Il paradiso sottomarino della Tunisia

Il paradiso sottomarino della Tunisia

I 1250 km di costa della Tunisia rappresentano una destinazione ideale per gli amanti del mare, non solo in superficie ma anche con un mondo subacqueo incantevole dove è possibile fare immersioni, in particolare a Tabarka al nord e nel golfo di Hammamet sulla costa orientale.

Il periodo ideale per le immersioni è settembre-ottobre, quando il Mediterraneo offre le acque più limpide. I principianti potranno tentare un’immersione in uno dei club tunisini. La sessione solitamente dura mezza giornata. Inizia con una lezione in piscina, e prosegue con un’uscita in mare, a 150 m dalla costa, con una profondità di 5 m.

Fondali Tunisia

Tabarka è il luogo migliore della Tunisia per fare immersioni grazie alla limpidezza delle sue acque, al suo litorale corallino in ottima parte ancora intatto, alle grotte e ai canali che s’insinuano nella scogliera. Qui si trovano fondali esplorabili fino a 15 metri di profondità, coralli rossi e neri, gorgonie, numerosi pesci e crostacei mediterranei. Ci sono una ventina di siti di immersione al largo di Tabarka, lungo la costa di Coralli così come in prossimità dell’arcipelago della Galite che offre siti stupendi per immersioni in acque cristalline in mezzo a vari rappresentanti della fauna marina nonché la possibilità di visitare il relitto di una nave mercantile affondata 1958.

Recentemente il 78enne sommozzatore amatoriale belga Jean-Pierre Misson sostiene di aver individuato nelle acque territoriali tunisine, tra Tabarka e Cap Negro, un cimitero di sottomarini a circa 70m di profondità dove si troverebbero i relitti di sei mezzi della Royal Navy e probabilmente uno della Marina Militare italiana, affondati nel corso della seconda Guerra mondiale.

Proseguendo lungo il litorale tunisino, superando Tunisi e Cartagine si trova la penisola di Cap Bon il cui promontorio si protrae a nord verso la Sicilia, che la ricorda anche nei suoi giardini che producono aranci e limoni perfino nel cuore dell’inverno. A Kelibia, il porto peschereccio della penisola, si possono praticare immersioni subacquee tra acque limpide e spiagge bianche di sabbia fine, considerate fra le più belle della Tunisia. Continuando a scendere lungo la costa è situata Nabeul, a largo di questa splendida cittadina è stata recentemente ritrovata la città perduta di Neapolis grazie a condizioni di mare particolarmente favorevoli verificatesi nel 2017. Dall’attuale conformazione dei ritrovamenti gli archeologi hanno potuto dedurre che a causare la distruzione della città furono il terremoto del 21 luglio 365 d.C. e, soprattutto, il successivo tsunami.

Proseguendo la discesa lungo la costa orientale si raggiunge Mahdia, antico villaggio fenicio che custodisce uno dei siti più preziosi di archeologia sottomarina della Tunisia: il relitto di Mahdia.

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Continuando a scendere lungo il litorale si giunge a Djerba, penisola paradiso dei turisti in cerca di relax con i suoi fondali sabbiosi e non troppo profondi. Per scoprirli, è necessario allontanarsi dalla riva di almeno 8 km e avere una buona esperienza nelle immersioni dato che per la visita è richiesta un’immersione di 20 m.

Fonte: Martinengo Communication

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