Sona: l’incantevole comune sulle colline del Garda


Tra Verona e il Lago di Garda sorge l’incantevole comune di Sona, tra le colline moreniche e splendidi paesaggi che vi lasceranno senza fiato. 


Sona, fin dai tempi antichi, ha esercitato una grande attrazione grazie alla posizione a metà strada tra Verona e il lago di Garda, e per la dolcezza delle sue colline moreniche ricoperte da vigneti, ulivi, ciliegi e peschi. Qui si insediarono i Longobardi, i Romani, gli Scaligeri, e in seguito la Serenissima Repubblica di Venezia, di cui restano splendide ville e corti rurali. Tante le testimonianze del Risorgimento italiano e delle battaglie combattute tra Sona e Custoza nel 1848, come la torre di avvistamento detta La Guglia immersa nel secolare Parco Romani di Villa Trevisani.

Cosa fare a Sona

Le manifestazioni e gli eventi attirano ogni anno un numero di visitatori crescente, come la sagra di Sant’Anna a Lugagnano e la sfilata di Carnevale con maschere e carri allegorici figuranti che arrivano da tutta la provincia. Quanto ai punti di interesse, anche qui c’è l’imbarazzo della scelta. A Palazzolo c’è la Pieve di Santa Giustina, considerata la più antica d’Europa e costruita prima dell’anno mille, a Lugagnano la Chiesa di Sant’Anna ospita il capolavoro “Arbor redentionis” che rievoca la storia della Salvezza. Il Museo paleontologico “Attilio Fedrigo”, situato nella Biblioteca di Sona, raccoglie reperti di fossili di provenienza italiana ed estera. Tante anche le bellezze naturali da scoprire attraverso gli itinerari cicloturistici che attraversano tutto il territorio.

Lago di Garda: il fascino del Castello Scaligero

La chiesa dei martiri a Sona

La piccola chiesetta del XV secolo è dedicata a San Quirico e alla madre Giulitta, martirizzati nell’anno 304 durante la persecuzione ordinata dall’imperatore Diocleziano e si trova a Sona, in direzione della valle che segna la direttrice Verona – Peschiera del Garda. L’ordine dei Domenicani la utilizzò come lazzaretto durante la pestilenza del 1630, come testimoniano le insolite finestre ovali sulla facciata, utilizzate per sfamare gli appestati che venivano tenuti isolati dal resto della popolazione.

La rustica facciata presenta un portale artigianale di pietra sormontato da un capitello con un dipinto a tempera, parecchio sbiadito, che ritrae San Quirino. Due finestre rettangolari, delle feritoie con grate, e un minuscolo rosone, completano la semplice ma sobria architettura del piccolo complesso, dotato di un piccolo campaniletto a forma di vela posizionato sul tetto. L’interno, a navata unica presenta un’abside rettangolare e, sulla parete a destra, una porta che conduce alla piccola sacrestia.

Sulla parete a destra vi è un dipinto frammentario risalente al XVII – XVIII secolo di autore ignoto, mentre a sinistra si trova un affresco raffigurante San Pietro assieme ai Santi Maria Maddalena, Antonio Abate, Quirico e Giovanni Battista. Alla sinistra del presbiterio vi è un altro affresco raffigurante una figura femminile inserita in una triplice cornice dell’epoca del polittico. L’affresco con la pregevole crocifissione nella parete di fondo, riscoperta verso l’inizio del XIX secolo, è l’opera più rilevante dell’intera chiesa ed è stata attribuita alla scuola di Liberale da Verona. La sua vista è oggi parzialmente coperta da un’edicola classicheggiante aggiunta nel XVIII secolo, all’interno della quale si trova un dipinto raffigurante una Madonna con bambino e i Santi Quirino e Giulitta.

Fonte: Sito ufficiale del Turismo Garda Veneto

 

 

Print Friendly, PDF & Email

copyright Riproduzione riservata.