In nome della Rosa: l’itinerario di Grandi Giardini Italiani attraverso i più bei roseti d’Italia

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Grandi Giardini Italiani, il network dei più bei giardini visitabili in Italia, dedica alla rosa l’itinerario: In Nome della Rosa. Un viaggio alla scoperta dei più bei roseti visitabili d’Italia, che vantano al loro interno collezioni importanti di rose che disegnano labirinti, come quello del Castello delle Rose di Cordovado (Cordovado, PN), viali fioriti, come il Viale di Rose del Parco Giardino Sigurtà(Vialeggio sul Mincio, VR), o ancora a forma di ala d’angelo, come il Roseto Vacunae Rosae (Roccantica, RI), solo per citarne alcuni.


Partendo dal Nord Italia, in Piemonte, collezioni di rose adornano gli incantevoli Giardini Botanici di Villa Tarantodel capitano scozzese Neil Mc.Eacharn in Verbania, mentre i Giardini della Reggia di Venaria Reale ospitano un incantevole roseto con ampi ”cuscini” di rose rifiorenti. Spostandoci a Biella regalano un panorama mozzafiato le siepi monocromatiche di rose rifiorenti che serpeggiano tra le bordure di siepi di bosso del giardino di Palazzo Gromo Losa. Il giardino è nato nel 2007 per volere di un privato mecenate, Emanuele Rosa, su progetto dell’architetto paesaggista Ermanno Pozzi, che riorganizzò gli spazi esterni del Palazzo, un tempo destinati dalle Suore Rosminiane ad attività all’aria aperta, in un incantevole giardino all’italiana ispirato a quello di Villa Gamberaia (Settignano, FI). Eccezionale la vista dall’alto sul giardino che si ha da una terrazza del Palazzo.

In Liguria merita una visita l’incantevole roseto dedicato all’attrice Virna Lisi custodito all’interno del giardino di Villa Durazzo (S. Margherita Ligure, GE) che si affaccia sullo splendido Golfo del Tigullio. Scendendo verso Alassio, in provincia di Savona, nei Giardini di Villa della Pergola, famosi per le importanti collezioni di glicini e di agapanti, c’è uno spettacolare pergolato di rose banksiae che unisce i diversi livelli del parco.

In Lombardia le rose con i loro profumi e i loro colori adornano diversi giardini del Network. Partendo dalle dolci acque del Lago di Como, incantevole è lo spettacolo che regala la magnifica collezione di rose rampicanti di Villa Pizzo che serpeggiano sul lungolago. A Tremezzina, nella maestosa Villa Carlotta, troviamo splendidi esemplari di rose rampicanti, alcuni molto antichi, nella zona delle cinque terrazze, ricca di aiuole geometriche, piccole peschiere, nicchie e fontane, la zona celebrata dallo scrittore francese Gustave Flaubert, durante il suo soggiorno sul lago di Como, nella primavera del 1845. A Varenna, sulla sponda lecchese del Lago di Como, da non perdere è la collezione di rose banksiae, pianta rampicante, originaria della Cina, senza spine, molto vigorosa che può allungarsi fino a 15 metri.

Proseguendo nell’entroterra comasco a Vertemate con Minoprio nel Parco Botanico della Fondazione Minoprio si possono osservare circa 70 varietà di rose tappezzanti e arbustive, mentre al Parco della Villa Reale di Monza da non perdere è il Roseto ”Niso Fumagalli”. Progettato dagli architetti Francesco Clerici e Vittorio Faglia, laddove era presente uno dei giardini formali attigui alla residenza arciducale, il roseto presenta un laghetto e incantevoli percorsi tra gli esemplari della collezione. Ospita inoltre il Concorso Internazionale della rosa, con un premio particolare per la più profumata.
Nel cuore di Milano l’Orto Botanico dell’Università di Brera vede dallo scorso anno il suo patrimonio storico-naturalistico arricchirsi con la presenza della Rosa di Brera. Simbolo di Palazzo Brera, la Rosa di Brera® è un nuovo ibrido creato dallo storico vivaio Rose Barni, dal 1882 Rose d’Autore a Pistoia, in Toscana, su idea di James BradburneDirettore Generale della Pinacoteca di Brera, in collaborazione con l’Associazione Orticola di Lombardia.
A Casalzuigno, in provincia di Varese, da non perdere è il Giardino delle Rose di Villa della Porta Bozzolo-FAI che ospita una collezione di oltre 500 diverse varietà di rosa, piantumate sui terrazzamenti del frutteto e oggi anche nei parterre laterali dello scalone. L’allestimento settecentesco rispetta i documenti ritrovati nell’archivio della famiglia Della Porta e in primavera regala fioriture di grande effetto.
In provincia di Brescia, a San Felice del Benaco, negli eleganti giardini di Isola del Garda sono coltivate rose della Cina rosate, la rosa Lady Hillingdon e la rosa Banksia gialla.

