Egitto, scoperte 40 mummie in buone condizioni, decorate con scritture a mano in demotico. Trovati anche numerosi utensili in ceramica, papiri e sarcofagi colorati.
L’antico Egitto non smette di far parlare di sé.
E’ di tre giorni fa, il 31 gennaio, la notizia del termine del restauro della tomba del faraone più famoso del mondo, il giovane Tutankhamon.
Siamo nel 14esimo secolo a.C., il piccolo Tutankhamon sale al trono.
Ma non fa in tempo a governare a lungo. Muore a soli 18 anni e viene sepolto nella Valle dei Re con un corredo funerario di circa 5000 pezzi, completo di tre sarcofagi e della maschera più misteriosa e citata dell’iconografia egizia: la maschera d’oro e pasta vitrea.
Presentati il 31 gennaio, i lavori di restauro ad opera Getty Conservation Institute hanno ridotto l’impatto di graffi, polvere e muffe favorite dall’umidità creata dai turisti, che stavano deteriorando la tomba ritrovata nel 1922 dall’archeologo inglese Howard Carter a Luxor, sulla sponda sinistra del Nilo.
Ed è del 2 febbraio la notizia del ritrovamento di 40 mummie, di cui almeno 10 di bambini, nell’area di nel sito di Tunah Al-Jabal, 250 km in linea d’aria a sud del Cairo.
Scoperte all’interno di camere funerarie scavate nella roccia, appartengono a una famiglia della classe media, ha riferito l’agenzia Mena citando il ministero delle Antichità.
Il periodo indicato dall’agenzia per datare le mummie è vasto (periodo tolemaico, romano o bizantino). Si presume quindi che la piccola necropoli sia stata utilizzata per secoli.
Le mummie sono in buone condizioni, alcune decorate con scritture a mano in demotico, una forma usata dalla gente comune.
Trovati anche numerosi utensili in ceramica, papiri e sarcofagi colorati.
E’ il terzo anno consecutivo che viene annunciato un rinvenimento nell’area il cui nome è traslitterabile anche in “Tuna El-Gebel” e il ministro delle Antichità egiziano, Khaled El-Enany, in una conferenza stampa sul posto ha previsto che “numerose nuove scoperte archeologiche saranno annunciate prossimamente in Egitto”.
Dal canto suo la ministra del Turismo, Rania al Mashat ha sottolineato che esiste un’eccellente cooperazione fra il suo dicastero e quello dell’Antichità e che questo contribuirà a creare attesa per l’apertura al Cairo del nuovo “Grande museo egiziano” prevista “per l’anno prossimo”.
Le autorità egiziane non nascondono di puntare sull’archeologia per contribuire ad attrarre turisti dopo che, per otto anni, due rivoluzioni e vari attentati terroristici hanno colpito l’industria delle vacanze egiziana, uno dei pilastri dell’economia nazionale.
FONTE: Ansa
FOTO: ANSA/EPA
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