Trentino e i suoi 11 borghi più belli d’Italia

Tra i borghi più belli d’Italia, 11 sono qui, in Trentino. L’undicesimo si è aggiunto da poco. Piccoli scrigni di storia e ricchezza con rocche e castelli, architetture in pietra e antichi fienili. 

  • Canale di Tenno, sospeso tra lago e montagna

@Visit Trentino

Mentre percorri la strada che da Riva del Garda porta al lago di Tenno, ad un tratto, su uno sperone di roccia, vedrai comparire un gruppo di case in pietra abbarbicate: è Canale di Tenno. Piccolo borgo medievale non lontano dal più blasonato Lago di Garda. Piccolo nelle dimensioni ma non nel fascino.

Da lontano, sullo sfondo di rocce e montagne, Canale di Tenno sembra un quadro. Uno squarcio remoto, fuori dal tempo. Ballatoi affacciati su viuzze silenziose, volte a botte, sottopassi e gerani che colorano le finestre. Un borgo silenzioso, fatto di pietra, legno e ferro, da scoprire passo dopo passo. È per tutte queste peculiarità che Canale di Tenno è entrato nella lista dei Borghi più belli d’Italia.

È la meta ideale se vuoi concederti un weekend a ritmo lento: tra una passeggiata al lago di Tenno ed un’escursione in montagna, lasciati sedurre dalla tradizionale carne salada e fasoi, un piatto tipico di questa zona.

  • Mezzano, tra arte e natura

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Hai presente quando dici che vorresti lasciare tutto e andare in un posto speciale, per una fuga romantica con la persona che ami? Ecco, questo luogo esiste, e si trova in Trentino.

Il borgo di Mezzano, immerso nel Parco Naturale di Paneveggio Pale di San Martino, ti conquista già al primo sguardo, quando arrivi e lo vedi adagiato nella valle del Primiero, con il suo campanile alto 36 metri che svetta tra casette in pietra e legno, con le Dolomiti sullo sfondo.

Mezzano, tra i Borghi Più Belli d’Italia, è punto di riferimento per amanti dell’arte e della musica. Ogni anno scultori da tutto il mondo raggiungono questo paese per la rassegna “Cataste e canzei”. Mentre in estate, con i concerti di “Mezzano Romantica”, il borgo si popola di musicisti internazionali, come quelli della Music Academy International di New York.

  • Pieve Tesino, tra storia e storie

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Nel cuore della Valsugana, alle pendici meridionali del Monte Silana, Pieve Tesino è il luogo ideale per staccare la spina per qualche giorno e immergersi nel ritmo lento della vita dei borghi.

Entrato nel 2021 nella lista dei Borghi più Belli d’Italia, questo villaggio del Trentino è famoso per aver dato i natali al celebre statista Alcide De Gasperi, padre fondatore dell’Unione Europea. A ricordarlo c’è la casa museo nel centro del paese e il Giardino d’Europa, un inno colorato ai valori dell’Unione Europea. Vale la pena fare una passeggiata per visitarlo.

Del resto, da Pieve Tesino o a poca distanza dal borgo, partono tanti sentieri per escursioni nella natura: dalle rilassanti passeggiate nell’Arboreto del Tesino, alle escursioni ben più impegnative lungo la “Alta Via del Granito”, sul massiccio di Cima D’Asta, meta ricercata da tanti alpinisti e appassionati di montagna.

  • Borgo Valsugana, sulle sponde del Brenta

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Sullo sfondo vedi l’imponente catena montuosa del Lagorai, mentre ai tuoi piedi scorre il fiume Brenta, che divide in due il paese: sei a Borgo Valsugana, uno dei Borghi più Belli d’Italia, l’unico borgo del Trentino che si è sviluppato lungo le due sponde del Brenta.

Se vuoi concederti un weekend a ritmo lento, da vivere all’aperto, tra passeggiate nel verde e opere d’arte, è qui che devi venire!

  • Lusérn, per scoprire le tradizioni cimbre

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Lo sai che in Trentino c’è un posto dove si parla un’antica lingua, che resiste ormai indomita solo in poche zone d’Italia? Stiamo parlando di Lusérn (Luserna, in italiano), uno dei Borghi più Belli d’Italia, arroccato tra le montagne dell’Alpe Cimbra. Qui si parla ancora il cimbro, una lingua importata in epoca medievale da popolazioni di origine tedesca. Qui, tra case di pietra e chiesette alpine, respiri ancora l’aurea delle leggende che la gente del luogo si tramanda da una generazione all’altra, come un tesoro prezioso da custodire.

Oggi Lusérn è considerata una meta strategica per chi pratica l’escursionismo in estate, visto che dal centro del paese si dipartono diversi itinerari di trekking. In inverno poi accoglie gli appassionati dello sci di fondo e della discesa, grazie alla vicinanza agli impianti.

Ma ciò che rende questo borgo unico, sono le sue tradizioni, così diverse da quelle degli altri paesi. Quando cala la sera, hai l’impressione di trovarti in un’isola sulle montagne, lontana da tutto, e scrutando fuori dal borgo sembra quasi che le antiche leggende possano prendere vita e che tra gli alberi, faccia capolino il visino furbo della piccola Tüsele Marüsele. Ma questa è una storia che ti farai raccontare dagli abitanti di Luserna, magari di fronte a un piatto di polenta di patate, o meglio, di patàtana pult, come dicono da queste parti.

  • Bondone, tra sport e natura

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Con i piedi a bagno nel lago e la testa tra le nuvole: è così Bondone, il paese dei carbonai, dal 2018 tra i Borghi più belli d’Italia. Adagiato all’estremità sud del Trentino nella Valle del Chiese, al confine con la Lombardia, il borgo di Bondone ha due anime diverse. Una è quella arcigna e battagliera, incarnata dal castello di San Giovanni, abbarbicato su di uno sperone di roccia, l’altra è più dolce e spensierata, come le sponde del lago di Idro.