In Trentino Alto Adige, nei Giardini di Castel Trauttamnsdorff a Merano, in provicnia di Bolzano, dai primi di maggio 20 varietà di rose danno il benvenuto ai visitatori nel pergolato che li accompagna all’ingresso dei Giardini. Qui si possono ammirare le rose rampicanti come l’incantevole Rosa moderna ”Pierre de Ronsard”, con i suoi fiori profumati stradoppi e con l’aspetto di una rosa antica, e ancora la Rosa ”Tempi moderni”, con il suo fiammeggiante colore che passa dal giallo oro all’arancio vermiglio. Spostandoci in provincia di Trento, invece, a Ronzone, il Giardino della Rosa racchiude una ricca collezione dei principali gruppi di rose, in fiore da metà giugno. Immerso fra i prati dell’alta Val di Non, il Giardino regala una vista mozzafiato sul vasto paesaggio e le montagne dell’alta Anaunia fino al parco Adamello Brenta e alla catena delle Maddalene.

In Friuli Venezia Giulia il Castello delle Rose di Corvovado a Cordovado, in provincia di Pordenone, è famoso per il suo labirinto a forma di sole composto da piante di rose damascene, in cui perdersi camminando tra profumi inebrianti, immersi nella luce, nei colori e nella straordinaria energia delle rose.

In Veneto è il Viale delle Rose del Parco Giardino Sigurtà, con le sue oltre 30.000 rose rifiorenti, ad ammaliare con il suo fascino il visitatore. Spostandoci dalla provincia di Verona a quella di Padova, e più precisamente a Due Carrare, al Castello di San Pelagio in maggio si può ammirare una bellissima fioritura di rose: se ne contano circa 1000 di oltre 200 varietà.
Splendidi esemplari di questo incredibile fiore si possono ammirare anche all’Orto Botanico di Padova, il più antico orto botanico universitario, fondato nel 1545 e ancora situato nella sua collocazione originaria. Copre attualmente una superficie di quasi 22mila mq e contiene oltre 6mila piante coltivate.

 

In Emilia Romagna a Tredozio l’invito è di scoprire il giardino segreto all’italiana di Palazzo Fantini. Sopraelevato rispetto al piano della casa, è accessibile solo da una gradinata lungo un’ampia muratura di sostegno e si compone di vari settori che si adagiano sulla collina ed in salita. Progettato nell’800 riprende i temi classici dell’epoca: i vialetti segreti, la fontana con le ninfee, le geometrie precise delle siepi, i bossi topiati, le aiuole di rose antiche con stachis lanata e bordure di fiori “fuori moda” come dalie e begonie, iris e lantane.
Collezione di rose adornano anche il parco di Villa La Babina(Sasso Morelli Imola, BO), oggi sede del Centro Direzionale della CLAI. L’impianto attuale del giardino, di tipo paesaggistico, presenta le caratteristiche dei parchi ottocenteschi delle dimore signorili della pianura bolognese.
A Imola, nel piccolo e raffinatissimo giardino settecentesco di Villa Pasolini Dall’OndaMaria Pasolini Ponti, studiosa della storia dei giardini italiani, alla fine dell’Ottocento ha creato un parterre di rose antiche, rose moderne e roselline Bengala, da togliere il fiato.
Cespugli di rose adornano il Giardino di Palazzo di Varignana, nato dal progetto del paesaggista Antonio Perazzi, che ha creato dal nulla un giardino in cui campagna, natura e tratti formali si fondono con irresistibile spontaneità.
Nel Parco del Castello di Grazzano Visconti (Grazzano Visconti, PC) la scelta delle piante è stata finalizzata ad ottenere un effetto architettonico permanente: ecco allora tanti sempreverdi, come cipressi, pini, lecci, tassi e arbusti di mirto e bosso. Tra i fiori, quasi solo rose, dai colori accesi e dal profumo delicato.

