Giornata Nazionale degli Alberi, che cos’è e dove festeggiarla


Oggi 21 novembre si celebra la Giornata Nazionale degli Alberi: ecco la storia di questo evento e qualche idea per festeggiarlo.


Si celebra oggi la Giornata Nazionale degli Alberi, istituita dal ministero dell’Ambiente con la Legge 10 del 2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”, con l’obiettivo di promuovere la tutela dell’ambiente, la riduzione dell’inquinamento e la valorizzazione degli alberi in città.

Già i greci e i romani erano soliti celebrare la Festa dell’Albero. La più grande festa che si svolgeva in epoca romana era il 19 Luglio la Festa Lucaria, nel corso della quale, oltre ai riti propiziatori, si festeggiavano gli alberi impiantati nei mesi precedenti.

Nei secoli seguenti l’albero fu spesso soggetto artistico-letterario e protagonista di realizzazioni di ville, giardini storici e orti botanici.

In epoca moderna la celebrazione degli alberi si è affermata dapprima negli Stati Uniti, con l’istituzione nel 1872 del The Arbor Day da parte del Governatore dello Stato del Nebraska e poi, sulla scia dell’entusiasmo di questa iniziativa, in Europa, dove si è diffusa negli anni successivi.

In Italia la prima Festa dell’albero fu celebrata nel 1898 per iniziativa del Ministro della Pubblica Istruzione Guido Baccelli e successivamente fu istituzionalizzata con la legge forestale del 1923 (il regio decreto 3267). Solo nel 1951 con una circolare del “Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste” fu fissata con cadenza annuale al 21 novembre la celebrazione della Festa dell’Albero, con possibilità di differire tale data al 21 marzo nei comuni di alta montagna. Dal 2013 ritorna per legge la “Giornata Nazionale degli Alberi” per promuovere la tutela dell’ambiente, la riduzione dell’inquinamento e la valorizzazione degli alberi.

Potrebbe essere l’occasione giusta per trascorrere una giornata in uno dei giardini del network Grandi Giardini Italiani, per ammirarne la maestosità e la splendida colorazione autunnale e per apprezzarne le virtù ecologiche e terapeutiche.

Una passeggiata nel Bosco del Sorriso dell’Oasi Zegna a Trivero poco distante da Biella – candidata a “Città Creativa Unesco” – è un vero toccasana per la nostra salute. Molto più di un semplice bosco, una vera e propria area bioenergetica, dove i campi elettromagnetici emessi dagli alberi possono influire sullo stato energetico dell’organismo umano. Spostandoci dal Piemonte alle Marche metti in agenda una visita al Parco Storico Seghetti Panichi: il primo Parco Storico Bioenergetico in Europa, un luogo segreto e intimo in cui la natura esplode in ogni stagione regalando un impatto straordinario ai suoi visitatori.

Ma i Grandi Giardini Italiani sono soprattutto i custodi di importanti alberi secolari tra i quali il Cedro dell’Himalaya del Giardino Monumentale di Valsanzibio (Valsanzibio, PD), un esemplare vegetale di oltre 300 anni, o i lecci e i tigli secolari del Giardino Bardini a Firenze. O ancora il cipresso di Goethe del “Giardino Giusti”, nel cuore di Verona, sotto la cui ombra lo scrittore tedesco si soffermò a riposare in occasione del suo viaggio da Verona a Venezia. Che dire poi della Valle delle Felci disegnata da Russell Page ai Giardini La Mortella? Questa importante collezione iniziò quasi per caso con l’invio da parte di Sir William Walton a sua moglie Susana, nel corso di un suo viaggio in Australia, di due tronchetti di felce in una scatola da scarpe. Quando Russell Page vide come queste felci prosperavano nel clima di Ischia, suggerì a Susana di coltivarne quante più poteva.

I giardini sono aperti anche d’inverno, con oltre 80 le destinazioni invernali disponibili.

 

Fonte: Grandi Giardini Italian

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