciata barocca. L’interno, a croce greca inserita in un quadrato con al centro 4 colonne collegate da archi, è un vero tesoro di arte bizantina, con mosaici a fondo oro che la ricoprono interamente. Il fulcro di tutta la composizione è il “Cristo assiso benedicente“, sulla sommità della cupola, con il mondo ai piedi e, distribuiti sulla volta della calotta, quattro angeli prostrati in atto di adorazione. Tra i mosaici a fondo oro anche l’Incoronazione di Ruggero II e Giorgio D’Antiochia ai piedi della Vergine.

Info su www.provincia.palermo.it/turismo

Palazzo (o castello) della Zisa:

Palazzo della Zisa

Palazzo della Zisa

Racconta di islam e cultura musulmana questo palazzo voluto da re Guglielmo I (e terminato poi dal figlio Guglielmo II) nel periodo della dominazione normanna. Costruito come luogo di piacere e svago tra il 1165 e il ’67, ha un nome che deriva dall’arabo – Al-Aziz – cioè splendido. Una delle più importanti e concrete testimonianze del Genoardo (Jannat al-ard, paradiso in terra), il sistema di giardini reali, padiglioni e fontane che cingeva la città verso mezzogiorno, secondo una concezione orientale del giardino di ascendenza persiana. Giardino adornato con alberi da frutto, fiori e piante, coronati da corsi d’acqua e vasche per pesci. Cuore nevralgico del palazzo è la ‘Sala della Fontana’, una sala a iwan (nicchie) di tipo islamico, impreziosita da un pannello a mosaico con scene di caccia, con volte a muqamas, elemetni decorativi tipici della cultura islamica basati sulla suddivisione in nicchie. Dal ’91 il castello ospita il museo dell’Islam, con testimonianze provenienti da tutto il bacino mediterraneo

Info su www.provincia.palermo.it/turismo/

Chiesa di San Cataldo:

Chiesa di San Cataldo

Chiesa di San Cataldo

La si incontra vicino la chiesa di S. Maria dell’Ammiraglio ed è un altro esempio di piccolo capolavoro realizzato da maestranze islamiche secondo criteri romanico-occidentali. Lo si nota dalla forma rettangolare a tre navate su cui imperano in cima tre cupole rosse di chiara ispirazione araba, caratteristiche che la rendono molto simile a San Giovanni degli Eremiti. La chiesa è stata edificata per volere di Majone di Bari, ammiraglio del re Guglielmo I, in arenaria e a forma di parallelepipedo. L’interno è appositamente disadorno con pareti nude, comunque non meno suggestive, e mattoni a vista. Conserva un pavimento in mosaico (opus sectile) originale, unico esempio dell’epoca di Guglielmo I.

Ponte dell’Ammiraglio:

Ponte dell'Ammiraglio

Ponte dell’Ammiraglio

Costruito all’incirca nel 1132 il ponte rappresenta un vero esempio di architettura civile in età normanna, con la caratteristica forma a ‘schiena d’asino’ con due rampe simmetriche rette da sette campate ad arco ogivale e ghiere a rincasso. L’ammiraglio in questione era Giorgio d’Antiochia, che costruì il ponte per collegare la città ai giardini oltre il fiume Oreto. Nel 1860, Garibaldi proprio su questo ponte si scontrò con le truppe borboniche che difendevano l’ingresso sud della città. Il ponte è visibile da Corso dei Mille a Palermo.

 

Cattedrale di Palermo:

Cattedrale di Palermo

Cattedrale di Palermo

Trovarsi di fronte a questo splendido monumento significa guardare in faccia una vera e propria commistione di stili architettonici, frutto delle diverse popolazioni che nei secoli hanno abitato la Sicilia. La cattedrale fu costruita nel 1184 dall’arcivescovo Gualtiero Offamilio in onore della Vergine Assunta in cielo su un luogo di culto islamico preesistente. L’avvento normanno sostituì quindi la moschea islamica con una nuova grande chiesa simbolo del potere religioso in città. Nel corso dei secoli varie modifiche e restauri hanno completato l’opera. L’impianto basilicale è a tre navate su cui si innesta un santuario. All’esterno, l’ampio portico che costeggia il fianco meridionale è in stile gotico-catalano (1465), i muri esterni della cattedrale conservano un sistema decorativo bicromo con motivi ornamentali di stampo islamico (in larga parte è quello originale risalente al XII secolo). All’interno della Chiesa spiccano le tombe a baldacchino degli imperatori Federico II, Enrico VI, Ruggero II re di Sicilia e di sua figlia, Costanza d’Altavilla.

