3 curiosità da conoscere sul David di Michelangelo, una delle opere più famose di Firenze e del mondo.
Esempio universalmente riconosciuto per indicare il Rinascimento fiorentino, il David di Michelangelo non ha certo bisogno di presentazioni. La statua, databile tra il 1501 e il 1504 ritrae l’eroe biblico nel momento in cui sta per affrontare Golia.
Originariamente conservata in Piazza della Signoria, un simbolo di vittoria proprio nel cuore di Firenze, oggi è esposta nella Galleria dell’Accademia, uno dei musei più visitati della città.
Ecco 3 cose da sapere assolutamente.
1. La storia
Nel lontano 1501 Michelangelo Buonarroti ricevette l’incarico dall’Opera del Duomo per realizzare una statua dedicata a Davide e Golia.
L’artista, che aveva all’epoca solo 26 anni, si ritrovò così a scolpire un blocco di marmo che giaceva abbandonato da tempo. Nel 1504 la statua fu ultimata e la commissione – di cui faceva parte anche Leonardo da Vinci – decise di posizionarla davanti Palazzo della Signoria.
2. La testa e le mani del David
La differenza di proporzioni della testa e delle mani rispetto al resto del corpo è nota ed evidente. Secondo alcuni studiosi, Michelangelo pensava che la statua sarebbe stata collocata in posizione sopraelevata e che queste parti potessero sembrare deformate vedendole dal basso, così decise di aumentarne le dimensioni.
Un’altra interpretazione attribuisce invece questa scelta alla volontà dell’artista di mettere in luce l’intelligenza e l’azione ponderata del personaggio di David.
3. La leggenda di David contro Golia
La storia di Davide e Golia è documentata nella Bibbia.
Il gigante Golia, alto tre metri, armato di corazza e temuto dal popolo degli Ebrei, lancia una sfida: a decidere le sorti della guerra sarà l’esito di una lotta tra lui e il migliore rappresentate dell’esercito nemico. Nessuno, ovviamente, vuole accettare. Ma entra in scena Davide, giovane e inesperto, dotato di un elmo di bronzo e cinque sassi lisci. Grazie a una fionda, si scaglia contro Golia che stramazza al suolo. Con una spada lo uccide e gli taglia la testa, che viene portata a Gerusalemme in segno di trionfo.
Oltre a Michelangelo, a rielaborare artisticamente questa leggenda sono stati anche Donatello e Caravaggio.
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Fonte: Visit Tuscany
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