Isole Egadi, viaggio nell’arcipelago siciliano tra eco-sostenibilità e paradisi subacquei

Isole Egadi

Se poi verrà il momento in cui ci vuole il sole,
E un vento che ti chiama
Casa mia sarà una cava a Favignana

Daniele Silvestri

Storia e turismo sostenibile si intrecciano in una delle bellezze naturali più note dell’Italia come le Isole Egadi, arcipelago a ovest della Sicilia. Favignana, Levanzo e Marettimo sono le tre isole che formano l’arcipelago che continua a richiamare su di sé un numero consistente di turisti.

Questo angolo di Mediterraneo negli anni si è rivelata una delle mete turistiche nazionali più considerate e i numeri sembrano confermarlo:

Le Isole Egadi puntano ad un turismo sostenibile valorizzando attività come le escursioni, il trekking e le passeggiate in bici – spiega Ignazio Lucido dell’ufficio turistico Egadi Service ai microfoni di Tg Tourism – da tre anni l’afflusso dei turisti fa registrare un incremento tra il 10 ed il 15% ed anche per quest’anno si va verso questa strada”.  Le ultime festività pasquali non hanno fatto eccezione ed anche per il ponte del 2 giugno tutte le strutture ricettive sono già al completo, fanno sapere dall’ufficio turistico.

Come ogni posto di mare che si rispetti, la stagione estiva è quella più ambita dai visitatori anche se “il periodo ideale è tra maggio-giugno o settembre-ottobre” quando il numero delle presenze nell’arcipelago non è eccessivamente alto. Leggendo anche le cronache, non mancano le presenze vip che hanno scelto di rilassarsi nell’arcipelago siciliano durante la scorsa estate: dallo spettacolo, come le attrici Claudia Gerini e Cristina Capotondi, alla politica, come il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri, proprietario di una casa alle Egadi, e il sindaco di Milano Giuseppe Sala.

Un turismo ecosostenibile basato su natura e tranquillità contribuisce a delimitare il profilo del visitatore medio. “Principalmente vengono coppie e famiglie per godersi il relax e le bellezze naturali di queste terre” spiegano sempre da Egadi Service.

Dal 1991 è stata istituita l’AMP (Area Marina Protetta) delle Isole Egadi per tutelare un’area ad elevatissima biodiversità attraverso il dialogo con i soggetti economici coinvolti. All’interno dell’AMP è sorta anche l’A.D.I.E. (Associazione Diving Isole Egadi) con lo scopo di promuovere e valorizzare l’ambiente marino oltre al suo ricco patrimonio storico-culturale sommerso.

Ogni isola dell’arcipelago presenta la sua caratteristica, sotto il minimo comune denominatore dell’eco-sostenibilità:

  • Marettimo è adatta per le escursioni grazie al suo paesaggio e dal punto di vista naturalistica è la più bella delle tre isole.
  • Levanzo, la più piccola delle tre, è abitata da pochissime persone e viene chiamata anche isola della pace per l’atmosfera di assoluta tranquillità che si respira.
  • La capofila delle Egadi è sicuramente l’isola di Favignana dove è soprattutto la cultura a farla da padrona grazie alla presenza dell’ex stabilimento Florio e alle testimonianze storiche risalenti alle guerre puniche. Proprio qui, nel 241 a.C., si svolse l’atto finale della prima guerra punica che vide i romani sconfiggere Cartagine in quella che è conosciuta come la Battaglia delle Egadi.

Il centro focale dell’offerta culturale a Favignana è rappresentato sicuramente dallo stabilimento per la lavorazione del tonno fatto costruire dal senatore Ignazio Florio nella seconda metà dell’800. Lo Stabilimento ha radici antiche e profonde. Quello che oggi è uno dei poli dell’attrazione turistica delle Isole Egadi, diventò ben presto una delle realtà più importanti della Sicilia grazie alle pratica della mattanza che assicurava una produttività costante all’isola.
Oggi non si sentono più le voci dei lavoranti levarsi dopo le mattanze o i calderoni ribollire di tonno. Da qualche anno la pratica della tonnara è progressivamente scomparsa dall’isola, in particolare da quando i pescatori giapponesi hanno fatto man bassa nell’Atlantico impedendo così l’arrivo dei tonni nelle acque mediterranee.
Entrando nell’ex Stabilimento Florio si ha l’impressione che il tempo si sia fermato: tutto è rimasto così com’era ai tempi delle tonnare e ci si può spostare per i diversi nuclei del complesso industriale guardando istallazioni multimediali e ascoltando le testimonianze degli operai dell’epoca.

Oltre all’ex Stabilimento, a Favignana non mancano le attività: “Favignana è il luogo adatto per fare passeggiate in bici con guide apposite alla scoperta di tutti gli angoli dell’isola e gite in barca – aggiunge Lucido di Egadi Service – così come per le escursioni storico archeologiche nella zona di San Nicola e nella grotta del pozzo sulle tracce della famiglia Florio”.

Per gli amanti del trekking il posto ideale è Marettimo con passeggiate in montagna fino al castello di Punta Troia, ristrutturato di recente e situato sull’omonimo promontorio dell’isola.

Alle Isole Egadi da non perdere anche una visita alla Grotta del Genovese, nell’isola di Levanzo, importante sito archeologico raggiungibile sia via mare che via terra tramite jeep in montagna.

Numerose sono anche le proposte gastronomiche locali grazie anche al tour “Gastronomy Islands” organizzato da Egadi Service che permette ai turisti di gustare i prodotti tipici: “Organizziamo un evento gastronomico direttamente a casa dei visitatori con chef locali – prosegue Ignazio Lucido – intenti a cucinare tonno e cibi tipici come busiate al pesto trapanese, il cous cous di pesce, le frascatole”.

Frascatole siciliane

Per spostarsi da una parte all’altra all’interno delle isole il mezzo più usato è sicuramente la bici. “Due anni fa Favignana è stata nominata l’isola della bicicletta grazie ad un progetto insieme a Legambiente – aggiunge Ignazio Lucido – quest’anno molti usano anche lo scooter”. Date le dimensioni delle isole è assai raro vedere gente spostarsi in automobile; anche perché, con tutta probabilità, non si coglierebbe lo stesso fascino del paesaggio come durante una passeggiata o una pedalata.

Credits: ufficio turistico Egadi Service

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