Alla scoperta dei ristoranti storici di Firenze

Ristoranti Firenze Fonte: VisitTuscany

Alla scoperta della città più autentica attraverso gli antichi sapori dei ristoranti storici di Firenze, un patrimonio di storia e cultura unico.


Vi proponiamo un percorso attraverso 13 antiche trattorie che da oltre 50 anni sono aperte a Firenze: un patrimonio di storia e cultura unico per il viaggiatore che vuole scoprire un lato nascosto della città.

1. Antica Mescita San Niccolò

Stazione di dazio per il vino proveniente dal Chianti, alla Porta di San Niccolò, ai primi dell’800 fu trasformato in “vendita di alimentari con mescita di vini”. Dopo l’alluvione del 1966, nel restauro delle cantine è riemersa la cripta romanica della chiesa di San Niccolò, ed oggi è possibile pranzare in questi suggestivi locali dell’XI sec.

Dal 1970 l’osteria è all’insegna “Antica Mescita San Niccolò”. Gli arredi, parzialmente rifatti con materiali dell’epoca, ricostruiscono il tipico ambiente della mescita di vino. Dal 1993 è gestita dalla famiglia Prosperi, che propone la tradizionale cucina toscana affiancata da un’ampia scelta di vini.

2. Antico Ristorante Paoli

Aperta nel 1824 da Pietro Paoli, la trattoria divenne molto nota agli inizi del ‘900, con la gestione di Cesare Paoli: era pur sempre un semplice negozio di pizzicheria, con tavoli in marmo, frequentato da persone di ogni ceto. Al Paoli subentrarono poi i suoi commessi, che nel 1909 fecero ristrutturare completamente i locali in stile neo-gotico.

Nel 1916 Carlo Coppedé dipinse le lunette ispirate al Decameron, e nel 1919 Galileo Chini affrescò la “Saletta delle rose”. Da segnalare anche le ceramiche Cantagalli, con stemmi dei comuni toscani. Nel 1951 G. Pini riportò il locale agli splendori del passato, con nuovi affreschi di Annigoni e Guarnieri. Storico luogo di incontro di intellettuali (Leoncavallo, Puccini, Marinetti), il ristorante conserva le tradizioni della cucina toscana.

3. Fiaschetteria da “Il Latini”

Nato, pare nel 1898, come mescita di vini e pizzicheria gestita da Angelo Latini, nel 1950 fu trasformato in tavola calda e, nel 1964, in trattoria. Ospitato nelle vecchie scuderie di Palazzo Rucellai il locale offre la caratteristica atmosfera di trattoria toscana, coi prosciutti appesi al soffitto. La Fiaschetteria subì gravi danni con l’Alluvione del 1966, ma anche allora, nella via piena di fango, Narciso Latini servì piatti caldi ai fiorentini.

Gestito da Torello, quarta generazione dei Latini, dal 1982 il locale è sede del premio letterario “Il Latini”, dedicato alle personalità eminenti della cultura italiana, e dal 2000 sede del premio “Enogastronomia”. Da segnalare la cantina, un locale che risale al 1100.

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4. Ristorante Buca Lapi

La Buca Lapi è un pittoresco locale ricavato nelle cantine del rinascimentale Palazzo Antinori. Qui, nel 1879, Orazio Lapi avviò l’attività di oste nella “Buca”, dove si mangiava e si serviva il vino prodotto nelle tenute Antinori. Con gli anni la “Buca Lapi” divenne uno dei ristoranti più rinomati tra i cultori della tipica cucina fiorentina.

Nei “mitici” anni ’60 del Novecento fu al centro della “dolce vita” di Firenze (tra i suoi clienti il principe Akihito, poi imperatore del Giappone, e la coppia Grace Kelly e Ranieri di Monaco). I locali sono caratterizzati dalle pareti, colorate da centinaia di manifesti provenienti da ogni parte del mondo.

5. Ristorante Buca S. Giovanni

Il locale, aperto nel 1882, occupa delle cantine medievali a due passi dal Battistero di S. Giovanni, e sulla storia di questi ambienti si intrecciano le leggende: sacrestia al servizio del Battistero, segreto luogo d’ incontro dei Rosa Croce, ecc. All’interno si trova anche un affresco del Trecento e gli arredi in stile accrescono il fascino dell’ambiente ipogeo.

Diventato uno dei templi della cucina fiorentina, è stato frequentato da personaggi illustri, dal principe di Bulgaria a J. F. Kennedy. Dal 1997 il ristorante è gestito dai fratelli Frija, i quali offrono una cucina originale con sapori antichi riproposti in piatti innovativi.

6. Ristorante Sabatini

Il ristorante gestito dalla famiglia Sabatini aprì nel 1924 in via Valfonda, nei pressi della stazione ferroviaria. Nel 1932, con l’inaugurazione della nuova grande stazione, si trasferì negli attuali locali di via Panzani, l’arteria che collega lo scalo di S. Maria Novella al Duomo. L’ultima radicale trasformazione dei locali risale al 1966, con la copertura del giardino sul retro ed il nuovo allestimento in stile classico.

Dal 1978 il locale è passato all’attuale gestione, che ne ha mantenuto gli arredi e il carattere di raffinato ed elegante ristorante internazionale, insignito di numerosi premi gastronomici. Conosciuto in tutto il mondo, ha ispirato l’apertura di altri ristoranti “Sabatini”, tre dei quali in Giappone.

7. Trattoria Angiolino

Nelle antiche scuderie di Palazzo Frescobaldi, nei primi del ‘900 apriva una mescita di vino. Trasformata in trattoria nel 1943, prese il nome di “Angiolino” nel 1952. Il locale è caratterizzato da un ampio salone a volta dove campeggiano due stufe in ghisa di fine 800, il tutto illuminato da lampadari in legno e ferro battuto dei primi dell’900.

