Autunno in Ticino: le 7 escursioni più belle

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Dalla Val di Muggio alle Centovalli, ecco i migliori percorsi per esplorare in autunno il Ticino, fra natura e ponti tibetani.

Chi non è ancora pronto a congedarsi dall’estate sarà felice di sapere che in Ticino il bel tempo se la prende comoda. Nella Svizzera italiana, infatti, il sole splende alto in cielo, le temperature sono miti e la natura sfoggia una ricca tavolozza di colori fino a novembre inoltrato. Ecco quindi sette delle escursioni più belle che regala l’autunno in Ticino.

Sulle tracce delle castagne tra le colline del Malcantone

L’autunno per il Ticino è la stagione ideale per girare in lungo e in largo i folti castagneti di cui è costellato il Malcantone, la boscosa regione collinare a sud-ovest di Lugano. Tra i percorsi della zona spicca il Sentiero del castagno, un itinerario tematico che offre informazioni curiose e interessanti sulla coltivazione del castagno e sui castagneti.

Il sentiero circolare, lungo 15 km e della durata di 5–6 ore, parte da Arosio e si fa strada in un incantevole paesaggio, tra pittoreschi villaggi e suggestive vedute. Molteplici pannelli lungo il percorso illustrano all’escursionista l’importanza della castagna in Ticino e i metodi di lavorazione di vari prodotti.

Non mancano, inoltre, le possibilità di assaggiare le tante specialità locali a base di castagne, ad esempio presso il Ristorante Castagno di Mugena. L’itinerario attraversa località servite dai mezzi pubblici. Ciò consente quindi di accorciare l’escursione a piacere.

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Scarica di adrenalina sul ponte tibetano Carasc

Il percorso verso il ponte tibetano Carasc, che con i suoi 270m è tra i ponti sospesi più lunghi della Svizzera, si snoda a pochi chilometri da Bellinzona. L’escursione di 4 ore, adatta a tutta la famiglia, ha inizio a Monte Carasso e nella sua prima parte attraversa varie tenute vinicole che invitano alla degustazione del famoso Merlot ticinese.

Si giunge quindi a Curzútt, un caratteristico borgo che con le sue case di pietra tipiche dell’architettura locale si è guadagnato il Premio Wakker dell’organizzazione Patrimonio svizzero. Dopo una meritata sosta in una piccola trattoria del centro, ci si rimette in cammino e passati pochi minuti si arriva alla chiesetta di San Bernardo, che sorprende per i ricchi affreschi del XIV e XV secolo.

A questo punto, l’arte e l’architettura cedono il passo all’adrenalina. L’attraversamento del ponte tibetano, al di sopra di una gola profonda 100m, è garanzia di emozioni forti e magnifiche vedute del paesaggio tinto dei colori dell’autunno. Lunghezza: 7.91km; durata: 4h; difficoltà: media.

Tripudio di colori nel cuore del Patrimonio mondiale dell’UNESCO nella Vallemaggia

Da luglio 2021, le antiche faggete della Valle di Lodano, valle laterale della Vallemaggia, fanno ufficialmente parte del Patrimonio mondiale dell’UNESCO. La valle è attraversata da 4 itinerari escursionistici, che in ogni periodo dell’anno donano stupendi scorci panoramici. In autunno, tuttavia, la natura esplode in un tale tripudio di colori da offrire uno spettacolo particolarmente suggestivo.

La riserva forestale della Valle di Lodano si sviluppa a un’altitudine dai 700m in su ed è un eccezionale esempio della diffusione del faggio sul versante meridionale delle Alpi. Chi si incammina tra gli alberi al fianco di Luca Goldhorn, accompagnatore in montagna, impara a guardare il bosco con occhi nuovi.

Esperto indiscusso della valle, Luca conosce la flora e la fauna locali come il palmo della sua mano. La biodiversità della foresta e la varietà di specie animali e vegetali che abitano la riserva mostrano la natura in tutta la sua ricchezza.

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Un percorso all’insegna della cultura sul Monte Ceneri

L’importanza del Monte Ceneri nelle comunicazioni tra nord e sud si vede riflessa in un sentiero tematico di quasi 18 km: la Via del Ceneri. Il suo tracciato coincide con il percorso storico lungo il quale, nel corso dei secoli, escursionisti, pellegrini, eserciti e commercianti hanno attraversato le Alpi. La Via del Ceneri ha come punto di partenza il Passo del Monte Ceneri. E’ raggiungibile in autobus dalla stazione ferroviaria di Cadenazzo, attraversa Le Terre del Ceneri per poi proseguire verso Sant’Antonino e i tre castelli medievali di Bellinzona.

