In replica tre appuntamenti di “Artemisia e le altre”

Dopo il successo dei primi 5 incontri del ciclo “ARTEMISIA E LE ALTRE. Storie di donne, dipinte da Artemisia dedicate ad alcune figure femminili dipinte da Artemisia Gentileschi ed esposte nella grande mostraArtemisia Gentileschi e il suo tempo – fino al 7 maggio al Museo di Roma di Palazzo Braschi – propone tre ulteriori appuntamenti nel mese di marzo, alle ore 17.00.

Gli appuntamenti sono gratuiti e aperti ai visitatori della mostra presenti nelle sale.

  • Giovedì 2 marzo verrà replicato l’incontro dal tema Sedotte (o quasi) e abbandonate: Arianna, Olimpia e Mut (moglie di Putifarre)” a cura di Federico De Martino. Tra le tante storie tratte dai dipinti in mostra, si potrà ammirare il quadro del Cigoli ‘Giuseppe e la moglie di Putifarre’, in prestito dalla Galleria Borghese, che ritrae la vicenda dell’avvenente moglie di Putifarre, Mut, che tenta di sedurre Giuseppe e, respinta, lo accusa di tentata violenza.
  • Giovedì 9 marzo è la volta di “La morte ti fa bella: Cleopatra e Lucrezia”, a cura di Donatella Germano’.
    Si tratta il tema del suicidio come forma di riscatto morale, declinato ovviamente al femminile. Le due protagoniste sono due donne lontanissime tra loro per estrazione e appartenenza: da un lato Lucrezia, romana, moglie di Lucio Tarquinio Collatino che fu un protagonista della instaurazione della Repubblica a Roma nel 509 a.C.; dall’altro Cleopatra, la “perfida” regina d’Egitto che seppe far girare la testa ai migliori esponenti dell’establishment politico romano, mettendone a rischio la stabilità stessa dell’Impero romano.
  • Per giovedì 16 marzo è atteso il terzo e ultimo appuntamento, che ripropone “Giuditta, la vedova scaltra”, a cura di Fulvia Strano il prossimo giovedì 16 marzo. Giuditta è l’Eroina per eccellenza, che l’iconografia ha consegnato come portatrice di una testa mozzata di uomo, quella del feroce generale Oloferne, dentro un cesto oppure un sacco intriso di sangue. Come racconta la Bibbia, Giuditta è una vedova che si trasforma in attraente donna, in grado di conquistare gli sguardi degli uomini. Due i quadri di Artemisia Gentileschi esposti: ‘La Giuditta che decapita Oloferne’ dal Museo di Capodimonte, realizzata nel 1617, accanto alla Giuditta degli Uffizi (1620-21 circa).

Il ciclo “ARTEMISIA E LE ALTRE” offre un’occasione unica per scoprire e/o approfondire il talento di Artemisia Gentileschi e la sua straordinaria empatia nei confronti delle protagoniste di alcuni tra i quadri più belli esposti nelle sale.

Da una nota stampa di zetema.it

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