AssoGuide contro la legge su Accompagnatore di Media Montagna

Valle d'Aosta autunno

AssoGuide contro legge regionale 18/2023 che istituisce la figura dell’Accompagnatore di Media Montagna in Valle d’Aosta.


Una legge che “lede gli interessi ed i diritti delle Guide Escursionistiche Naturalistiche”, così Assoguide, Associazione Italiana per le Guide Turistiche, si dichiara aspramente a sfavore della nuova legge regionale 18/2023 che istituisce la figura dell’Accompagnatore di Media Montagna in Valle d’Aosta. L’idea è quella che si tratti di un’operazione “commerciale” andando a minacciare però la sopravvivenza delle Guide Escursionistiche come figura professionale. 

Se la legge nasce con l’idea di tutelare la professionalità di chi accompagna gli escursionisti in montagna, l’Associazione non sembra dello stesso avviso, perché di questa legge non ne beneficeranno le guide ma coloro che erogheranno i corsi per formare gli Accompagnatori, che la legge sottoscrive. Per di più Assoguide lamenta l’istituzionalizzazione del ruolo dell’UIMLA, che è un’associazione privata, che a questo punto sarà onerata di molte più funzioni e compiti e diverrà destinataria dei finanziamenti pubblici volti alla messa in atto della legge sull’Accompagnatore di Media Montagna. 

Altra nota a sfavore della legge è il fatto che la nuova figura dell’Accompagnatore di Media Montagna saranno iscritti nell’elenco speciale dell’UVGAM, il collegio Valdostano, ma non avranno diritto di voto alle assemblee pur prendendone parte. Da qui l’impossibilità di autodeterminarsi e l’estremo rischio, a detta di Assoguide, che siano ricattabili dai piani alti. 

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Gli aspetti giuridici

Anche analizzando gli aspetti più prettamente giuridici la legge sembra avere note stridenti. L’articolo 1 ad esempio ” “introduce e disciplina la figura professionale dell’accompagnatore di media montagna, in conformità con quanto previsto dall’articolo 21 della legge 2 gennaio 1989, n. 6 (Ordinamento della professione di guida alpina)”, sebbene la figura dell’Accompagnatore di Montagna non è una figura aderente a quanto previsto dall’ordinamento. L’Accompagnatore di Montagna sembrerebbe non essere qualificato per svolgere una attività di questo genere, che poi è un ruolo che già esiste ed è quello della Guida Ambientale Escursionistica o Naturalistica. 

Assoguide ritiene anche scorretto consentire ad Accompagnatori di Montagna di altre regioni di iscriversi al Collegio valdostano senza sostenere i corso e l’esame abilitativo, questo perché l’iscrizione in un determinato collegio abilita l’esercizio della professione esclusivamente in quel territorio, sebbene rispetto a questa legge i Collegi si siano dimostrati largamente transigenti, stando a quanto dice Assoguide. 

Quel che sembra lampante è che si voglia far passare gli Accompagnatori di Montagna per Guide Ambientali Escursionistiche o Naturalistica, andando però a far sparire quel ruolo già esistenti. Infatti, ciò che più sconcerta è il fatto che le Guide Alpine stiano pian piano tentando di sollevare le Guide Escursionistiche del loro ruolo e delle loro competenze, per appropriarsene. Stando alla legge regionale n 1/2003, le Guide Escursionistiche e Naturalistiche, potranno comunque accompagnare gruppi di escursionisti in ambiente innevato, purché si sottopongano a un corso integrativo erogato dall’UVGAM. Questa sembrerebbe comunque una beffa per Assoguide perché non si sono mai verificati incidenti che abbiano coinvolto gruppi accompagnati da Guide Naturalistiche su territori innevati. Lo stesso però non si può dire dei gruppi accompagnati dalle Guide Alpine. 

Una legge improporzionale 

Infine, Assoguide contrasta con estrema forza la legge sull’Accompagnatore di Montagna perché la ritiene improporzionale. La legge infatti viola il divieto di sottoposizione di professionisti in un ordine o collegio professionale e non risultano verificati dei test di proporzionalità come sarebbe previsto dal decreto legislativo 16 ottobre 2020, n.142, che recepisce la direttiva (UE) 2018/958 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 28 giugno 2018.

Per di più l’obbligatorietà dell’iscrizione all’albo delle guide alpine è stata ritenuta illegittima dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, perché diviene strumento di limitazione del mercato. Occorrerebbe comunque, per chi voglia accompagnare gruppi di persone in alta Montagna, il superamento di un esame, comunque già previsto dalla normativa vigente, e poi dall’iscrizione all’elenco delle guide idonee. A questo punto, per Assoguide non ha senso una legge di questo genere, e anziché obbligare nuove categorie di professionisti ai collegi, si dovrebbero proprio abrogare le norme istitutive dei Collegi, direttamente.

Una legge che divide quindi, che sembra un ricatto legislativo e che rischia di impoverire il ruolo e le competenze delle Guide Turistiche Escursionistiche e Naturalistiche, che Assoguide vuole tutelare. 

Fonte: Assoguide
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