I pannelli informativi ai margini del sentiero illustrano la storia e la cultura della regione, mentre i punti di interesse che si incontrano lungo il cammino narrano della vita di un tempo nella zona.

Tra questi, un mulino restaurato, un roccolo (antica struttura per l’uccellagione), un museo della radio, varie chiese e cappelle nonché il simbolico totem di Piazza Ticino, per la cui costruzione sono state usate rocce estratte durante lo scavo delle gallerie AlpTransit del San Gottardo e del Ceneri. Se c’è un momento ideale per questa escursione è senz’altro l’autunno, stagione in cui i castagneti di Robasacco, tra i più belli del Ticino, si mostrano in tutto il loro splendore.

La Strada Alta della Leventina

Il Passo del San Gottardo, cuore pulsante delle Alpi, fa ombra alla Valle Leventina, scenario di una delle alte vie più popolari della Svizzera. Lunga 48 km, la Strada Alta della Leventina ha inizio ad Airolo, a 1’140 m s.l.m., e si snoda lungo il soleggiato fianco sinistro della valle oltre il lago Ritom e il Passo Forca, verso Osco e infine Biasca.

Durante i 3 giorni di cammino, l’escursionista vede il paesaggio trasformarsi attorno a sé. L’ambiente montano, con la sua aria frizzante e i boschi che profumano di resina, lascia progressivamente il posto all’atmosfera mediterranea delle distese di pini silvestri, betulle, castagni e arbusti, il cui fascino è reso ancor più suggestivo dai colori dell’autunno.

Il sentiero passa davanti ad antiche case di legno, molto diffuse nella valle, e a case di pietra, tipiche dell’architettura ticinese, oltre che a chiese accoccolate in angoli idilliaci e a borghi ben conservati che ben illustrano la cultura alpina della regione. Lungo il percorso, vitto e alloggio sono offerti da alberghi piccoli ma accoglienti e da ristoranti modesti ma dalla squisita cucina locale.

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Valle di Muggio, la valle più meridionale della Svizzera

Inoltrarsi nella Valle di Muggio, la più meridionale delle valli ticinesi, è come viaggiare indietro nel tempo. Considerata un museo a cielo aperto, rievoca un mondo che non è più lo stesso da almeno 100 anni. Avanzando lungo un sentiero circolare di circa 8 km che costeggia minuscoli paesi aggrappati agli erti pendii terrazzati, attraversa ponti e fitti castagneti e si lascia alle spalle nevère, roccoli e graa – in passato usati, rispettivamente, per la conservazione dei prodotti lattiero-caseari, la cattura degli uccelli di passo e l’essiccazione delle castagne –, si scopre a poco a poco la vita di un tempo.

Visitare la valle in autunno, quando la natura risplende di riflessi dorati, lascia impresso nella memoria un ricordo perenne. Punto di partenza e di arrivo dell’escursione è l’incantevole borgo di Bruzella, sede, tra l’altro, del principale punto di interesse della valle: il Mulino di Bruzella.

Costruito oltre 700 anni fa e tutt’oggi in funzione, è visitabile da aprile a ottobre ogni mercoledì e giovedì pomeriggio e tre domeniche al mese.

Escursione nei colori autunnali delle Centovalli

L’esperienza comincia a bordo del Treno del Foliage. Da metà ottobre a metà novembre, infatti, la Ferrovia delle Centovalli offre un indimenticabile viaggio nel cuore di una natura infuocata, attraverso boschi tinti delle più diverse sfumature di rosso, oro e arancione. Giunti alla stazione di Verdasio, si smonta dal treno per salire sulla piccola funivia che porta a Rasa, uno degli ultimi abitati ticinesi senza auto.

È questo il punto di partenza di un itinerario di circa 9 km che, snodandosi a poco meno di 900 m s.l.m., dona una vista mozzafiato delle Centovalli. Il percorso passa per Terra Vecchia e Bordei, un delizioso paesino con tante belle case in pietra restaurate, e imbocca poi un ripido sentiero che riporta a valle, a Palagnedra.

Infine vale senz’altro la pena di fare una capatina nella chiesa di San Michele per ammirarne i pregevoli affreschi prima di dirigersi verso la stazione e riprendere il treno per tornare a Locarno.

Fonte: Ticino Turismo.

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