La Liguria di Calvino: 5 luoghi presenti nei romanzi dello scrittore


Nei libri di Italo Calvino troverai sempre un pò di Liguria. Ecco cinque luoghi liguri usciti dai libri di Italo Calvino


Italo Calvino ha portato la Liguria in tutto il mondo. Da “Ombrosa“, la città del Barone Rampante, così simile a Sanremo, alle montagne dell’entroterra ligure de “Il sentiero dei nidi di ragno“, ai racconti. Addirittura nelle “Città invisibili”, visionarie e diafane, sono rintracciabili tratti di paesaggio ligure.

Questi cinque luoghi sono scaturiti dai suoi libri. Ma leggendolo, siamo sicuri che ne potrai trovare altri!

  • La “Pigna” di Sanremo

 

La Pigna di Sanremo

@La mia Liguria, La Pigna di Sanremo

Nella “Pigna”, il centro storico di Sanremo, Italo Calvino ambientò il suo primo romanzo, “Il sentiero dei nidi di ragno”. I dettagli e le descrizioni delle vie e delle case, in rapide ma definite pennellate, tra tetti che nascondono e scoprono tagli d’azzurro, panni al sole e vasi di basilico, ne rivelano una frequentazione quotidiana. Il giovane Italo la percorreva spesso per andare a scuola in centro. Dalla Pigna si raggiungono anche la chiesa della Madonna della Costa, i Giardini Regina Elena e Villa Terralba, dove abitavano i nonni.

  • La strada di San Giovanni e la Madonna della Costa

 

La Madonna della Costa a Sanremo

@La mia Liguria, La Madonna della Costa a Sanremo

Una spiegazione generale del mondo e della storia deve innanzi tutto tener conto di com’era situata casa nostra”, così inizia La Strada di San Giovanni, uno dei libri più “liguri” di Calvino. Fatto di racconti e memorie di Sanremo, come quello dedicato alla a strada che con il padre e il fratello, il giovane Italo percorreva per andare al podere di San Giovanni. Il sentiero partiva subito dopo Villa Meridiana, casa dei genitori di Calvino, nei pressi della Madonna della Costa e raggiungeva la chiesa di San Giovanni. Oggi questo percorso non esiste più, così stravolto e sfigurato da palazzi e condomini, che però la penna di Calvino ha saputo trasformare in luoghi letterari ne “La speculazione edilizia”.

  • Il Rio Merdanzo

 

Rio Merdanzo a Isolabona

@La mia Liguria, Rio Merdanzo a Isolabona

IMerdanzo è un torrente lungo circa 10 km che dalle pendici delle Alpi liguri si tuffa a sud del borgo di Bajardo e raggiunge il NerviaIsolabona. Il suo nome potrebbe derivare dai miasmi di alcune sorgenti solforose presenti nei dintorni, oppure dai residui di macerazione della canapa che un tempo si coltivava e trattava nella zona. Ma questo nome ha certamente influenzato Calvino. Cosimo, il protagonista del “Il barone rampante”, vi si recava abitualmente per fare i propri bisogni appollaiato su un ontano sporgente sul corso d’acqua.

  • Osservatorio Astronomico Cassini di Perinaldo

 

Osservatorio Astronomico Perinaldo

@La mia Liguria, Osservatorio Astronomico Perinaldo

Tra le ultime opere di Calvino c’è “Palomar”, un romanzo con protagonista il signor Palomar, che, taciturno e solitario, ha come attività principale l’osservazione delle cose: le onde del mare, il volo degli storni, la luna, la bottega di un formaggiaio e molto altro. Proprio da questa sua grande passione per l’osservazione, deriva il suo nome, che è quello osservatorio astrronomico di Monte Palomar in California, nella Contea di San Diego, tra i più famosi al mondo e in cui sono stati catalogati molti tipi di galassie. In Liguria, proprio nelle vicinanze di Sanremo, c’è l’Osservatorio Astronomico Cassini di Perinaldo intitolato a Gian Domenico Cassini, astronomo del Re Sole e in cui, per tradizione, da anni per le favorevoli condizioni climatiche e atmosferiche, si osserva il firmamento.

  • Passo di Mezzaluna

 

Passo Mezzaluna (Foto: Ente Parco delle Alpi Liguri)

@La mia Liguria, Passo Mezzaluna (Foto: Ente Parco delle Alpi Liguri)

È un luogo antichissimo, misterioso, che i liguri conoscono da sempre. Situato a 1.452 m s.l.m., è da sempre luogo di transito di transumanze e commerci, crocevia sulla via Marenca. Teatro di scambio di culture e riti ancestrali, visto per arrivarci si percorre il bosco di Rezzo, che nei pressi si trova un antico e famoso menhir e una grossa pietra tabulare, la Sotta di San Lorenzo forse meta di antichi sacrifici. Questo luogo, probabilmente frequentato dal Calvino partigiano, compare nel XI capitolo de “Il sentiero dei nidi di ragno”, scenario di un duro confronto con il nemico.

Ubagu e aprou (Opaco e aprico)

 

Alta VIa dei Monti Liguri

@La mia Liguria, Alta Via dei Monti Liguri

Le parole di Italo Calvino a volte raggiungono un’efficacia straordinaria e assoluta nel descrivere il mondo: è uno scrittore preciso, limpido, esatto. Lo è stato soprattutto parlando del paesaggio ligure. Ha inventato, ad esempio, luoghi di cui la Liguria è ricca ma di cui gli stessi liguri prima ignoravano l’esistenza prima di “Dall’opaco”, un testo del 1971 inserito successivamente in “La strada di San Giovanni”. Sono l’opaco e l’aprico, (l’ubagu e l’aprou in dialetto ligure), ossia le zone in ombra (l’opaco) e le zona soleggiate, (l’aprico).

Le prime sono umide, scure, verticali, desolate. Le seconde assolate, chiare, distese, affollate. Certo non esistono solo in Liguria, ma la Liguria, con i suoi contrasti tra mare e monti, tra borghi nascosti tra le colline e spiagge assolate, ne è ricca e dobbiamo forse a Italo Calvino la loro scoperta come paesaggi dell’anima. Dalla loro dialettica nasce l’esperienza del paesaggio e la scrittura.

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Fonte: La mia Liguria

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