Tra le decorazioni alle pareti si scorgono i resti di un affresco di Pietro Annigoni. Da segnalare anche il bancone in marmo, posto all’ingresso, e la cura nell’arredo. L’ambiente caratteristico si combina qui alla qualità e al gusto della vera cucina fiorentina, da sempre abbinata ai migliori vini.

8. Trattoria Antico Fattore

Nella trattoria, aperta dal sor Giulio nel 1908, venivano serviti piatti tipici e poveri ai fattori che si riunivano settimanalmente in Piazza della Signoria per contrattare le proprie merci. Dal 1929 il locale cominciò ad essere frequentato da letterati e artisti (De Chirico, Morandi, Carrà, Andreotti) e dal 1930 divenne la sede del “Premio Antico Fattore”, dedicato alla letteratura, che ha visto tra i vincitori anche dei premi Nobel (Montale, Quasimodo e Toni Morrison).

Gravemente danneggiato da un attentato nel 1993, l’arredamento del locale è sobrio ed elegante. Arricchito da suppellettili dei primi del ‘900. La cucina è quella tipica fiorentina, con un particolare. La bistecca viene servita sulla pietra ollare, che consente di tenerla ben calda a lungo.

9. Trattoria Cammillo

Nel 1943 Cammillo Tesi, nonno della attuale titolare, aprì una mescita di vino e fiaschetteria in via dei Bardi, trasferendola due anni dopo nell’attuale sede di Borgo San Jacopo. Tra gli anni ’50 e ’60 il genero, Bruno Masiero, trasformò l’attività in ristorante specializzato in primizie, tartufo bianco e funghi, annaffiati con i migliori vini toscani ed in particolare con quello che i gestori producevano direttamente nella Fattoria Il Peraccio.

Inserito in un edificio che risale al XV sec., il locale conserva gli arredi tradizionali. Sulle pareti le opere di diversi giovani pittori che, nella metà del secolo scorso, saldavano così il conto della trattoria.

10. Trattoria Coco Lezzone

Nell’800 era una mescita, poi divenne una vera e propria trattoria. Prima chiamata “La Vespa”, poi “Da Corrado – il Coco Lezzone” e infi ne “Coco Lezzone”, riferito a Corrado, cuoco negli anni ’40, molto bravo ma poco attento alla propria immagine. Ospitati in un edificio storico, i locali conservano in gran parte gli arredi originali, il bancone di marmo di fine 800, le pareti rivestite con ceramiche dei primi del 900 e la porta d’ingresso.

Notevole è la cucina a legna, fine 800, dove ancora oggi si cucinano le classiche specialità fiorentine. Dal 1971 il locale è gestito dalla famiglia Paoli, oggi alla seconda generazione, ed è sempre meta di personalità. Nel 1986 ha avuto come cliente Carlo d’Inghilterra. Per tradizione non viene servito il caffé.

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11. Trattoria Da Burde

La trattoria fu aperta in via di Peretola nel 1901, come fiaschetteria, e vi si vendeva di tutto, comprese le fruste e la biada per i cavalli. Nel 1927 si trasferì nella sede attuale di via Pistoiese. Burde era il soprannome del fondatore, Egiziano Barducci, da cui passò al nipote Turiddo Gori e alla moglie Irene, che per 60 anni furono dei veri monumenti alla vocazione dell’oste.

Questa è la più celebre delle trattorie dei sobborghi, dove si cucina alla casalinga, riproponendo i piatti della tradizione popolare toscana. Meta dei buongustai, negli anni ’60 la trattoria è stata uno dei luoghi di trattative del calcio-mercato, che portarono al secondo scudetto della Fiorentina.

12. Trattoria Gozzi

Già mescita di vini, aperta in Palazzo Bandinelli alla fine del ’700, divenne una trattoria tra fine ’800 e primi ’900. Nel 1915 passò ad Antonio Gozzi, che fi no ad allora vi aveva lavorato alle dipendenze del sig. Ciabatti. Ad Antonio sono succedute quattro generazioni della stessa famiglia, che ripropongono rigorosamente le specialità della cucina classica fiorentina.

L’ambiente è costituito da due ampie sale con soffitti a volta e capitelli, illuminati da grandi lampadari in ferro battuto degli anni ‘30 e i tavoli in marmo di fine ‘800. L’insegna del locale è del 1946. I piatti tradizionali e il locale caratteristico posto al centro del quartiere mercantile di S. Lorenzo, ci fanno ancora respirare l’atmosfera di una Firenze “com’era”.

13. Trattoria Sostanza

La trattoria fu fondata nel 1869 da Pasquale Campolmi come osteria, mescita e rivendita di generi alimentari. E’ conosciuta anche come “i’ Troia”, dal soprannome affibbiato a Guido Campolmi, uno dei cuochi storici, ch’era solito salutare gli avventori dando loro una pacca sulle spalle con la mano unta di sugo. Nel 1977 i Campolmi lasciarono la gestione ai loro dipendenti, che oggi sono alla seconda generazione.

Il locale si trova in una delle vie più popolari del centro storico, ed è arredato con gli originali tavoli in marmo del 1869. Sulle pareti i quadri dei pittori che frequentavano la trattoria e all’ingresso un notevole bancone in marmo degli anni ‘30. L’atmosfera è ancora quella della tradizionale osteria toscana, che offre i piatti della tipica cucina fiorentina.

Fonte: Visit Tuscany

 

 

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