L’arte ‘ridicola’ di Arcimboldo in mostra a Roma

Il mondo non è stato creato una volta, ma tutte le volte che è sopravvenuto un artista originale.

Marcel Proust

L‘arte unica di Giuseppe Arcimboldi, in arte Arcimboldo arriva per la prima volta a Roma. Dal 20 ottobre all’11 febbraio Palazzo Barberini ospita le opere dell’artista milanese, ritenuto il più importante precursore del Dadaismo e del Surrealismo.

Arcimboldo, di discendenza aristocratica, si formò a Milano all’interno della bottega paterna in quell’ambiente influenzato dal genio di Leonardo Da Vinci. Artista eclettico, fu poeta e filosofo oltre che uno dei più grandi esponenti della cultura manierista internazionale. La sua arte è espressione della cultura del tempo che combinava osservazione scientifica, gioco e ironia per sovvertire il modo di guardare e concepire l’arte.

Operò a Milano, ma fu soprattutto nelle corti asburgiche di Vienna e Praga, a servizio da Massimiliano II e Rodolfo II che riusci a esprimere al meglio il suo estro creativo.

La mostra romana è suddivisa in sei sezioni che illustrano al visitatore il percorso artistico dell’artista milanese. Le opere in esposizione provengono da varie parti del mondo e per questo la mostra a Palazzo Barberini è un’occasione unica per poter ammirare l’arte di questo eccezionale artista.

Il percorso espositivo si apre all’interno di una sala che introduce il visitatore nell’ambiente milanese in cui Arcimboldo cominciò a operare, oltre alle opere di artisti religiosi e lui più o meno contemporanei e alle suppellettili emblema dell’arte applicata della città lombarda, si trovano qui il famoso ‘Autoritratto cartaceo’, dove Arcimboldo si mostra come scienziato, filosofo e inventore, all’interno dell’ambiente dei letterati e degli umanisti milanesi e le personificazioni delle stagioni Estate e Inverno e due vetrate provenienti dal Duomo di Milano a cui lavorò il giovane Arcimboldo con suo padre.

La sezione successiva è A Corte tra Vienna e Praga che contiene i ritratti alle arciduchesse, a lui attribuiti, e le personificazioni delle Stagioni messe in dialogo con gli Elementi, tra cui ‘Terra’ che non veniva esposta da 20 anni.

Il percorso prosegue con gli Studi naturalistici e Wunderkammer, promossi dai sovrani asburgici, sempre alla ricerca di pezzi rari che potessero impreziosire le loro ‘camere delle meraviglie’, spazio quindi a zanne, coralli, oggetti curiosi e ritratti di irsuti, tra cui quello di ‘Antonietta Gonzalez’ di Lavinia Fontana.

Ritratto di Antonietta Gonzalez – Lavinia Fontana

Si giunge così alle Teste Reversibili in cui il tema della natura morta, in voga nell’ambiente milanese tra fine Cinquecento e inizio Seicento, viene rovesciata di 180 gradi, dando vita agli originali ritratti del ‘Cuoco’ e dell’Ortolano’.

Nella sezione Il Bel Composto è possibile ammirare dei paradossi iconici: busti che sembrano del tutto naturali, ma che a ben vedere sono il frutto di un incastro logico di forme naturali, artificiali e diverse.

L‘esposizione si conclude con le Pitture ridicole espressione dell’ironia e della vena ludica dell’arte di Arcimboldo che prosegue la tradizione  leonardesca e lombarda della caricatura, personificando i mestieri, come nel ‘Giurista’ e nel ‘Bibliotecario’.

Credits

Arcimboldo

a cura di Sylvia Ferino-Pagden 

Informazioni

Arcimboldo

Roma, Palazzo Barberini – via delle Quattro Fontane, 13 

20 ottobre 2017 – 11 febbraio 2018

Orario: 

martedì/domenica 9.00-19.00

Biglietto:

Intero 15 euro

Ridotto 13 euro

Gratis under 18

Sito: www.barberinicorsini.org, www.arcimboldoroma.it

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