Cattedrale di Monreale e Chiostro:

Chiostro Monreale

Chiostro Monreale

Forse una ‘gara’ di superiorità spinse Gugliemo II di Sicilia ha costruire il Duomo di S. Maria la Nuova a Monreale). Sembra infatti che non volesse essere da meno rispetto al nonno Ruggero, padre della cattedrale di Cefalù, della Chiesa di S. Giovanni degli Eremiti e della Cappella Palatina a Palermo. Così per progettare questa meraviglia, furono chiamati architetti islamici a conferire alla struttura cristiana, caratteristiche e soluzioni tipiche dell’architettura palaziale islamica. Il risultato fu uno dei monumenti più solenni dell’architettura normanna: un’opera musiva estesa su una superficie di oltre 6 mila metri quadrati con la più vasta decorazione a mosaico dell’intera produzione

Duomo di Monreale

Duomo di Monreale

mediterranea. Dall’esterno conserva i tipici caratteri delle chiese occidentali a croce latina, con una corpo a tre navate, il transetto e la zona triabsidata a cui si aggiungono due torre campanarie che serrano il portico d’ingresso colonnato. La grande porta d’ingresso rivestita con formelle bronzee, opera di Bonanno da Pisa, fu collocata nel 1185. L’interno del duomo si presenta ancora nell’aspetto che aveva nel XII secolo (a parte il soffitto ligneo, che è stato rifatto dopo un incendio nel 1811). L’esecuzione dei mosaici fu affidata a maestranze bizantine e l’iconografia è infatti greca. Tuttavia gli atteggiamenti rilassati dei personaggi, le loro vesti morbidamente drappeggiate, il ritmo dei movimenti, rivelano una chiara evoluzione dello stile rispetto a quello della Cappella Palatina e della Martorana, un’evoluzione tipicamente italiana. Stupendo il chiostro benedettino, anch’esso risalente all’epoca di Guglielmo II, che faceva parte di un’abazia benedettina adiacente al duomo. Si tratta di un quadrato la cui atmosfera è tipica dei cortili porticati musulmani. Gli archetti che delimitano il ricco giardinetto sono sostenuti da 228 colonnine abbinate, tutte doviziosamente decorate e con i capitelli intarsiati di motivi vegetali, animali e fantastici. All’interno del duomo riposano il fondatore, Guglielmo II insieme al padre Guglielmo I.

Info su www.monrealeduomo.it

Cattedrale di Cefalù e Chiostro:

Cattedrale di Cefalù

Cattedrale di Cefalù

Fondata nel 1130 da Ruggero II è stata concepita come mausoleo degli Altavilla. Gli splendidi mosaici bizantini custoditi all’interno ne fanno una delle più belle cattedrali del mondo, in stile romanico meridionale. La decorazione musiva che ricopre le pareti del presbiterio e la grande abside centrale, dove impera maestosa l’imponente figura di Cristo Pantocreatore, è stata realizzata intorno al 1148 da maestri bizantini di Costantinopoli e copre circa 650 metri quadrati. L’interno della Basilica Cattedrale è a pianta basilicale, a croce latina, orientata, triabsidata, con tre navate separate da una teoria di archi ad alti piedritti con doppia ghiera, di sagoma arabeggiante, sostenuti da 16 colonne monolitiche: quattordici di granito rosa e due di cipollino, poste su basamenti e sovrastate da capitelli impreziositi di figurazioni e intagli. Sia le colonne, sia i capitelli, sia i basamenti marmorei di di spoglio sono di epoca romana. Le tre navate hanno una copertura lignea a capriate con travi dipinte di busti, animali fantastici e motivi decorativi, opera di maestranze arabe. Alla cattedrale è annesso il Chiostro a pianta rettangolare, il più antico chiostro esistente in Sicilia del tipo a capitello binato su doppia colonnina. I corridoi superstiti che lo costituiscono sono caratterizzati da sobrie ed eleganti arcate a sesto acuto su colonnine e capitelli binati istoriati. Il ricco apparato scultoreo dei capitelli, con contenuti storico-biblici, è un esempio sublime di scultura romanica attribuita a maestranze pugliesi e contengono un raffinato programma teologico che va dalla creazione dell’uomo fino alla salvezza finale.

Info su www.cattedraledicefalu.com

 

Altre fonti: visitsicily, Unesco arabo-normanna

 

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