Fino a cinquant’anni fa, Bondone era il paese dei carbonai, che partivano per la montagna ad inizio primavera, portando con sé tutta la famiglia, e tornavano in paese solo ad autunno inoltrato, lasciando le case disabitate. Otto mesi di duro lavoro, per fronteggiare l’inverno. Questo passato eroico si respira ancora oggi quando, passeggiando nel paese, vedi queste casette di legno e pietra, separate da viuzze strette, che sembra vogliano stare vicine tra loro per proteggersi l’una l’altra e farsi compagnia, dopo tanti mesi passati in montagna.

  • Ossana, tra boschi e torrenti

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Porta di ingresso per i boschi della Val di Peio, ai piedi delle cime della Presanella, Ossana è una perla che spicca nel verde della Val di Sole. Entrata a far parte dei Borghi più Belli d’Italia nel 2022, questo piccolo villaggio del Trentino vanta uno dei cieli più belli d’Italia. Astronomitaly, infatti, considera Ossana uno dei luoghi migliori per puntare gli occhi al cielo e lasciarsi ammaliare dalla magia della Via Lattea. 

Cieli bellissimi, ma anche montagne imponenti, boschi da esplorare e un torrente impetuoso, punto di riferimento per gli amanti del rafting. 

  • San Lorenzo in Banale

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Case di pietra e legno, adagiate dolcemente su una terrazza verde, ai piedi delle Dolomiti. Ti basta passeggiare per le strade di San Lorenzo in Banale (frazione di San Lorenzo Dorsino), tra i Borghi più belli d’Italia, per sentirti pervadere da un senso di pace e serenità, come se la respirassi nell’aria, quella pulita del Parco Naturale Adamello Brenta.

A quarantacinque minuti di auto da Trento, San Lorenzo in Banale si trova all’ingresso della Val d’Ambiez, considerata la porta d’accesso alle Dolomiti di Brenta, ideale per immergersi nella natura, passeggiando tra alpeggi e sentieri di montagna. Per poi tornare in paese, e perdersi tra i portici e le viuzze di questo borgo, nato dalla fusione di sette antichi feudi (le sette ville), ognuno con caratteristiche peculiari, bel visibili ancora oggi.

  • Rango, per ritrovare i piaceri di un tempo

@Visit Trentino

Accogliente: è questa la prima cosa che ti viene in mente quando visiti Rango, a metà strada tra il lago di Garda e Madonna di Campiglio. Le viuzze e i cunicoli tra le case in pietra e legno strette tra loro, i volti a botte (portech) sotto cui proteggersi dal freddo in inverno e dal caldo in estate, la grande fontana quadrata in piazza per rigenerarsi e fermarsi a riposare tutto in questo borgo sembra sia stato pensato per dare sollievo al viandante.

Tutto questo è scritto nella sua storia. Oggi Rango (frazione del comune di Bleggio Superiore) è un borgo dal fascino rurale, ma un tempo era un crocevia fondamentale della “via Imperiale”, percorsa da mercanti, pellegrini e pastori con le loro greggi, che si fermavano nel borgo in cerca di ristoro. È il luogo ideale per rilassarsi a contatto con la natura, vivendo le giornate a ritmo lento per fermarsi ad assaporare i piccoli piacere di una volta. Una passeggiata tra i prati, un giro in paese e un pezzo di torta, magari con le noci del Bleggio, che puoi trovare in questa zona.

  • Vigo di Fassa, nel cuore delle Dolomiti

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Prova a chiudere gli occhi per un momento e immagina un piccolo borgo tra le Dolomiti, con grandi fienili in legno, una chiesetta con il campanile stretto e dalla punta aguzza, circondata da prati verdi e montagne altissime. Ecco, il borgo di Vigoai piedi del Catinaccio e del Latemar, è proprio così, sembra uscito da una favola.

Del resto sei nel regno di Laurino, re dei nani, che per conquistare la principessa Similde ricoprì le rocciose cime del Catinaccio di un manto di rose rosse, le stesse che puoi vedere ogni sera al tramonto, quando l’enrosadira tinge di rosso le montagne. Un borgo antico, come lo è il Ladino, la lingua ancestrale delle Dolomiti, che gli abitanti di Vigo parlano ancora oggi.

  • Caldes, un borgo antico per una vacanza nella natura

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In Val di Sole, poco dopo l’inizio della valle, superato il Ponte di Mostizzolo, trovi il paese di Caldes. Raccolto e curato, questo borgo è entrato di diritto tra i Borghi più Belli d’Italia nel luglio 2023.

I meli coprono i suoi dintorni così come i boschi che salgono i pendii tutt’intorno. Il silenzio del verde è spezzato dallo scrosciare del torrente Noce, che scorre poco più in basso. Se prosegui lungo la valle, dopo aver lasciato Caldes, incontri la natura del Parco Nazionale dello Stelvio.

Caldes è il cuore di un comune che si estende su sette frazioni: i nuclei abitati di Bozzana, Bordiana, San Giacomo e Samoclevo sorgono attorno alle antiche ‘Cappelle’ che conservano strutture ed altari dal gotico al barocco. Il centro di Caldes è piccolo quanto grazioso. E racconta di una storia che parte dal 1200, con Castel Caldes e la Rocca di Samoclevo.

Pare sia stata una sorgente d’acqua calda, oggi scomparsa, ad aver dato il nome al paese, ricordato nelle pergamene del 200 come Caldis o Caldesio.

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Fonte: Visit Trentino

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