Roma, Convegno “L’era dei social media. Consumatore suddito o sovrano?”


Si è svolto a Roma il 28 ottobre il convegno “L’era dei social media. Consumatore suddito o sovrano?” organizzato da Codacons in collaborazione con la LUISS Business School. Hanno partecipato esperti di settore, facebook, istituzioni e forze dell’ordine col fine di approfondire gli effetti che social media e dark web hanno sui cittadini.


In particolare si è parlato di tutela della privacy, gioco online, sfruttamento di immagini dei bambini a scopo commerciale, e pubblicità occulta da parte di vip e influencer vari a danno degli utenti.

Tra gli interventi, il prof. Giovanni Serpelloni, esperto di neuro-dipendenze, ha sottolineato come i social network non siano di per sé uno strumento negativo, ma nei soggetti più giovani l’utilizzo prolungato e scorretto può provocare disturbi capaci di trasformarsi in patologie quali disturbi del sonno, depressione, comportamenti antisociali, disturbi dell’alimentazione, con il rischio di dipendenza patologica.

Le più recenti ricerche condotte in tale ambito – ha spiegato il Prof. Serpelloni – hanno evidenziato un aumento preoccupante del numero di utenti “vulnerabili” che sviluppano patologie psichiatriche legate all’uso dei social network. Per tale motivo è stato sviluppato un test con il quale l’utente può verificare il proprio “rischio dipendenza” da social.

Nel corso del convegno è intervenuto il social Facebook rappresentato da Laura Bononcini – Public Policy Director, Southern Europe Facebook, la quale ha sottolineato come l’azienda ritenga indispensabile una regolamentazione da parte dei governi dei vari paesi per giungere ad una normativa che non censuri ma dia regole certe al social network, anche a seguito di confronto con autorità, forze dell’ordine e associazioni come il Codacons, soprattutto per combattere odio e violenza in rete e definire i contenuti leciti nell’interesse di tutti gli utenti.

In costante crescita anche in Italia il “dark web”, il lato oscuro di internet dove regna l’illegalità , utilizzato da un numero crescente di utenti.  L’allarme è stato lanciato dal Comando Generale dei Carabinieri e dal Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza

Dalle armi ai farmaci, alle banconote false, alle opere d’arte contraffatte, sul “dark web” si può acquistare di tutto, ovviamente fuorilegge. Questo mercato parallelo genera un giro d’affari miliardario che alimenta il business dell’illegalità – ha spiegato il Gen. D. Claudio Vincelli, Comandante Divisione Unità Specializzate Carabinieri.

Solo il mercato del falsi d’arte produce un danno pari a 60 miliardi di euro annui in Europa, di cui 10 miliardi solo in Italia, con una perdita media stimata in 174 euro a cittadino e alla perdita di 76.400 posti di lavoro.
Per questo il Generale. B. Guido Zelano, Comandante del Nucleo Speciale Antitrust della Gdf ha posto come centrale la questione della trasparenza in favore dei consumatori, e la necessità di una sana concorrenza tra imprese oneste che operano nella legalità e rispettano le leggi vigenti.

Ora c’è da domandarsi perché un giornale che si occupa di turismo pubblichi la notizia di questo convegno.

In effetti è vero. Siamo fuori tema, come diceva il professore di italiano al liceo.
Ma se spostassimo la copertina del titolo, guardando bene il contenuto, ci apparirebbe il mondo con cui noi giornalisti digitali ci confrontiamo ogni giorno. Siamo online! Costretti a usare i social media per essere visibili. A combattere la guerra delle visualizzazioni e dei conti che devono tornare con ristretti modelli di business, perchè obbligati da una normativa poco attenta ai mutamenti del tempo. Parliamo del convegno perché uno degli argomenti è stato la pubblicità occulta, che ci riguarda da vicino. Non perché la utilizziamo è ovvio, altrimenti non ne parleremmo! Crediamo però che il legislatore dovrebbe intervenire con regole uguali per giornalisti e comunicatori di vario genere, che non ci sia bisogno di dare la caccia a chi vende prodotti mascherati da ricette di cucina o viaggi o vestiti, o make up. Sarebbe sufficiente definirne le regole. Negli anni Settanta il cinema viveva in parte degli sponsor che inserivano nelle scene i loro prodotti, si vede fare ancora in alcune produzioni statunitensi. Si fa in vari programmi televisivi. Perché non scrivere norme aggiornate in materia?
Il sommerso verrebbe a galla. Comunicatori, influencer, vip ecc. sarebbero obbligati ad attenersi a regole fiscali e tributarie. E vivremmo tutti felici e contenti.

L’era dei social media. Consumatore suddito o sovrano?” Roma, 28 ottobre 2019

Organizzato da Codacons in collaborazione con la LUISS Business School.

RELATORI
Gen. D. Claudio Vincelli – Comandante Divisione Unità Specializzate Carabinieri;

Gen. B. Guido Zelano – Comandante del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza

Francesco Delzio – Condirettore del Master in Relazioni Istituzionali, Lobby e Comunicazione d’Impresa, Docente presso la LUISS Guido Carli e saggista

Antonio Punzi – Direttore del corso di laurea in Giurisprudenza – LUISS; Ordinario di Metodologia della scienza giuridica; Docente di Diritto dei media

Antonio Catricalà – Presidente Aeroporti di Roma

Giovanni Serpelloni – University of Florida – UF Drug Policy Institute, Department of Psychiatry in the College of Medicine

Laura Bononcini – Public Policy Director, Southern Europe Facebook

Alessandra Civello – Comitati di Azione per la Giustizia

Moderatore UGO BARBARA – Vice Capo Redattore web AGI

 

 

 

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