“Cartoni. Disegni smisurati del ‘900 italiano” in mostra a Bologna

Sintitola “Cartoni. Disegni smisurati del ‘900 italiano” la mostra ospitata dallo Spazio Sympò di Bologna dal 25 al 31 gennaio 2017, e promette di essere uno degli eventi culturali più interessanti della stagione.

L’esposizione comprende 20 “cartoni”, ovvero disegni grandi quanto l’opera che l’artista intende realizzare – che sia un mosaico, un arazzo, un affresco o una semplice tela – ed è proprio per le dimensioni spesso importanti di questi disegni, che è stato scelto uno spazio espositivo altrettanto imponente.

Il corpus della mostra è una preziosissima Raccolta che la Galleria del Laocoonte di Roma ha riunito, ricercando queste opere o sul mercato dell’arte o dagli eredi degli artisti.
Si va dal dannunziano Adolfo De Carolis di cui si espone il grande foglio preparatorio del dipinto Primavera (1903) ad una monumentale figura di Mario Sironi che pare scolpita nella roccia a colpi di grafite, passando per il poliedrico Duilio Cambellotti di cui esposto il cartone per il rosone realizzato in vetri colorati per la Cattedrale di Teramo e il grande Achille Funi, le sue due schiere di soldati romani disegnati per il Martirio di S.Giorgio per la chiesa omonima a Milano in via Torino, le figure di Didone e della sorella Anna per la sala dell’Eneide, affresco effimero eseguito per la Triennale di Monza del 1930, una Zuffa di Cavalieri nella“Battaglia” di Legnano per la Sala Consiliare del Municipio di Bergamo ed infine la Vergine annunciata, cartone colorato a pastello per la pittura della chiesa di San Francesco a Tripoli, in cui ha raffigurato la propria allieva e amante Felicita Frai.

E ancora, opere di Gino Severini, Galileo Chini e tanti altri.

Non deve stupire – afferma Marco Fabio Apolloni, curatore della mostra insieme a Monica Cardarelliche nel ‘900 italiano, legato al ritorno alle tecniche di decorazione antiche e tradizionali, sopravvivano questi grandi fogli su cui l’ispirazione dell’artista, già spesa in studi, schizzi, modelli e bozzetti, ha saputo trovare finalmente la vera misura e le linee definitive della forma del proprio lavoro.
Certo, tracciare sull’intonaco o la tela il disegno è solo il principio dell’opera quando essa è pittura, mentre il cartone per mosaico o arazzo è spesso già colorato dal pittore e dunque “finito” per ciò che lo riguarda.
In ogni caso dopo il cartone è raro che l’artista abbia pentimenti e che dunque vi siano grandi differenze rispetto al risultato definitivo. E’ dunque il cartone l’ultimo luogo delle incertezze, dei ripensamenti, dei cambiamenti improvvisi in corso d’opera. Sono le cancellature, le correzioni, ciò che rendono il cartone una sorta di sindone di carta di tutta la passione e le sofferenze di un artista nel corso della creazione del proprio capolavoro. E’ questa qualità del cartone in cui l’opera d’arte e il documento di lavoro si confondono che costituiscono la sua maggiore attrattiva. Se imperturbabile nella sua durevolezza è il buon fresco, brillante il mosaico, splendente la vetrata, il cartone invece non mostra solo gli accidenti occorsi durante la lavorazione, ma il tempo anche lo rende fragile come un antico documento autografo. Da qui la sua preziosità, la reverenza con cui esso va trattato e mostrato”.

La mostra è accompagnata da un catalogo delle Edizioni De Luca, a cura di Marco Fabio Apolloni e Monica Cardarelli.
Prefazione di Paola Pallottino.

“Cartoni. Disegni smisurati del ‘900 italiano”

Bologna, Sympò – ex Chiesa di Santa Maria del Buon Pastore

Via delle Lame 83

Orari

10.00 – 19.00, dal 25 al 31 gennaio 2017

Credits

Mostra a cura di Marco Fabio Apolloni e Monica Cardarelli

Datalogo De Luca a cura di Marco Fabio Apolloni e Monica Cardarelli, con prefazione di Paola Pallottino

Fonti: studioesseci.net

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