Il Turismo Italiano nel 2023: anno di crescita e successo

ISNART commissionato da ENIT-Unioncamere, ha approfondito lo studio sulle imprese. Il 2023 è stato l’anno della definitiva ripresa per il turismo italiano, con il ritorno dei viaggiatori internazionali e l’incremento per le imprese ricettive italiane superiori al 2019. 

Dallo studio si stima che nel 2023 si siano registrate in Italia 851 milioni di presenze (in strutture ricettive e abitazioni private) che hanno generato un impatto economico sui territori di oltre 84 miliardi di euro. Rispetto al 2022, si registra un aumento del +2,7% di flussi che però ancora non eguaglia i risultati del 2019, anno record del settore. Le imprese ricettive italiane hanno chiuso l’anno con una quota di occupazione camere media del 51% (+3,8 p.p. rispetto al 2019, anno di picco del turismo italiano). Il clima autunnale favorevole è stato uno dei principali motivi che ha generato un allungamento della stagione turistica, nonostante l’aumento dei costi. Ben 7 imprese su 10 dichiarano di aver chiuso l’anno con utili di bilancio.

Si registra un andamento positivo della domanda internazionale (+10% sul 2019 e +7% sul 2022). Gli stranieri spendono in media sui territori 68 euro al giorno a persona. Gli italiani si attestano intorno ai 62 euro. I consumi degli stranieri, dunque, registrano un saldo positivo di quasi il 3% (2,9) nei consumi turistici complessivi, rispetto al dato 2022. In crescita, oltre le spese per l’alloggio (+33%), anche quelle per il settore dell’abbigliamento e del manifatturiero (+13%). La ricchezza del patrimonio culturale è il driver principale di scelta per il turista che visita l’Italia (24%), seguita dalle bellezze naturali (20%).

Gli eventi culturali sono il motivo principale di attrazione

In costante crescita è la motivazione legata agli eventi sul territorio (culturali, religiosi, sportivi ecc.). Sono tra gli “attrattori” principali con oltre il 6,5% dei turisti (55 milioni di presenze tra italiani e stranieri). A tutto ciò si aggiunge anche una propensione agli acquisti superiore alla media (93 euro le spese effettuate sul territorio), escluso viaggio e alloggio a fronte di una media di 65 euro. Si sitimano, duqnue, consumi pari a 7,8 miliardi di euro (9,3% del totale). 

Grazie alla “Location Intelligence” è stato possibile confrontare i dati estivi con quelli invernali. Questo nuovo strumento di analisi ha analizzato i big data secondo criteri geospaziali e cronologici, restituendo anche un profilo comportamentale dei turisti. La “Location Intelligence” ha sottolineato ancora una volta come il 2023 sia stato l’anno della definitiva ripresa del turismo italiano . É emerso, dunque, un incremento del peso relativo della quota di turisti stranieri nel Lazio (più 8 punti percentuali, trainato dalla performance registrata a Roma); in Trentino-Alto Adige (+7 p.p.); e in Lombardia (quasi 7 p.p. in più rispetto all’estate, con Milano a farla da padrona).

Tra i turisti cresce la generazione dei Millenials

Tra i turisti, i millennials (28-44 anni) rappresentano il 41,1% del totale. Diplomati e i laureati, occupati e con uno status economico medio alto, sono coloro i quali hanno una buona propensione alla spesa. Il motivo principale che li spinge a viaggiare è la ricerca di esperienze di qualità, conoscendo e “degustando” i territori nelle diverse eccellenze. Tra le mete maggiormente scelte dai millennials, spicca il Trentino-Alto Adige (con quasi 8 p. p. in più rispetto alla stagione estiva, dato probabilmente legato all’utenza sciistica). A questo si aggiungono il Lazio e la Lombardia (+5,6 p.p. in entrambi i casi). In termini di incidenza percentuale dei millennials sul totale dei turisti crescono più della media nazionale il Piemonte, la Sardegna e la Calabria (con incrementi nell’ordine di 1-2 p. p.).

L’impatto del turismo sostenibile e ambientale

Infine, prendendo in considerazione i cluster comportamentali di interesse turistico prevalente, emergono i dati dell’Abruzzo, per il turismo “green”; del Lazio, per l’utenza “business”; dell’Emilia-Romagna per quanti ricercano un turismo attivo/sportivo; e di Trentino A.A. e Campania per l’utenza prettamente “cicloturistica”.

Cresce la consapevolezza dell’importanza di un’offerta maggiormente orientata alla sostenibilità ambientale ed ai servizi green” – commenta Ivana Jelinic, Presidente e Ceo Enit. “Questi sono elementi divenuti oramai fondamentali driver di marketing e di posizionamento sul mercato, in particolare rispetto alla domanda straniera alto-spendente. Best performance con aziende che mostrano una maggiore attenzione alla formazione del personale, considerata leva fondamentale di qualificazione della propria offerta dal 68% degli stakeholders, tanto che il 20% degli operatori dichiara di averne migliorato le condizioni contrattuali”.

L’anno 2023 recupera in termini di valore i risultati del 2019, anno record del turismo italiano” – commenta Loretta Credaro, Presidente dell’Istituto Nazionale per le Ricerche Turistiche. “Abbiamo ancora da lavorare sui flussi, tuttavia il 2024 si preannuncia un anno molto positivo, visto che, a gennaio, risultano già vendute il 40% delle camere per i mesi di marzo e aprile”,  “La filiera del turismo italiano dimostra ancora una volta la propria resilienza, reagendo all’impatto della spirale inflattiva, grazie al consolidarsi delle presenze straniere ed al progressivo, maggior posizionamento verso una fascia alta di mercato”.

 

 

https://www.tgtourism.tv/2024/02/la-spesa-dei-turisti-in-italia-e-in-crescita-127269

Fonte: ENIT

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