In Toscana a Firenze lungo la scenografica scalinata barocca del Giardino Bardini sono state piantate rose bourboniane.
A Settignano, appena fuori la città che diede i natali a Dante, il Giardino di Villa Gamberaia è celebre per il suo parterre d’eau, con piantagioni colorate di rose, iris e oleandri lungo le vasche. Esso fu voluto dalla principessa romena Catherine Jeanne Ghyka, che acquistò la Villa nel 1896, in luogo del deteriorato parterre settecentesco. Nel cabinet de rocaille, sito lungo l’asse trasversale di 105 metri, all’incrocio con quello principale, si trovano spalliere di rose Albértine, una vecchia rosa famosa, sarmentosa, con belle foglie verde lucido, brunite con toni ramati, i cui rami vigorosi, sono dotati di grandi spine uncinate.
Nelle Marche, il Parco Storico del Borgo Seghetti PanichiCastel di Lama, progettato dal noto botanico Ludwig Winter nel 1870, raccoglie una grande varietà di specie botaniche, provenienti da tutto il mondo, creando un vero e proprio habitat ecologico tra cui spiccano gli splendidi roseti.

 

Nel Lazio a Palazzo Patrizi a Bracciano, in provincia di Roma, centinaia di rose antiche, tra le quali restano impressi nella memoria magnifici esemplari di Albértine Barbier(varietà del 1821), Blu Magenta (del 1900), Sweet Juliette(del 1989), si arrampicano sulle vecchie mura con risultati strepitosi. Uno scrigno incantato nato per passione e volere della marchesa Umberta Patrizi Montoro, che firma anche il disegno dei giardini che, a Canale Monterano, circondano le Terme di Stiglianoun vero e proprio parco botanico, nel quale convivono armonicamente piante tropicali, mirti e rose antiche.
A pochi chilometri di distanza il Parco Botanico di San Liberato, che custodisce nel bosco di castagni una chiesa romanica di struggente bellezza, ospita un roseto o, meglio, una galleria infinita di rose in mille tonalità, interrotta e ripresa da una piccola fontana in pietra, culla e giaciglio di ninfee e di rane.
Spostandoci sul litorale romano a Tor San Lorenzo negli splendidi Giardini della Landriana, disegnati da Lavinia Taverna e Russell Page, percorrete il famoso Viale delle Rose che conduce stanza dopo stanza alla Valle delle Rose Antiche, dove una miriade di rose profumate crescono in aiuole di forma libera, orlate di lavande, timi e nepeta. I colori vanno dal bianco candido ad ogni sfumatura di rosa e cremisi. Quando le rose prendono il loro riposo di mezz’estate, sorgono tra loro tanti arbusti fioriti di Pavonia rosea.
A Tivoli, nell’imponente giardino rinascimentale che circonda Villa d’Este, sono coltivate più di 350 varietà di rose, molte delle quali in evidenza, altre più discoste rispetto alle più importanti direttrici del giardino.

A Roccantica, in provincia di Rieti, sorge il Roseto Vacunae Rosae, il primo giardino di rose al mondo con oltre 5000 rose di varietà differenti, la cui forma rimanda all’ala di un angelo immortalata nel momento in cui, distesa sulla fredda e nuda terra, con il suo tocco divino la fa rinascere in un’esplosione di profumi e sfumature colorate.

In Campania, alla Reggia di Caserta, dal 2008, è tornato al suo antico splendore il Roseto storico del Giardino Inglese, ricostituito attraverso un lungo lavoro di ricerca sui cataloghi ottocenteschi degli archivi di Caserta. Grandi aiuole di rose dei rosai di Park’s Yellow, adornano la Fontana Margherita, che si trova nel primo viale di accesso.

In Sicilia al Giardino del Biviere, un mirabile esempio di giardino mediterraneo-esotico, si trovano rose antiche arrampicate ad esemplari di yucca. Nato per amore e passione botanica degli ultimi proprietari, il Giardino del Biviereoccupa una vasta depressione tra la piana di Catania e le falde settentrionali dei monti Iblei, a ovest del mar Ionio.

Nei sessanta ettari di proprietà dei marchesi di San Giuliano, la cui superficie è quasi interamente coltivata ad agrumeto, quattro ettari, dal 1974, sono dedicati a giardino. Oggi si presenta al visitatore nel suo aspetto originario, datogli negli anni novanta dalla paesaggista Oliva di Collobiano, che ha qui ricreato il cosiddetto Giardinetto: uno spazio articolato in quattro giardini tra cui un giardino mediterraneo che associa rose e pompelmi.

 

Fonte: Grandi Giardini Italiani

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